Ottobre è passato e mi è sembrato di essere sballottata su un pericoloso ottovolante; siamo saliti su un carrello da cui non si può scendere, se non a fine corsa ma si vedono solo ardue salite e pericolose discese, curve paraboliche e incroci a otto, da percorrere a testa in giù. Del fine corsa neanche l’ombra.

Veniamo ai libri letti; non molti, a causa del nervosismo e delle preoccupazioni.

Giulia Arnetoli, Esagera, la vita

Rosa Liksom, Scompartimento N.6

Semezdin Mehmedinović, Me’med, la bandana rossa e il fiocco di neve

Valentina Morelli, Un avanzo di troppi risvegli

Majgull Axelsson, Io non mi chiamo Miriam

Melinda Nadj Abonji, Come l’aria

Come sempre, scegliere non è facile… Però, una decisione l’ho presa! Il libro del mese è:

Nadj Abonji come l'aria logo

Come l’aria, di Melinda Nadj Abonji, Voland editore, è un romanzo intenso e poetico, scritto con uno stile molto particolare; l’autrice usa la scrittura come flusso di coscienzaun discorso indiretto libero, senza distinzione grafica dei dialoghi, con un continuo rincorrersi tra pensieri e dialoghi.

Il romanzo si sviluppa come un’altalena, che dondola tra presente e passato, accompagnando il lettore sulle rive del lago di Zurigo e, nel passato, nella campagna della Voivodina, da cui proviene la famiglia Kocsis, e dove, periodicamente, si torna per ritrovare gli affetti familiari, prima fra tutti l’amata nonna Mamika. Viaggi reali, e viaggi nella memoria, a ripescare dal passato dettagli, atmosfere, legami: e su tutto aleggia un sentimento  di nostalgia.

Il tema dell’identità e dell’appartenenza sono l’asse centrale attorno a cui ruota il romanzo. Un tema che si manifesta nella mescolanza di lingue con cui i personaggi hanno un legame.