Oggi mi va di giocare, e così vi propongo il classico quiz, mentre mi godo mezz’ora di pausa per bere un tè.
Nella letteratura ci sono miriadi di personaggi femminili – ora ve ne elenco qualcuno – proviamo a fare una classifica delle preferenze? Dai!
Partiamo da quelle bambine e ragazze che mi sono rimaste nella memoria in modo indelebile:
Pippi Calzelunghe, prima fra tutte! Nata dalla penna di Astrid Lindgren, che ricordo anche nei telefilm (allora si chiamavano così…) alla Tv dei ragazzi
Jo March, mia omonima nonché vera protagonista (alter ego dell’autrice) di Piccole donne di Louisa May Alcott. Scontrosa, ribelle e preda di un amore assoluto per la letteratura. Potevo non identificarmi con lei?
Scout, la piccola protagonista de Il buio oltre la siepe, di Harper Lee, anche lei un maschiaccio piena di domande e sempre pronta a fare a botte.
Matilde, di Roald Dahl, personaggio che ho conosciuto leggendo con mia figlia.
Vediamo tra le protagoniste donne dei romanzi più noti chi mi ha colpito di più.
Parto da una icona, più per il film di Blake Edwards, forse, che per il romanzo, data l’indimenticabile interpretazione di Audrey Hepburn; parlo di Holly Golightly, di Colazione da Tiffany di Truman Capote: bella, sognatrice ma anche cinica e decisa.
Poi faccio un salto mortale per proporre Micol, protagonista de Il giardino dei Finzi Contini di Giorgio Bassani, ispirata ad una reale amica dell’autore. Non fatevi abbagliare dalla bellezza della protagonista del film, Dominique Sanda, e dal carattere decisamente divergente rispetto a quello della protagonista del romanzo (per questo e molto altro Bassani litigò con Vittorio De Sica e pretese che il suo nome non comparisse nei titoli del film). Nel libro di Bassani, Micol è il contrario di una seduttrice, è piuttosto una presenza-guida ma allo stesso tempo è sfuggente, è una donna colta, libera e con una forte interiorità.
E che mi dite di Lizzy Bennet, protagonista di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen? Bella, intelligente, con un bel caratterino, ma anche sensibile e premurosa, penso che milioni di lettrici si siano identificate in lei!
Jane Eyre, antieroina dell’età vittoriana, creata da Charlotte Brontë. A lei succede di tutto: parte già bella svantaggiata (orfana e in balia di una zia cattivissima) e deve affrontare continuamente un destino che si accanisce su di lei. Alla fine riesce a ottenere ciò che desiderava, ma la strada è stata davvero tortuosa. Di lei cosa possiamo dire? Di certo coraggiosa e forte, indipendente e con un grande senso morale.
Naturalmente non possiamo ignorare le tre eroine tragiche per antonomasia, che tutti sicuramente abbiamo incontrato almeno una volta: Madame Bovary, Anna Karenina e Lady Chatterley .
Io, però, ho nel cuore una donna che per me è davvero un esempio di eroismo e resilienza, calati nella difficile realtà della guerra, e che è Ida, protagonista de La storia di Elsa Morante.
Venendo più ai giorni nostri, che ne pensate di Lisbeth Salander, di Uomini che odiano le donne, di Stieg Larsson, o di Lila, l’amica geniale protagonista dei romanzi di Elena Ferrante?
Chi vorreste nominare per questa classica disputa?
Sarò banale, ma io voto per Holly Golightly. Al cuore non si comanda.
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Ti capisco benissimo!
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Qualcuna mi manca, come Scout e Micol. Anch’io mi feci una scorpacciata di Pippi! Ma era una monellina.
Quindi, tra le preferite, le due che si scontreranno dunque per il podio, per me sono Lizzy Bennet e Lila della Ferrante! Entrambe con un carattere determinato, uno sguardo penetrante, e con tanto di animo raffinato!
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Ti corrispondono molto, vero?
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Per certi versi sì 😀 per qualche altro verso, invece, mi piacerebbe somigliargli di più.
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Holly, Jo e Pippi! E piò ancora aggiungerei la Nastasja de L’Idiota
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la bella eroina, disperata e infelice, a cui, Dosto non lesina nulla, nemmeno l’uccisione….
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Meravigliosa Ida de La Storia. Credo di non essermi mai immedesimata così tanto in un personaggio come in lei; così spaurita dal mondo e nello stesso tempo donna coraggiosa dalle mille risorse.
Alla fine ho pianto.
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In lei la Morante ha immortalato le migliaia di donne che hanno dovuto guardare in faccia la guerra. Un personaggio indimenticabile
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Sì, e in lei è ancora più evidente il contrasto perché già dall’inizio del romanzo sembra destinata ad essere schiacciata dalla vita, e invece l’istinto di sopravvivenza le fa tirare fuori un coraggio e una resistenza/resilienza che non ti aspetti. E nemmeno la fine è sconfitta, ma forse solo un po’ di meritata pace.
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Io voto per Jane Eyre
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Bel quiz :). Però temo di essere una pecora nera: mi sono sempre immedesimata più nei personaggi maschili (ovviamente in quelli tragici e problematici, non nei principi azzurri) che in quelli femminili. I miei 10 personaggi preferiti sono tutti maschi… Ops. Se devo scegliere un’eroina da mettere sul podio, mi vedo costretta a puntare su una ragazzaccia: Moll, la Roaring Girl di Dekker e Middleton.
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me l’aspettavo!!
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Non ho idea del perché, ma mi sono venuti subito in mente due personaggi: Milady, l’astuta antagonista de I tre moschettieri (che rivela il maschilismo latente del tempo che la produsse, ma che proprio per questo è dannatamente affascinante), e Boccadimiele, femme fatale pre-adolescente nel bellissimo Elianto di Stefano Benni, vera leader dei Ragazzi intrepidi che, col solo intento di aiutare un amico, finisce accidentalmente per salvare il mondo.
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Ottime candidature!!!
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Lila e Lenu’!❤❤
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Come non amarle?
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J. Eire sopra tutte
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Un mito!
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Soggiogata completamente dalla fascinazione di Lizzy Bennet! 😉
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Un personaggio indimenticabile !
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La penna di Jane Austen ha dato vita alla fantastica Lizzie…La voto!!
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Sicuramente Babette Hersant (protagonista del racconto Il pranzo di Babette di Karen Blixen): la adoro!
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Caspita, non mi è venuta in mente!!! Assolutamente sì!
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Natasha Rostova… anche lei ha il volto di Audrey Hepburn. E poi, visto che si è parlato di Elsa Morante, ci metterei Nunziatina, la sposa bambina.
Barbara Havers, la grassa e sgraziata poliziotta creata da Elizabeth George… e poi…
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Assolutamente sì, tutte le tue beniamine!
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Fatto salvo il fatto che tutte le bambine e le ragazzine hanno avuto come eroina Jo March, e io non ho fatto ecezione, confesso, e non riesco a pentirmi, di non aver mai amato Anna Karenina (il libro, ovviamente sì, è enorme) e meno che mai Emma Bovary; mentre per quanto riguarda Natasha Rostova, pur avendo pianto con lei e per lei, quand’ero molto giovane stavo nell’angolo del principe Andrea (da adulta, proprio per niente; senza peraltro passare nell’angolo di lei).
La mia eroina assoluta, solo per il genere eroine tragiche, è certamente Maggie Tulliver del Mulino sulla Floss.
Uscendo dal genre, come sbagliarmi: avrei adorato conoscere e frequentare Zazie, anche senza attendere che diventasse adulta: non avrà sicuramente tradito! Una compagnia tanto affidabile dove altro trovarla.
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Le tue due eroine piacciono molto anche a me!
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Da piccola anch’io ho passato la fase Jo March, poi grande amore per Éowyn e Galadriel, Medea di Christa Wolf, Morgana di MZB, Nonnina Weatherwax.. eh, sono tante…
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Chi ama la letteratura e legge molto, ne trova sicuramente tante….
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L’ha ribloggato su Alessandria today @ Pier Carlo Lava.
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Fra queste Scout… e nella realtà romanzata Anastasia in “Un cappello pieno di ciliegie “ e ancora Marguerite Duras in “l’amante “
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Lisbeth Salander è ispirata proprio a Pippi Calzelunghe.
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Eh sì
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