Quarto appuntamento con le proposte di libri per Natale.
Sfogliando i cataloghi delle CE ci sono davvero proposte per tutti i gusti; eccone alcune.
Per chi è affascinato dalla città-ponte tra Europa e Asia, Istanbul, ecco due proposte:
Il treno per Istanbul, di Graham Greene, Sellerio editore 2019, traduzione di Alessandro Carrera, pagg. 364
Un viaggio sull’Orient Express da Ostenda a Istanbul dove si intrecciano vite e destini di un gruppo di passeggeri, esistenze tragiche che corrono sui binari attraverso l’Europa tra le due guerre mondiali. Una ballerina, un medico, un uomo d’affari, una giornalista, un ladro; da uno scompartimento all’altro si intravedono i segreti che ciascuno di loro nasconde in un giallo ad altissima tensione.
Vi rimando alla mia recensione.
Istanbul, Istanbul, di Burhan Sönmez, Nottetempo edizioni 2016, traduzione di Anna Valerio, pagg. 320
Una cella, quattro uomini, dieci giorni, una moltitudine di storie: un dottore, un barbiere, uno studente e un vecchio rivoluzionario sono incarcerati in una stanza angusta e gelata nei sotterranei di Istanbul. Fra gli interrogatori, le torture, il tempo sospeso e l’immobilità forzata cui sono inchiodati, scoprono l’incanto e il potere della parola come unica via di fuga possibile. I protagonisti di questo libro, come nel Decamerone, trascorrono il tempo della loro segregazione raccontandosi storie ed è cosíche, in una narrazione corale, svelano il filo che li lega e il motivo per cui si trovano imprigionati: nella Istanbul sopra la cella, quella che vive e brulica tra bellezza e orrore, qualcosa sta per accadere, un cambiamento, una rivoluzione… Ed è la città, con tutti i suoi contrasti, le sue contraddizioni e le infinite realtà che la compongono, la vera protagonista del libro: la Istanbul “di sopra” insieme alla Istanbul sotterranea, quella della speranza e della luce mescolata – fin dal titolo – alla sua gemella, quella dell’ombra, dell’arroganza degli uomini, della brutalità del potere.
Per chi ama i romanzi sui rapporti familiari ecco due proposte:
I frutti dimenticati, di Cristiano Cavina, Marcos y Marcos editore 2011, pagg.206
Suo padre era sparito nel nulla.
Con la sua assenza, aveva lasciato un vuoto clamoroso. Ma la fantasia lo aveva trasformato in un uomo quasi magico, protagonista di mirabolanti imprese.
Ora, quel padre da sempre ignoto è sbucato all’improvviso, lo ha rintracciato raccontando una bugia alla sua casa editrice. Di punto in bianco, lui dovrebbe chiamare papà un uomo che “per me non è niente, non è nessuno”.
Proprio quando diventa babbo anche lui, con una compagna che non è più sicuro di amare, mentre tutto sembra sfuggirgli di mano. Non è facile diventare figlio e padre nello stesso momento. Non è facile separarsi dalla madre del proprio figlio proprio in quel momento. Per fortuna, c’è un pozzo segreto e senza fondo a cui attingere.
Un pozzo scintillante di amicizie e passioni, racconti e personaggi, avventure reali e immaginarie: piante officinali dai profumi secolari e sogni che volano come mongolfiere, nonne dai poteri speciali e millenni di battaglie nascoste tra le foglie.
Per vedere sempre oltre, in mezzo alle onde della vita.
E trovare una lingua segreta con cui parlare al proprio figlio appena nato.
Il regno delle ultime possibilità, di Steve Yarbrough, Nutrimenti editore 2019, traduzione di Veronica La Peccerella, pagg. 288
Qui potete leggere la mia recensione.
Licenziata da una prestigiosa università californiana a causa dei tagli del personale dovuti alla recessione, Kristin Stevens attraversa il continente con il marito Cal per cominciare una nuova vita in Massachusetts, nei sobborghi di Boston. Qui Kristin ha trovato lavoro in un college di basso rango, mentre Cal, disoccupato ormai da mesi, passa le giornate a sistemare la casa e ad alimentare la sua alienante passione per la musica. Non passa molto tempo dal loro trasferimento che Kristin si trova coinvolta in una relazione con il vicino di casa Matt Drinnan, più giovane di lei, ex libraio appassionato di letteratura, che adesso lavora in una gastronomia italiana e sconta faticosamente gli errori del suo passato. Lentamente le distanze fra marito e moglie emergono, tra dolorose verità rimaste a lungo sepolte, mentre un’imprevista trama di imbrogli viene a galla nell’ateneo di Kristin, coinvolgendola in prima persona.
Il regno delle ultime possibilità è un libro intenso e delicato, lineare ma ricco di sfaccettature, che parla di matrimonio e solitudine, di crisi e perdono, di amore per i libri e opacità del mondo accademico. Steve Yarbrough racconta l’ironia e la fatalità della quotidianità, in un linguaggio denso, poetico e permeato di silenzi, nella tradizione dei grandi narratori della Southern literature.
Graham Greene è da molto che mi dico di leggerlo.
Magari partirò proprio da qui! 🙂
Ma anche il secondo libro in zona-Istanbul mi ispira.
Come sempre, prendo nota.
Poi, beh, quando parlando della storia del quarto e ultimo hai scritto: Cal, disoccupato ormai da mesi, passa le giornate a sistemare la casa e ad alimentare la sua alienante passione per la musica, ecco, mi sono sentita un po’ “esposta” 😀
Anche se alla musica sostituirei la lettura 😉
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mi sa che siamo in tanti….
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Eh sì 😉
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Istanbul Istanbul è bellissimo e, purtroppo, sempre attuale (vedi Altan). Grazie per le tue sfiziose vetrine :).
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infatti…..
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Da ragazza ho letto tutto Graham Greene. L’ho adorato, e questo Treno di Instanbul è tra i suoi più belli.
Invece I frutti dimenticati di Cristiano Cavina non mi è piaciuto per nulla!
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Cavina è un autore molto prolifico; personalmente non ho letto nulla di suo, in rete sembra raccogliere molti consensi. pensavo di dargli una chance, vedremo….
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Quello di Greene invece mi attira moltissimo
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“Intenso e delicato” è una definizione che calza a pennello anche ad un altro splendido libro, “Il nostro infinito momento” di Lauren Myracle: l’hai letto?
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No, ne hai scritto sul blog? se sì, ti va di metter qui il link, per offrire un ulteriore suggerimento a chi ci legge. Grazie, ciao
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Preferisco mettere il link del mio ultimo post: https://wwayne.wordpress.com/2019/12/01/i-10-film-piu-belli-del-decennio/. Spero che ti piaccia! 🙂
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Bene!
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Grazie, a parte il primo (bellissimo) non conosco gli altri. Segno 🙂
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Spero siano buoni suggerimenti per i tuoi gusti! ;))))
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