In questo mese di febbraio non sono riuscita a leggere tutti i libri che avevo programmato; in effetti, avevo una bella lista di libri che mi attiravano e la voglia di esplorarli era tanta, ma alcuni impegni mi hanno assorbito più tempo di quanto avessi previsto. E poi, lo ammetto, anche l’emergenza legata alla “deflagrazione” del coronavirus ha condizionato i normali ritmi quotidiani, tenendomi impegnata a seguire le notizie e a cercare di capire come comportarsi, oltreché a gestire i ragazzi costretti a casa dalla chiusura della scuola e allo stop delle attività sportive. Ora, passati i primi giorni, mi sono detta che, visto che molte delle attività esterne sono bloccate – cinema e musei, ad esempio -, vale la pena di sfruttare le ore libere proprio per la lettura. I libri salvano sempre, in qualsiasi situazione!

Questi sono i libri che ho letto nel mese appena trascorso:

Viola Ardone, Il treno dei bambini

Steve Yarbrough, Il regno delle ultime possibilità

Darko Tuševljaković, La frattura

Petros Markaris, L’università del crimine

Petros Markaris, Il tempo dell’ipocrisia

 

Ognuno di essi mi ha regalato delle ore piacevoli, a volte intrigandomi con delle trame investigative, altre coinvolgendomi in storie dal forte impatto emotivo. Ho scoperto nuovi autori provenienti da aree geografiche che mi attirano e intorno alle quali sto approfondendo le caratteristiche culturali e storiche. Insomma, ho viaggiato ancora. Un viaggio che, un pezzo alla volta, mi permette di aprire la mente, di guardare oltre i miei limiti territoriali e culturali, di sentirmi parte di una umanità varia e ricca di originalità. Non ho dubbi, questa volta, nello scegliere il libro del mese: the winner is… il romanzo che più mi ha stupito per la particolarità della storia che racconta, per lo stile, per la voce narrante e per le emozioni che mi ha suscitato.

Ardone il treno dei bambiniDi questo romanzo mi è piaciuto tutto. Innanzitutto la capacità di rendere credibile la voce del protagonista, sia nella prima parte, quando è bambino, che nella seconda quando è un uomo maturo. Di Amerigo bambino, l’autrice riesce a riprodurre il linguaggio, lo stupore, l’ingenuità, le paure, senza forzature, e senza indulgere in compiacimenti ruffiani. Dell’adulto, il travaglio che deriva dalle scelte sofferte, quelle che incidono su tutta una vita.

Scegliendo di costruire una trama attorno a questo episodio storico, Viola Ardone pone anche delle questioni sociali e politiche di grande rilevanza: ad esempio la capacità di fare sistema per risolvere i problemi del sociale, un aspetto della politica che oggi appare troppo trascurato. Ma anche i temi legati alla solidarietà, al concetto di famiglia allargata, all’importanza di costruire prospettive per il futuro soprattutto nelle zone più disagiate.

Qual è il libro che vi è piaciuto di più tra quelli letti nel mese di febbraio?