La neonata casa editrice 21 lettere porta in Italia il primo libro di Clare Mulley, una tra le migliori biografe britanniche, firma del Telegraph e scrittrice pluripremiata.
Una storia avvincente e vivace, recensita entusiasticamente in Inghilterra e negli USA, entrata nell’Editors’ Choice del New York Times, e opzionata dagli Universal Studios.
La spia che amava di Clare Mulley
I segreti e la vita di Christine Granville, primo agente segreto donna della Seconda Guerra Mondiale
Traduzione di: Valeria Cartolaro
La spia che Amava ricostruisce, attraverso archivi, documenti originali, interviste a ex colleghi, amici e amanti, la vita di una donna complessa, che ha fatto della libertà e del coraggio la cifra della sua esistenza.
Quella di Christine Granville – nome in codice di Krystina Skarbek, figlia di aristocratici polacchi, diventata la più longeva, coraggiosa e decorata tra le spie britanniche durante la guerra – è una storia in cui i confini tra fatti e mito tendono a sovrapporsi e confondersi.
Donna intelligente, emancipata e audace ai limiti dell’incoscienza, Christine Granville non si è mai lasciata trascinare dagli eventi ma piuttosto li ha governati. Si dice che fosse la spia preferita di Winston Churchill e che Ian Fleming – il padre di James Bond – ne rimase affascinato al punto da disegnare la figura di Vesper Lynd, la prima delle Bond Girls, ispirandosi a Christine. Si dice anche che fosse così irresistibile da riuscire ad ammansire persino i cani della Gestapo.
Allo scoppio della guerra Krystyna abbandona gli agi e le comodità e fugge in Gran Bretagna dove diventa la prima spia donna al servizio del Re. Cambia nome in Christine Granville e viene assegnata al SOE: unità di sabotaggio, sovversione e spionaggio istituita da Churchill. Opera in Africa ed Europa, scova i piani nazisti di invasione dell’URSS, diventa il primo contatto fra la resistenza francese e i partigiani italiani, si assicura da sola la diserzione di un’intera guarnigione nazista. Il suo sangue freddo e la sua astuzia le permettono di dominare situazioni ritenute impossibili, come quando viene catturata dalla Gestapo e per farsi rilasciare si morde la lingua fino a farla sanguinare simulando i sintomi della Tubercolosi. Con il suo lavoro si distingue in una serie di azioni eroiche e spericolate che le valgono medaglie al valore dal Regno Unito e dalla Francia.
Soprannominata Willing per la sua tendenza a cercare “gli amanti più affascinanti e le missioni più pericolose”, negli anni da spia divorzia due volte, vive una lunga e tormentata relazione con un altro agente segreto, e si lascia alle spalle decine di amanti e ammiratori. Ma la sua tenacia fu tanto indispensabile durante la guerra, quanto scomoda alla fine del conflitto.
Abbandonata dal governo inglese che vedeva in lei una figura pericolosa per quello che poteva rappresentare e raccontare, Christine muore nel ’52 in un alberghetto di Londra uccisa da un uomo intimorito dalla sua forza e distrutto dal suo rifiuto. La sua storia è stata a lungo nascosta da un gruppo di uomini che che censurarono ogni pubblicazione che la riguardasse.
Da un baule appartenuto a Christine ritrovato proprio nell’albergo in cui perse la vita, Clare Mulley ricostruisce con perizia la sua storia, rendendo onore a una figura finora sconosciuta, una donna a cui è stato impedito di diventare un’icona.
Vi segnalo questo interessante articolo pubblicato su Il manifesto.
Clare Mulley, scrittrice e biografa inglese. Voce affermata in ambito storico e letterario, collabora con radio e televisioni come BBC e History Channel. Si occupa di storia e cultura per il Telegraph, lo Spectator e History Today. Autrice di The Woman Who Saved the Children (2009) con il quale ha vinto il Daily Mail Biographers club e The Women Who Flew for Hitler (2017). La Spia che amava le è valso la medaglia Benemerit della Repubblica Polacca ed è stato presentato nel 2019 alla Camera dei Lord, nel Parlamento inglese. I diritti cinematografici del libro sono stati acquistati dagli Universal Studios che hanno proposto la parte della protagonista ad Angelina Jolie. Prima di dedicarsi alla scrittura Clare Mulley ha lavorato per Save the Children e Sight Savers International. Vive nell’Essex con il marito, tre figlie e un levriero.
avevo letto l’articolo e sono molto curiosa anche perchè una nuova casa editrice è sempre un buon segno! speriamo rsista!… come sempre la tua è uan recensione coi fiocchi e controfiocchi!
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La nascita di una CE è una buona notizia; mi sembra che abbiano un progetto semplice e concreto. I titoli che hanno in carnet mi sono sembrati interessanti, quindi credo valga la pena esplorare questa nuova realtà. Alla fine siamo noi lettori a farle resistere….
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esatto e io ne sarei felice , confesso che ci sarebbe bisogno da parte delle CE di un maggior coraggio in questi tempi, speriamo! e buona domenica carissima!
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Grazie Matilde, anche a te!!
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grazieeee
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Questo post è una presentazione del libro: nelle prossime settimane lo leggerò e farò una recensione completa.
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lo cercherò anche io sono molto cusiosa!
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Non conoscevo quest’autrice, grazie per la segnalazione. Sembra interessante anche se non sono un grande ammiratore del genere.
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A me sembra intrigante, soprattutto perché si tratta di una donna che, per una volta, non è relegata al ruolo di comprimaria, nello stile Bond girl. E poi è un personaggio reale….
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