Čajkovskij credo sia uno dei musicisti russi più noti non solo agli amanti della musica classica e del balletto (chi non conosce “Schiaccianoci” o “Il lago dei cigni”?), ma anche al grande pubblico, di sicuro uno dei più eseguiti. Stilisticamente, si colloca nel tardo-romanticismo, con un taglio ampiamente cosmopolita, e come per tutti gli artisti romantici, le vicende personali si saldarono strettamente alla creazione artistica.

Non mi avventuro a confezionare un lungo e documentato post su questo grande compositore (in rete trovate una letteratura sterminata…); voglio solo dire due parole e proporre un ascolto.

Csajkovszkij_01Nonostante il successo popolare, la sua vita fu costellata di eventi che lo condussero alla depressione e a una visione fatalista dell’esistenza: in gioventù la morte della madre, il naufragio delle relazioni interpersonali, l’inaccettabilità per la società dell’epoca della sua omosessualità, il matrimonio-paravento ovviamente  disastroso, contribuirono a questa condizione. La morte è ufficialmente attribuita al colera, ma le sue circostanze sono dibattute; è stato anche ipotizzato il suicidio, per contagio volontario con la malattia o mediante altra forma di avvelenamento, a causa di un temuto scandalo per una relazione omosessuale con un diciassettenne, oppure dovuto ad un periodo di grave depressione. C. morì nella sua casa di San Pietroburgo, in Malaya Morskaya, ed è sepolto nel Cimitero Tichvin, insieme a molti altri artisti russi.

Personalmente, amo molto questo compositore poliedrico e vorrei proporvi l’ascolto di questo Concerto.

Il Concerto per violino e orchestra in Re maggiore è l’unico concerto per violino del compositore. Fu completato agli inizi del 1878 a Clarens, in Svizzera, con la collaborazione del violinista Iosif Kotek, che aveva dato consigli sull’esecuzione tecnica del concerto e doveva essere anche il primo esecutore, proposto dallo stesso Čajkovskij, ma all’ultimo momento rinunciò a causa delle difficoltà tecniche. Un altro grande concertista, il famoso Leopold Auer, a cui la composizione era stata in un primo momento dedicata, lettane la partitura sentenziò che era ineseguibile e si rifiutò a sua volta di suonarla. La prima esecuzione avvenne perciò a distanza di tre anni, il 4 dicembre 1881 a Vienna, quando tra mille difficoltà il violinista Adol’f Brodskij accettò di eseguire il concerto. Čajkovskij gli dedicò la partitura. La direzione d’orchestra fu affidata ad Hans Richter. Nell’occasione il concerto fu stroncato sulla “Neue Freie Presse” dal celebre critico tedesco Eduard Hanslick, che definì la composizione rozza e barbara:

(il concerto) si trasforma nella descrizione di una qualche festa russa selvaggia dove sono tutti ubriachi e hanno volti triviali, disgustosi.

Ma le esecuzioni che seguirono, a Londra come in altre città europee, decretarono il successo di questa composizione, fino a farlo diventare uno dei cavalli di battaglia dei più celebri virtuosi, o come qualcuno ha scritto*, “una delle pagine più funamboliche che siano mai state scritte per violino”.

*(vedere articolo Fondazione Graziottin)

Concerto per violino e orchestra opera 35

Allegro moderato (re maggiore), Canzonetta. Andante (sol minore), Finale. Allegro vivacissimo (re maggiore)

Il concerto si trova nella scena finale del film “Il concerto” di Radu Mihaileanu

il concerto