L’arte per Banksy ha un valore sociale, di denuncia e protesta e nelle sue opere lo rende evidente, come nella sua ultima creazione: un murale di venti metri, di grande impatto visivo ed emozionale. Un atto di accusa e di protesta contro il regime turco che ha arrestato la pittrice curda Zehra Dogan, colpevole di avere raffigurato la distruzione operata dalle forze armate turche a danno del distretto di Nusaybin, nella Turchia sud-orientale.

zehera dogan foto

Così come Picasso nel suo capolavoro “Guernica” aveva rappresentato gli effetti dei bombardamenti tedeschi in appoggio al generale Franco, così Zehra Dogan ha voluto denunciare la devastazione prodotta dalle forze di sicurezza turche.

Proprio a Picasso si è ispirata l’artista, dichiarando:

Voglio ripetere l’insegnamento di Picasso: pensi davvero che un pittore sia semplicemente una persona che usa il suo pennello per dipingere insetti e fiori? Nessun artista volta le spalle alla società; un pittore deve usare il suo pennello come arma contro gli oppressori. Nemmeno i soldati nazisti accusarono Picasso a causa dei suoi dipinti: io invece sono a giudizio a causa delle mie opere.

zehra dogan quadro

Zehra Dogan, che non a caso è curda e femminista, animatrice della news agency “Jihna”, è stata arrestata nel luglio del 2016 e tuttora si trova in carcere, accusata anche di collusione col PKK (il partito nazionalista curdo contro cui il presidente Erdogan – e altri prima di lui – ha messo in atto una persecuzione senza limiti).

Banksy ha dedicato a questa donna, artista e giornalista, il suo murale di Manhattan, all’angolo tra la Houston Street e Bowery, dove in passato sono stati ospitati lavori di artisti famosissimi come Keith Haring e Os Gêmeos.