sono una tedesca dell’Est; ti vien dietro
come il fumo negli stoppini appena spenti
sono tedesca dell’est, ti cresce
come un fungo tra le dita dei piedi
conto i centesimi del mio marco
il soldato che non ho arruolato
ne mangia sempre la sua percentuale
sono tedesca dell’est e non solo
per la lingua
sono tedesca dell’est finché
i pali non marciscono
finché diffidenze e spie
insaporiscono le salse fatte in casa
me ne sto seduta al lato spoglio del tavolo
sono tedesca dell’est e trascino
dietro di me un grumo di speranza.
Lo scorso ottobre è uscita presso Effigie la prima raccolta italiana delle liriche della poetessa Helga Maria Novak. Da noi pressoché sconosciuta, con questa traduzione magistrale di Paola Quadrelli (premiata come miglior traduzione poetica nel 2017), possiamo conoscere la poetessa inquieta e scomoda (soprattutto per le autorità del suo paese), dalla vita tormentata fin dalla nascita (la madre l’abbandonò dopo il parto e il padre si suicidò senza averla mai conosciuta; ebbe poi a sua volta due figli che però abbandonò).
Per approfondire la vita e la poetica di colei che è considerata la maggior poetessa della ormai inesistente DDR (Repubblica Democratica Tedesca), vi suggerisco la lettura di questo bellissimo articolo:
http://www.lasepolturadellaletteratura.it/helga-maria-novak-tedesca-est/
Biografia dal sito dell’editore:
Helga M. Novak (pseudonimo di Helga Maria Nowak) nacque a Berlino-Köpenick nel 1935 e crebbe a Erkner nei pressi di Berlino in una famiglia adottiva da cui si distaccò appena quindicenne per frequentare un collegio per la formazione di quadri del Partito socialista unitario. La giovane entrò tuttavia assai presto in conflitto con le autorità della DDR: dapprima costretta a interrompere gli studi universitari a Lipsia fu quindi privata della cittadinanza nel 1966 per «sentimenti antisocialisti». Nei decenni successivi visse a Francoforte sul Meno e a Berlino Ovest, soggiornando tuttavia a lungo in diversi Paesi, tra cui l’Islanda, la Jugoslavia, la Spagna, il Portogallo della rivoluzione dei garofani, la Polonia di Solidarność, gli Stati Uniti. Nel 1989 si stabilì infine in una località nella brughiera di Tuchel, nella Polonia settentrionale. Oltre a dieci raccolte di poesie, insignite di numerosi premi, Helga M. Novak è autrice di radiodrammi, prose, racconti e di romanzi autobiografici che ottennero una vasta eco nella Germania federale dei primi anni Ottanta: Die Eisheiligen e Vogel federlos (Volava un uccello senza piume, Giunti 1990). L’ultimo volume della trilogia autobiografica, intitolato Im Schwanenhals, è uscito nel 2013 ed è incentrato sugli anni universitari, sovrastati dalla onnipresente Stasi, la polizia segreta della DDR. Helga M. Novak è morta a Rüdersdorf, presso Berlino, nel 2013.
Grazie della segnalazione. Un libro che mi affretterò a procurarmi.
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anche il romanzo “Volava un uccello senza piume” merita la lettura
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Chi sa che cosa avrà pensato dopo l’annessione della Germania dell’Est a quella dell’Ovest: dopo tanti anni, si può dire che i gravi problemi e le violenze di quella realtà politica siano stati sostituiti con problemi diversi. Non c’è più la Stasi, per fortuna; ma la parte orientale della Germania è praticamente il meridione Italiano, dal punto di vista economico.
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