Il mese di settembre è sempre molto palpitante per quanto riguarda il mondo editoriale. Tutte le case editrici puntano su questo mese post-vacanze per proporre ai lettori le loro nuove uscite. Anche quest’anno, molte sono le novità in libreria che stimolano la curiosità dei lettori. Ve ne ho proposte alcune, quelle che mi hanno incuriosito di più e che ho in programma di leggere – o già letto – nella rubrica Bookshelf.

Veniamo, invece, ai libri che ho letto nel corso di questo mese; non tantissimi, devo dire, perché la risorsa tempo si è assottigliata col rientro in città e la ripresa degli impegni. Eccoli:

Anilda Ibrahimi, L’amore e gli stracci del tempo

Letizia Gardin, Mille e un Marocco. Mangia viaggia ama nel Paese più colorato del mondo

Alessandro Capponi, Gli effetti invisibili del nuoto

Ferdinando Camon, A ottant’anni se non muori t’ammazzano

Jean-Paul Dubois, Una vita francese

Nadine Abgarjan, E dal cielo caddero tre mele

Otello Marcacci, Tempi supplementari

Iaia Caputo, Il gusto di una vita

 

Il libro che scelgo questo mese come migliore lettura è:

Dubois una vita francese logo

Paul Blick, protagonista e voce narrante del romanzo, è prima di tutto un figlio della Quinta Repubblica. La storia della sua vita si confonde con quella di una Francia che credeva in de Gaulle dopo il 58 e Pompidou dopo il 68, offerta a Giscard prima di portare al potere Mitterrand, per gettarsi finalmente tra le braccia di Chirac.

Ammiratore di Philip Roth e John Updike, Dubois scrive un romanzo il cui respiro non ha nulla da invidiare alle grandi saghe familiari, in una traversata del secolo condotta con disincanto eppure partecipata. C’è la scrittura vivace, corsiva, increspata, l’umorismo giubilante tra le righe, l’ironia sardonica stile bisturi, la beffa stile cesoie: tutto ciò che può ferire l’eroe o gli eroi e che il lettore, invitato nel ruolo di voyeur complice, adora.