Esce oggi il nuovo romanzo di John Lancaster, “Il muro”. Un romanzo che racconta un possibile futuro, porta allo stremo il cambiamento climatico, l’immigrazione, il divario sociale, i muri e la Brexit. È il ritratto di una umanità ostaggio delle proprie scelte sbagliate. Un romanzo che ci pone faccia a faccia con l’attualità, in un momento storico in cui, in nome dell’interesse e della paura, i diritti e le libertà individuali sono stati sacrificati. Un romanzo che rilancia una serie di riflessioni e che ci conduce su un terreno molto delicato, dove gli equilibri rischiano di rompersi.

Il muro, di John Lancaster, Sellerio editore maggio 2020, traduzione di Federica Aceto

Un muro lungo centinaia di chilometri è stato innalzato attorno alla Gran Bretagna. Serve a tenere fuori gli Altri, le moltitudini che arrivano dal mare a caccia di un lembo di terra asciutta, al riparo dal cambiamento climatico che ha modificato la geografia del pianeta. Sul Muro, a pattugliare le coste, ci sono i Difensori, giovani uomini e donne in servizio obbligatorio. Nessuno può sottrarsi alla difesa del paese.
Kavanagh, il protagonista di questa storia, ha appena iniziato il suo periodo di sorveglianza. Se è fortunato, se niente va storto, durerà due anni, 729notti. Se tutto va bene e sopravvive non dovrà mai più vedere il Muro in vita sua. Eppure ogni notte qualcosa può accadere, gli Altri possono arrivare, e per ogni invasore che supera il Muro un Difensore sarà abbandonato in mare. I diritti e le libertà individuali sono stati sacrificati in nome dell’interesse e della paura: tutto è diventato prezioso, l’acqua, l’aria, il cibo, ogni tipo di risorsa energetica. Il mondo è stato portato all’esaurimento, e ora bisogna proteggere la civiltà, o meglio la propria civiltà, a ogni costo. Sul Muro la vita di Kavanagh sembra immobile, al contrario è tesissima e adrenalinica. Nel corso di quelle notti, nell’attesa di un fantasma e di un nemico, si aprirà per lui lo spazio del riscatto e della libertà, assieme al sogno di un destino diverso.
John Lanchester è autore di romanzi realisti e di saggi economici di grande successo. Qui tratteggia già dai primi capitoli, con esemplare asciuttezza ed efficacia, una realtà che può sembrare aliena e invece è drammaticamente verosimile, e si misura con una tradizione tutta inglese che guarda alla società attraverso la lente dell’immaginazione, del paradosso, della preveggenza. Da Jonathan Swift a George Orwell, da Doris Lessing a Kazuo Ishiguro, questa è una strada maestra che non finisce mai di stupire. Contiene l’avventura, la speranza, la disperazione, il riscatto, il passato e il futuro, e ci mostra con forza il presente.

John Lanchester, nato nel 1962, fa parte del comitato editoriale della London Review of Books e collabora regolarmente al New Yorker e a Granta. Ha al suo attivo quattro romanzi: Gola (1996), L’uomo che sognava altre donne (2000), Il porto degli aromi (2004) e Capitale. Pepys Road (2013), tradotti in venticinque lingue. È autore di saggi di economia e finanza e ha vinto numerosi riconoscimenti letterari, tra cui il Premio E. M. Forster e l’Hawthornden Prize. Il muroè stato candidato al Booker Prize ed è tra i migliori libri del 2019 per The Guardian e il Financial Times.