Alicia Giménez Bartlett ha scritto molti libri – romanzi polizieschi, romanzi storici, saggi, racconti – ma la sua fama è legata soprattutto ad uno dei suoi personaggi più riusciti ed amati dai lettori, l’ispettrice di polizia Petra Delicado.
Petra, coadiuvata dal fido Fermin Garzón la ritroviamo nella serie di romanzi (tra parentesi l’anno di pubblicazione in Italia; li trovate tutti nel catalogo di Sellerio):
- Riti di morte (2002)
- Giorno da cani (2000)
- Messaggeri dell’Oscurità (2001)
- Morti di carta (2002)
- Serpenti nel paradiso (2003)
- Un bastimento carico di riso (2004)
- Il caso del lituano (2005)
- Nido vuoto (2007)
- Il silenzio dei chiostri (2009)
- Gli onori di casa (2013)
- Sei casi per Petra Delicado (2015)
- Mio caro serial killer (2018)
Tutti i romanzi legati alle indagini di Petra Delicado sono ambientati a Barcellona, tranne “Gli onori di casa“, che si svolge prevalentemente a Roma. L’ambientazione è di solito collocata in luoghi periferici, a volte degradati, o comunque in quartieri popolari. Non aspettatevi, però, di trovare una geografia esatta, da percorrere magari durante un viaggio letterario a Barcellona, perché la Bartlett si ispira sì a quartieri reali, ma ci mette la sua personale fantasia nel dare a questi luoghi un aspetto più anonimo, o meglio, di genere. Inoltre, non si dilunga più di tanto nelle descrizioni dei luoghi, perché non sono essi il focus; piuttosto, potrete apprezzare la sua bravura nella gestione dei dialoghi, che spesso sono rivelatori ai fini della trama. L’interesse dell’autrice è infatti delineare il carattere dei personaggi, insiste sull’introspezione e sulla psicologia come armi per risolvere i casi dell’ispettrice.
Petra Delicado nasconde già nel nome la sua natura: Petra, cioè la durezza, ma anche la solidità; Delicado, cioè la sensibilità e l’idealismo che guidano le sue azioni. Petra è una donna non convenzionale, forte e volitiva, scostante con i colleghi – soprattutto i maschi -ma che nasconde una natura fragile, soprattutto nella vita privata. Riesce comunque a nascondere la sua fragilità grazie all’ironia e al sarcasmo con cui tiene a bada le sue derive sentimentali. È insofferente verso mondanità e obblighi sociali, e rude nelle relazioni interpersonali. La conosciamo nel primo romanzo in un’età attorno alla quarantina, e tale rimane nella serie – anche se le cronologie di matrimoni ed eventi porterebbe ad altri numeri.
Ha alle spalle due matrimoni: il primo con l’avvocato Hugo – uomo serio e ligio al suo lavoro -, il secondo con il giovane Pepe, esuberante amante ma immaturo; è arrivata al terzo, con l’architetto Marcos, che ha anche lui due matrimoni falliti alle spalle e quattro figli. La loro presenza complica il rapporto tra Petra e Marcos e ci presenta l’ispettrice nell’improbabile ruolo di vice mamma; ma il suo lato umano e sensibile, alla fine, le permette di affezionarsi a loro, soprattutto a Marina.
Petra è femminista e progressista, in politica; dice di se stessa che all’interno della polizia “essere considerata un’ ‘intellettuale’ ed essere donna bastava a fare di me un’emarginata, non avevo nemmeno bisogno di essere negra o gitana. Fin dall’inizio ero stata destinata al servizio documentazione”. E così mette subito in chiaro che, al di là dei malviventi con cui avrà a che fare, il suo vero nemico è il machismo spagnolo.
Come dicevo, ha un carattere duro e il suo vice, Firmin Garzón, uno spirito semplice, bonario e amante della tavola, affabile ma duro quando serve, è il suo perfetto contraltare. I due si bilanciano molto bene, generando una coppia di investigatori equilibrata e dando vita anche a episodi di comicità. Li si ritrova spesso davanti ad una birra a cementare il loro rapporto.
In Spagna è stata anche realizzata una serie televisiva dedicata a questo personaggio letterario. È in via di realizzazione una nuova serie prodotta da Sky ispirata ai romanzi della Bartlett, ambientata in Italia, dove il ruolo di Petra è affidato a Paola Cortellesi.
Oltre ai gialli legati ai casi gestiti dall’ispettrice Delicado, Alicia Giménez Bartlett ha scritto altri bei romanzi, che vi consiglio di leggere per apprezzare appieno lo stile e la bravura dell’autrice. Personalmente, ho molto amato “Dove nessuno ti troverà“, un romanzo storico che si svolge negli anni della resistenza al regime franchista e che ha come protagonista un personaggio realmente esistito, e “Segreta Penelope“, che affronta il tema del suicidio. Tema questo trattato anche nel suo romanzo d’esordio, “Exit” del 1984, edito in Italia solo nel 2012, quando anche da noi la scrittrice ha raggiunto la massima notorietà.
Ho letto solo Il silenzio dei chiostri e non mi è piaciuto affatto. Ma dopo questo post credo che le darò un’altra possibilità. Buona domenica
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Sì, dai, ne vale la pena.
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Molto carina l’idea del nome che fa contrasto.
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come dicevano i latini, nomen omen….
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Conosco Petra, ma non conosco i romanzi storici, grazie della dritta
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LI ho letti tutti, fino ad un certo punto. Da tempo non la leggo, come fosse l’amica di un tempo che se ne è andato, di un’altra me che non c’è più. Che strano. Mi piaceva molto.
Magari la riprenderò.
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I lettori sono così, ogni tanto hanno bisogno di allontanarsi da un autore/autrice per non esserne soggiogati. Non credi?
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