«Leggere un romanzo straniero è un invito a visitare la casa di altre persone e i luoghi privati di un’altra realtà. Se siete solo un turista, potreste soffermarvi lungo una strada per osservare una vecchia casa, nella città vecchia, e scorgere forse una donna che guarda dalla finestra. Poi vi girate e vi allontanate. Se siete un lettore, vedrete anche voi quella donna che guarda dalla finestra, ma sarete accanto a lei, in quella stanza, nei suoi pensieri.»

Amos Oz su Corriere della Sera (2 novembre 2007)

 

Oz una storia di amore e tenebra

Da ieri, si stanno scrivendo molte parole sull’opera e sull’uomo, sulle sue posizioni politiche rispetto alla questione Israele-Palestina. Non intendo proporvi l’ennesima celebrazione/dissertazione: ne trovate in rete di più autorevoli. Da lettrice, posso solo dire di averlo amato e ammirato, e se posso consigliare una delle sue opere, senza dubbio propendo per il suo romanzo autobiografico. Una lettura impegnativa, oltre che una chiave d’accesso per comprendere un paese, la sua storia, le sue dicotomie e i suoi conflitti.

Vi segnalo anche “Non dire notte“, di cui sul blog trovate la mia recensione.