La settimana scorsa non ero riuscita a vedere la puntata di Per un pugno di libri, quindi ieri le ho recuperate tutte e due su Rai Play e mi sono fatta una no-stop del tutto piacevole. I libri di cui si è parlato sono tanti, per cui vi faccio un bell’elenco:

Prima di due libri oggetto di gara:

Gogol ispettore generaleIndubbiamente il viaggio era un motivo dominante dell’esistenza di Gogol’, che da vero Wanderer romantico ne aveva fatto la ragione stessa della propria esistenza. Autentico scrittore on the road, era in grado di scrivere in carrozza, nelle sale comuni delle locande, nelle stazioni di posta […]. Tra l’arrivo e la partenza sulla scena gogoliana dominano la paura (L’ispettore generale), l’angoscia (Il matrimonio) e la noia (I giocatori). L’ispettore generale è a ragione considerata la commedia incentrata sul gusto per la rappresentazione che caratterizza tutta la produzione di Gogol’ […]. Ma, al di là della componente comica, nell’Ispettore generale tutti hanno paura: il podestà, i burocrati della città, lo stesso Chlestakov. È una paura viscerale, legata a ragioni pratiche di sopravvivenza, ma è anche una paura metafisica, legata a ragioni esistenziali più profonde. […] L’ansia dell’accoppiamento e della riproduzione pervade ovviamente tutto Il matrimonio, con il suo corollario di orrore del femminile sessuato che possiamo rintracciare nell’opera gogoliana nel suo complesso […]. Il mostro che occhieggia dietro la superficie puramente comica dei Giocatori è invece quello forse più temuto dallo scrittore, la noia.” (dall’introduzione di Serena Prina)

Boll foto di gruppo con signoraPubblicato nel 1971, Foto di gruppo con signora è diventato immediatamente un bestseller mondiale. Nella sua indagine su Leni, affascinante donna sensuale e di carattere, che attraversa gli eventi piú drammatici della Germania contemporanea, Heinrich Böll veste i panni del cronista mettendosi sulle tracce di tutti coloro che l’hanno conosciuta: dal fratello poeta che si distrugge per sottrarsi all’abiezione del nazismo a suor Rahel, dall’affarista Polzer alla prostituta Margret. Attraverso foto, lettere, oggetti personali, Böll ricostruisce la biografia di un’antieroina inserendola nel grande fiume della storia e dandoci l’immagine di un’intera epoca, dall’età guglielmina al secondo dopoguerra. Un libro dalla forte tensione morale, capace di trascorrere dal tragico al grottesco al lirico, «articolato con rigorosa coerenza stilistica architettonica».

 

Questi sono i libri consigliati da Piero Dorfles durante le due puntate:

Camus l'esilio e il regno

Questa raccolta di racconti, pubblicata nel 1957, è l’ultima opera che Camus pubblicò prima di morire improvvisamente nel 1960. Pervasi da un senso di insoddisfazione, solitudine e fallimento i protagonisti di queste storie, ambientate nei luoghi più disparati, dall’Algeria a Parigi al Brasile, attraversano la vita, ovvero ”l’esilio”, nel vano tentativo di raggiungere ”il regno”, quella dimensione fatta di felicità, verità e solidarietà.

 

Tova Bailey chiocciola
In questo libriccino che mescola deliziosamente scienza e letteratura, «una storia piccola su una creatura ancora più piccola», Elisabeth Tova Bailey racconta il suo singolare incontro con una Neohelix albolabris, ovvero una comune chiocciola dei boschi. Costretta a letto da una malattia, riceve un giorno in regalo un vaso di violette selvatiche e, sotto le foglie, scopre una chiocciola. Totalmente affascinata, comincia a osservarla: il tempo non le manca. Incuriosita dall’anatomia del bizzarro mollusco, dai suoi criptici meccanismi di difesa, dalla sua determinazione nel prendere le decisioni, istante per istante, e dalle sue oscure attività di corteggiamento, ne diventa una studiosa acuta ed entusiasta. «Il suono minuscolo e intimo della chiocciola che mangia» le dà una sensazione di compagnia e spazio condiviso. Da questa singolare relazione con la misteriosa creatura, che diventa a tutti gli effetti la sua coinquilina, ricava un grande conforto e un profondo senso di meraviglia. Dopo un lungo anno di immobilità, scrive questo libro prezioso: un elogio della lentezza e un invito a scoprire la ricchezza – e la bellezza – della vita nei piccoli dettagli di quello che ci sta intorno. Il rumore di una chiocciola che mangia è uno straordinario viaggio di sopravvivenza e resilienza raccontato con grazia e stupore, e ci mostra come anche la più piccola parte del mondo naturale può illuminare la nostra umana esistenza.
Balzac savarusComparso in feuilleton nel 1842, Albert Savarus fu inserito da Honoré de Balzac nella Commedia umana tra le Scene della vita privata. Questa è la prima traduzione in italiano dell’opera da alcuni critici considerata uno dei capolavori della raccolta balzachiana.
La scena si svolge a Besançon, descritta come una cittadina militare bigotta e clericale. Vi si è installato da poco un giovane avvocato, Savaron de Savarus, che prepara minuziosamente la propria carriera in politica. Di lui si innamora una nobile giovinetta, Rosalie de Watteville, la cui importante famiglia, dominata dalla baronessa sua madre, sta preparando per lei un brillante matrimonio. Albert Savarus nasconde un segreto e ha l’imprudenza di scrivere un racconto, L’ambizioso per amore (interamente incastonato da Balzac dentro il testo principale), che narra della passione disperata di un Rodolphe per Francesca principessa romana. Una storia in cui si legge in trasparenza la vicenda stessa di Albert, profondamente innamorato di una aristocratica italiana. Rosalie, leggendo il romanzo, decifra l’enigma dell’uomo innamorato di un’altra, e da quel momento non trascura nessuna abietta azione abbastanza ingegnosa da rovinarne ogni disegno che possa allontanarlo da lei.
Albert Savarussi presta a molte interpretazioni e di vario genere, biografico, letterario, psicologico. Balzac con il racconto nel romanzo che fa comporre al suo eroe gioca allusivamente con stili e mode a lui estranei. L’altro personaggio femminile, la piccola Rosalie, si rivela sorprendentemente abile e finisce, con la sua perversione, per accattivarsi le simpatie di chi legge. In questo modo riesce una sovrapposizione di diversi piani di realtà, che distanzia dal semplice realismo e trasmette vertigini decisamente moderne. La vicenda riflette la biografia amorosa del grande scrittore: come Albert Savarus trasfigura nella finzione narrativa il proprio amore disilluso, così Honoré proietta nel romanzo il travaglio della relazione con la nobile dama che solo vicino alla morte diventerà sua moglie.
Gogol racconti pietroburgo«Nelle storie della letteratura russa, a un certo punto si arriva al realismo, e il primo autore realista in cui ci si imbatte, di solito, è Nikolaj Gogol’. Che è una cosa abbastanza stupefacente, se si considera che, in questo libretto, a un certo punto, alla polizia viene impartita “la disposizione di catturare il morto a tutti i costi, vivo o morto, e di punirlo, che servisse d’esempio, nel modo più crudele possibile”. O che, qualche pagina prima: “Il naso aveva guardato il maggiore, e le sue sopracciglia si erano un po’ aggrottate”. Le sopracciglia del naso, come tratto realistico, sono molto realistiche, effettivamente. Per non parlare di quel ‘colore del viso che si chiama emorroidale’, la cui colpa è ‘del clima pietroburghese’. O della luna che “la fanno ad Amburgo, e la fanno malissimo”. O del fatto che “tutto questo succede, credo, perché la gente si immagina che il cervello si trovi nella testa; no ve’: lo porta il vento dalle parti del mar Caspio”.» (Dall’introduzione di Paolo Nori)