Febbraio scappa via troppo veloce… i suoi giorni mi sembrano sempre pochissimi, anche se in fondo si tratta di un paio in meno del solito. Complice il bel tempo, ne ho approfittato per stare fuori e fare qualche passeggiata, ma il tempo per leggere non è comunque mancato. Sono molto soddisfatta delle mie letture: tutte mi hanno regalato dei momenti di svago e di riflessione, che è esattamente quello che mi aspetto da un buon libro. I giorni dedicati al Nordic Festival I Boreali, organizzato da Iperborea sono stati molto stimolanti: mi fa sempre piacere sentire parlare gli autori perché aiuta a conoscerli e a capire meglio il loro universo creativo. È stata anche l’occasione per curiosare tra i titoli di nuova pubblicazione. A marzo, dal 15 al 17, a Milano ci sarà Book Pride, un’altra occasione ghiotta per incontri e vetrine!
Queste sono state le mie letture di febbraio:
Kent Haruf, Vincoli. Alle origini di Holt
Ting-Kuo Wang, Il ciliegio del mio nemico
Sorj Chalandon, La professione del padre
Sorj Chalandon, La quarta parete
Andrej Belyj, Il colombo d’argento
Elias Khoury, La porta del sole
Clemens Meyer, Eravamo dei grandissimi
Jesmyn Ward, Salvare le ossa. Trilogia di Bois Sauvage
Björn Larsson, La lettera di Gertrud
Difficilissimo scegliere il libro del mese!! Ci ho pensato su tutto ieri mettendo a confronto le letture sui fattori che di solito utilizzo, oltre al classico metodo “di pancia”… alla fine scelgo questo, anche se “La professione del padre” è appena appena dietro…..
“La lettera di Gertrud” di Björn Larsson, Iperborea, è un grande, bellissimo romanzo: la trama è assolutamente intrigante, la scrittura potente e fluida, capace di fare incollare il lettore alle pagine, la profondità del tema al centro della scelta di Martin e le sue implicazioni con la società minacciata da rigurgiti dei più deleteri “ismi” e chiusure, è di grande attualità. Il romanzo è diviso in tre parti e nella terza, in modo originale ed efficace, entra in scena l’autore, a cui Martin Brenner ha affidato il racconto della sua storia.
Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli 
Ciao Pina e grazie dei consigli. A proposito: orso cucinato! Mi è piaciuto il finale a sorpresa. Pensa che in alcuni dei luoghi menzionati ci sono passata qualche anno fa…;)
Buon sabato di sole!
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Caspita! beata te…. buon fine settimana!
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Mi piace ricevere consigli da parte di chi legge libri forti e interessanti di autori che spesso conosco soltanto per sentito dire. Prendo nota del tuo “libro del mese”, insieme all’altro che lo segue… Grazie Pina, io sto terminando un libro acquistato un po’ di anni fa a Torino, che mi ha pazientemente aspettato insieme ad altri ancora da leggere: La marea delle quadrature di Dorothy Hewett (scrittrice e poeta australiana), Giano editore. Mi sta piacendo e forse percquesto lo leggo piano, per gustarlo di più 😉
Buon fine settimana!
Cristina
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Non lo conosco, non vedo l’ora di leggere la tua recensione. Buon fine settimana e buone letture
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Eh, Pina, chissà se riuscirò a scriverne una: è un periodo nero, in cui la profonda astenia mi sta procurando anche dolori muscolari alle braccia e anche la testa va in tilt: solo la lettura di un buon libro mi salva. Non riesco più nemmeno a dipingere… anche se devo riprovarci, non ha importanza quello che ne verrà fuori! Giusto? Ciao e alla prossima!
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Giusto, bisogna comunque assecondare ciò che ci regala un po’ di soddisfazione. Nel farlo, soprattutto: il risultato importa meno, ciò che conta è seguire un interesse. Ti auguro che questo momento diventi presto un ricordo, a rileggerci
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Grazie, a presto qui! 😊
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Immaginavo che questo fosse il tuo libro del mese (anche se ero in dubbio con La quarta parete). Intanto, grazie a te, ho finalmente letto Antigone (sia l’originale che la versione di Anouilh). Il mio preferito è il romanzo più particolare, sorprendente, a tratti frustrante, e ubriaco di febbraio: Sotto il vulcano. Non vedo l’ora di scoprire le tue prossime letture :).
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il Lettore di B, Schlink fu una lettura formante e bellissima
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verissimo!
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Grazie! Per me quasi tutti inediti
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Salvare le ossa mi incuriosisce tantissimo…
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E’ un romanzo che mi ha suscitato molte emozioni perché ti porta ad affezionarti ai protagonisti, vorresti quasi essere lì a cercare di fare qualcosa per loro. L’autrice è brava a coinvolgere senza scadere nel sentimentalismo o nel pietismo; i personaggi, anche nelle situazioni più difficili, mantengono tutta la loro dignità e fanno del loro meglio per contrastare la realtà che non è di certo benevola nei loro confronti. Non è facile riuscirci, quando parti da una situazione oggettivamente disagiata. Spero che l’editore traduca presto anche gli altri due volumi.
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Mi hai incuriosito ancora di più! L’avevo visto anche a Book Pride e mi ero quasi convinta.
E’ stato il portafogli a dirmi di no.
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