La vita interiore è un flusso incessante di pensieri, di stati emotivi e di sensazioni fisiche, di ricordi e di desideri; un groviglio di fenomeni impalpabili capaci di influenzare profondamente la nostra vita, un tumulto in continuo movimento dentro di noi. E come noi, anche i personaggi dei romanzi sono caratterizzati da questo movimento interiore e sta alla capacità degli autori farceli percepire. Anzi, stimolarci a provarli, per immedesimarci con i personaggi e porci delle domande su noi stessi.

Queste riflessioni trovano un riflesso molto nitido nel saggio di Carola Barbero che vi propongo oggi.

Barbero Biblioteca emozioni

I romanzi sono laboratori emotivi in cui si possono sperimentare una molteplicità di emozioni a costo zero, mantenendo quella distanza di sicurezza che ci permette di non farci male, di non soffrire o di non gioire mai in prima persona. Comodamente seduti sulle nostre poltrone assistiamo a spettacoli intensi e indimenticabili, certi di essere al sicuro e di non dover pagare di tasca nostra il prezzo di quel dolore, di quella paura, di quella tristezza. Se fossimo noi a vivere quelle emozioni in prima persona ci troveremmo inevitabilmente travolti e non avremmo quindi la possibilità di capirle, assaporarle, osservarle. Studiare le nostre emozioni attraverso quelle dei personaggi dei romanzi: questo è forse il più grande privilegio di noi lettori. In questo libro sono allestiti undici laboratori scelti tra i capolavori della letteratura contemporanea, per provare quel lusso straordinario che solo l’arte eterna della lettura ci sa offrire.

La biblioteca delle emozioni. Leggere romanzi per capire la nostra vita emotiva, di Carola Barbero, Ponte alle Grazie, pagg. 154

Carola Barbero, nel suo interessante saggio, ci dice che per allenare la mente e stimolare emozioni utili possiamo leggere un libro. E questo credo che ci sembri sensato e anzi forse lo avevamo già intuito, specialmente se pratichiamo la lettura da un po’. Non posso che condividere le sue parole e vi consiglio il suo libro perché compie un percorso originale e stimolante.

La lettura di questo saggio mi ha anche fatto molto riflettere in merito a quello che è un po’ uno dei miei limiti nell’ambito della lettura. Tendo a muovermi in una comfort zone ben precisa, che se da un lato mi garantisce letture quasi sempre soddisfacenti e spesso molto positive, dall’altro mi preclude l’effetto sorpresa e scoperta.

Forse questo potrebbe essere uno dei buoni propositi letterari del nuovo anno… Sì, ci proverò, almeno…

Stando alle teorie che girano intorno all’intelligenza emotiva, al benessere emotivo e in generale alla psicologia delle emozioni, dovremmo provare a scegliere i romanzi da leggere uscendo dal nostro genere preferito e orientandoci piuttosto non tanto all’emozione del momento, quanto alle emozioni che vorremmo provare – e mi ricollego al libro della Barbero.

Andando a cercare sulla rete saggi o studi che percorrono questi temi, ho trovato un riferimento agli studi condotti da Mindlab International che asseriscono che la lettura è uno dei passatempi più riposanti, rivelando che bastano 6 minuti di lettura in silenzio per ridurre lo stress fisico del 60%, e che la lettura è del 68% più efficace in questo senso rispetto all’ascolto di musica, di due volte rispetto a bere una tazza di tè e di tre volte rispetto a una passeggiata. Attraverso le loro ricerche, si è riuscito anche a capire come leggere il libro giusto possa cambiare il modo in cui ci sentiamo; osservando i comportamenti di un campione di lettori, ecco cosa è saltato fuori:

A 40 partecipanti sono stati dati in lettura vari libri: un giallo, una commedia, un romanzo sentimentale e un horror. Si è scoperto che la velocità di lettura è strettamente influenzata dal genere letterario: quelli positivi, come il romanzo sentimentale e l’umoristico, vengono letti più rapidamente, soprattutto nei passaggi più coinvolgenti, in quanto più rilassanti, mentre con i gialli e gli horror si verificava un rallentamento, perché si richiede uno stato di attenzione più alto.

Il Dott. David Lewis, neuropsicologo e fondatore di Mindlab – che ha condotto la ricerca – per scoprire qual è il libro giusto per cambiare il proprio umore dà questi consigli:

Commedie: per stimolare le endorfine
“I benefici di felicità e buonumore non sono soltanto un cliché: di fatto, leggere un libro comico dà emozioni positive, contribuisce a far virare il proprio stato d’animo verso l’allegria. L’effetto è che si riescono a tenere a bada la tristezza e i pensieri negativi. Le commedie inoltre, non solo rendono felici ma sembra abbiano il potere di rilassare e distendere i nervi. Questo perché il cervello può facilmente scorrere il testo umoristico, che eccita ma non mette in allerta, anzi invita a restare “fermi” in uno stato tranquillità. Ridere, inoltre, fa comprimere i vasi sanguine del volto, irrorando maggiormente il cervello e stimolando la produzione di endorfine, l’ormone del benessere. Ecco perché questo tipo di lettura ci fa sentire subito meglio, lontani da tensioni e preoccupazioni”.

Romanzo rosa: per ritrovare la calma
“Leggere una storia d’amore è come indossare delle scarpe comode o come profondare nella propria poltrona preferita dopo una giornata lunga e difficile. Perché rilassa la mente e rallenta i pensieri, visto che è un tipo di libro che contiene poche soprese e spesso ha una trama prevedibile, con immancabile happy ending. Ciò ci rende tranquilli e ci suscita ricordi dolci e felici. La scelta ideale per chi vuole staccare la spina e cerca un momento di confort per distendere la mente e rilassarsi”.

Gialli e noir: per attivare la mente
“I thriller portano a una lettura rapida, perché si è spinti dalla curiosità di vedere che cosa succederà dopo, creando uno stato di forte coinvolgimento emotivo. C’è comunque un elevato grado di attenzione, che ci spinge a immergerci nella storia e a rallentare quando ci troviamo davanti passaggi nodali e ad alta tensione. Questo stimola la concentrazione e ci fa pensare più velocemente, rendendoci più lucidi. È utile immergersi in questi racconti quando dobbiamo allenare la mente e renderla più reattiva, ad esempio, se abbiamo una giornata di grande impegno lavorativo”.

Horror: per affrontare le sfide
“Questo genere di libri consente di sperimentare ‘il divertimento spaventoso’, che alza il livello di eccitazione mentale e fisica, senza però vivere ovviamente una situazione di pericolo reale. Nel corpo aumenta l’adrenalina, l’ormone che si attiva quando si provano forti emozioni di pericolo e di allerta, che provoca un aumento dell’energia disponibile, amplificando i riflessi e abbassando la soglia del dolore. Chi fa sport estremi conosce bene questa piacevole sensazione, per questo la si tende a ripetere fino a diventarne ‘drogati’ e dipendenti. Così, leggendo un horror, abbiamo la possibilità di affrontare la paura in totale sicurezza, sentendoci forti e coraggiosi, un ottimo ‘carburante’ per chi deve affrontare delle sfide e cerca la giusta carica”.

Che ne pensate? E voi, come scegliete i romanzi da leggere?

In copertina: “Seeing the light” di Mark Kostabi, 2003