Il tema del lavoro è presente nella letteratura, sia come protagonista principale della narrazione, che come sfondo degli eventi vissuti dai protagonisti. Si possono citare moltissimi titoli, ovviamente. Ho scritto una lista dandomi un tempo massimo: una specie di quiz a me stessa. Cinque minuti per scrivere, a memoria, tutti i titoli che mi vengono in mente. Scusate se non sono stata molto originale…

John Steinbeck “Furore”, “Uomini e topi”

Charles Dickens “David Copperfield”, “Tempi difficili”

Joseph Cronin “E le stelle stanno a guardare”, “La cittadella”

Jack London “Martin Eden”

Victor Hugo “I miserabili”

Elizabeth Gaskell “Mary Barton”

Jorge Amado “Terre del finimondo”

L.F. Celine “Viaggio al termine della notte”

Emile Zola “Germinale”

Wladislaw Reymont “I contadini”

Italiani:

Vasco Pratolini “Metello”

Giovanni Verga “Rosso Malpelo”

Beppe Fenoglio “La malora”

Primo Levi “La chiave a stella”

Edoardo Nesi “Storia della mia gente”

Angelo Ferracuti “Il costo della vita”

Lucio Mastronardi “Il calzolaio di Vigevano”

Ottieo Ottieri “Donnarumma all’assalto”

Paolo Volponi “Memoriale”

Ermanno Rea “La dismissione”

Maurizio Maggiani “La regina disadorna”

Italo Svevo “Una vita”

Mi aiutate a completarla?

Il mio pensiero per il Primo Maggio va soprattutto a chi ha perso la vita a causa di incidenti sul lavoro, sperando che la sicurezza sul posto di lavoro diventi una priorità nell’agenda politica di tutti i Paesi; a chi lavora in condizioni di sfruttamento, se non di schiavitù sperando che si faccia qualcosa di concreto per combattere queste ingiustizie e a chi il lavoro ancora non ce l’ha o lo ha perso, con l’augurio più sincero di trovarlo al più presto.

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