Oggi finalmente riesco a dedicarmi al Fuori Salone: un evento che amo perché offre davvero una marea di proposte interessanti sparpagliate per ogni dove in città. La città nella settimana del design si riempie di turisti e di addetti ai lavori, e diventa magari un po’ più caotica, ma il fermento che la anima trasmette una grande sensazione di vitalità e di voglia di innovazione, di creatività e inventiva; girando per le vie, praticamente ogni due portoni ci si imbatte in una installazione, una mostra, un evento. Poi ci sono le location in cui sono raggruppate molte opere e sono assolutamente da vedere, anche per il contesto in cui sono inserite.
Abitando di fianco alla Statale non potevo che iniziare da lì. Questa mattina ho trascorso lì un’ora e mezza e me ne sono andata solo per il caldo che sta diventando notevole. Stasera ci tornerò a vedere le installazioni illuminate: credo che sarà uno spettacolo!
La cornice dei cortili antichi, le scalinate, i colonnati, i giardini, che l’università Statale offre creano delle suggestioni di contrasto notevoli e tutte le installazioni vengono ancora più valorizzate.
Questo modo di utilizzare gli spazi interni che la città offre, come i suoi bellissimi palazzi che hanno dei cortili interni meravigliosi, lo trovo davvero intelligente.
Quello che vedete qui sopra è “Limbo” di Jacopo Foggini. Un labirinto aereo composto da fili di policarbonato ancorati a sette portali lignei crea un ambiente ovattato come una nuvola, che traduce in forma artistica l’esperienza sensoriale del profumo Amo Ferragamo.
“Il castello dorato” di Francesco Lucchese. Una composizione architettonica richiama l’effimera immagine del castello di carte, riletto attraverso solidi materiali ceramici accostati a delicati elementi di vetro di Murano.
“HousEmotion” di Tabanlioglu Architects. Un cubo delimitato da bacchette metalliche rappresenta “la casa delle origini”, luogo di partenza per il futuro. All’interno, un cuscino circolare i memory foam evoca il seno materno e consente la ricarica dei devices.
“Home Co-thinking” di Massimo Iosa Ghini. Una casa in lastre ceramiche con alte pareti aperte e un ampio tavolo centrale si pone come luogo di condivisione e socialità grazie a un’avanzata strumentazione tecnologica.
“FutureSpace” di Peter Pichler Architecture. Un’architettura a piramide con tre ali di tasselli di legno magistralmente composti esprime il dinamismo delle forme e crea un suggestivo volume interno, tra luce ed ombra.
Sullo sfondo, “Alla scoperta dell’infinito” di Lorenzo Damiani con Ikea Italia. Una piccola abitazione, idealmente trasportabile grazie a una maniglia sul tetto, invita ad esplorare le infinite possibilità di trasformazione degli arredi modulari, capaci di adattarsi alle evoluzioni della vita domestica.
“On the road” Marc Sadler con Giuliano Cataldo Giancotti. Un labirinto di ferro, opera dell’artista Giuliano Cataldo Giancotti, ospita tre valigie speciali della Bank Collection di Fpm (Fabbrica Pelletterie Milano), che si trasformano in spazi attrezzati.
“Visionair” progetto Labics con Elica. Un padiglione basato sulla geometria del triangolo intende sovvertire, attraverso materiali specchianti, la percezione dello spazio per rivelare, all’interno, una rivoluzionaria formula di cooking experience.
Per ora è tutto!!
Hai detto niente…..!!! Grazie Pina per aver postato. Apprezzato molto!!!!
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Mi fa piacere che tu sia riuscita ad andare. Interessante il post!
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Stupendo …e la Statale è una cornice impagabile.
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sì, davvero suggestiva
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Complimenti per le foto, rendono bene l’idea del tuo racconto
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Grazie! tutto merito di Alessandra, che ha sempre degli scatti magici!
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scusa! ho confuso il post ! mi riferivo agli scatti del post sul libro Hotel silence… queste foto le ho fatte io….
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Ho fatto il mio giro anch’io, un paio di volte verso la fine. Da studenti è una strana prospettiva, perché i cortili, in cui passi tutti i giorni per le lezioni e gli esami, cambiano pelle per una settimana, per altro con lunghi lavori di montaggio e smontaggio prima e dopo. Nel complesso l’esposizione di quest’anno, a me come ad altri studenti, è sembrata un pochino meno ispirata degli anni scorsi; però il gruppo di valigie che diventano una casa all’aperto è stato una pensata geniale.
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vero! anche a me è piaciuto molto,,, diciamo che se ne vede subito un possibile utilizzo
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Questo è vero: spesso il design dà quasi l’impressione di essere inutile, o troppo strano per prender piede, perciò una soluzione così ingegnosa rappresenta davvero una ventata di aria fresca.
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