E così il primo mese del nuovo anno si è volatilizzato in men che non si dica…. Un nuovo anno che ci auguriamo tutti migliore dello scorso – personalmente, lo spero proprio – come del resto speriamo ogni volta che il calendario mette un punto fermo allo scorrere del tempo. Staremo a vedere. In questa sede, mi concentro sui miei hobby preferiti, che almeno mi fanno stare bene e mi liberano da molti pensieri.

Ho letto molto: nuovi libri, riletture di “vecchi”, articoli su riviste e blog di settore. Un mese molto stimolante per le tante novità che possiamo trovare sugli scaffali delle librerie, ma anche per le presentazioni che gli autori stanno facendo per promuovere le loro creature.

Le letture di gennaio sono state queste:

Graham Greene, Il treno per Istanbul

Hubert Klimko-Dobrzaniecki, Arrivò il tempo di staccare le teste

Regīna Ezera, Il pozzo

Eshkol Nevo, L’ultima intervista

Pascal Mercier, Treno di notte per Lisbona

Christopher Kloeble, Quasi tutto velocissimo

 

Difficilissimo, questo mese, sceglierne uno soltanto…. e allora mi gioco l’ ex aequo:

Nevo l ultima intervista

L’ultima intervista, di Eshkol Nevo, Neri Pozza 2019, traduzione di Raffaella Scardi

Tramite l’espediente dell’intervista, il protagonista – uno scrittore cinquantenne in piena crisi coniugale e produttiva – decide di togliersi la maschera e di utilizzare le domande come spunto per indagare la verità. Sulla sua vita, sui rapporti con le persone a lui care, su se stesso e su cosa è realmente importante. E l’intervista diventa una lunga confessione, le domande sono solo una scusa per vuotare il sacco; ogni domanda innesca un ricordo che diventa racconto, un particolare o un volto del passato viene ripescato e si fa storia da raccontare. Dai ricordi più remoti – i compagni delle scuole elementari, gli amori del liceo, l’esperienza del militare – al presente, ogni domanda è come una diga che si rompe e lascia passare un fiume in piena. Rispondere alle domande è ripensare al passato, agli errori fatti, (segue)

 

Kloeble quasi tutto velocissimo Quasi tutto velocissimo, di Christopher Kloeble, Keller editore 2019, traduzione di Scilla Forti

Un romanzo che affronta temi importanti come la definizione di genitorialità, la ricerca dell’identità, il rapporto con le persone svantaggiate nelle facoltà intellettive, con una profondità estrema attraverso uno stile ironico e “leggero”; un romanzo capace di raccontare storie del passato avvolte da fosche tinte, senza disperdere la potenza dei legami che tengono unite le persone; un romanzo di formazione che racconta un viaggio intrapreso per scoprire una verità, incalzati da un tempo che sta per scadere. Un romanzo scritto con uno stile diretto, evocativo e cinematografico. Un romanzo che fa riflettere, diverte, commuove. (segue)

 

Qual è la vostra migliore lettura di questo gennaio 2020?