Sono stati annunciati i dodici finalisti al Premio Strega 2021. Eccoli:
- Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli) – proposto da Concita De Gregorio;
- Edith Bruck, Il pane perduto (La nave di Teseo) – proposto da Furio Colombo;
- Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita (Ponte alle Grazie) – proposto da Franco Buffoni;
- Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani) – proposto da Giuseppe Montesano;
- Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza (Mondadori) – proposto da Sandro Veronesi;
- Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi) – proposto da Nadia Fusini;
- Lisa Ginzburg, Cara pace (Ponte alle Grazie) – proposto da Nadia Terranova;
- Giulio Mozzi, Le ripetizioni (Marsilio) – proposto da Pietro Gibellini;
- Daniele Petruccioli, La casa delle madri (TerraRossa) – proposto da Elena Stancanelli;
- Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza) – proposto da Francesco Piccolo;
- Alice Urciuolo, Adorazione (66thand2nd) – proposto da Daniele Mencarelli;
- Roberto Venturini, L’anno che a Roma fu due volte Natale (SEM) – proposto da Maria Pia Ammirati
Melania Mazzucco, che presiede il Comitato Direttivo, ha così motivato le scelte fatte:
Fra i sessantadue titoli proposti abbiamo notato il ricorrere della distopia e dell’autobiografia, e una generale diffidenza nel romanzo di intreccio e di genere. Le autrici e gli autori prescelti rappresentano più generazioni, con un’escursione anagrafica agli estremi di ben sessantatré anni. Nella maggioranza però sono nati negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. I titoli selezionati nel 2021 raccontano per la maggior parte storie legate al vissuto personale dell’autrice o dell’autore, al suo mondo privato e prossimo (amici, parenti, conoscenti), e alla geografia locale, provinciale, talvolta rionale. In qualche caso questo vissuto incrocia la grande storia, più spesso si tratta invece di microstorie intime.
Sono storie di famiglie, dominano le figure delle madri – spesso anaffettive, furiosamente antagoniste – e delle sorelle, mentre i padri sono quasi assenti, sgraditi, superflui o silenziati. Sono storie di bambine senza infanzia, adolescenti solitarie o emarginate. Il sentimento dell’esclusione sociale e del rancore incendia alcuni di questi libri. Sono storie di testimonianza, di vita vissuta o prossima. Sono storie domestiche, nelle quali la casa – abitata, posseduta, perduta, occupata, infestata di oggetti – diventa personaggio. Nell’anno del confinamento nelle mura domestiche o nelle mura metaforiche dei nostri confini nazionali, è certo una coincidenza non casuale.
I libri candidati saranno letti e votati da una giuria composta da 660 aventi diritto. Ai voti degli Amici della domenica si aggiungono quelli espressi da studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura selezionati dagli Istituti italiani di cultura all’estero, lettori forti scelti da librerie indipendenti distribuite in tutta Italia, voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura, tra i quali i circoli istituiti dalle Biblioteche di Roma.
Il libri in gara concorreranno inoltre alla VIII edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da 600 studenti provenienti da scuole secondarie superiori in Italia e all’estero. Il comitato direttivo del Premio ha ritenuto che, per i temi trattati, il romanzo Le ripetizioni di Giulio Mozzi (Marsilio) sia adatto esclusivamente a un pubblico di adulti, pertanto non concorrerà al Premio Strega Giovani.
A giugno gli autori candidati e finalisti alla LXXV edizione del Premio Strega saranno ospiti di festival e manifestazioni culturali in tutta Italia. La prima votazione, che selezionerà la cinquina dei finalisti, si terrà giovedì 10 giugno, mentre l’elezione del vincitore si svolgerà giovedì 8 luglio.
Tutti gli eventi saranno realizzati nel rispetto dei protocolli anti-covid 19 previsti dalle normative in vigore.
L’immagine che accompagna la LXXV edizione del Premio Strega è stata realizzata da Lorenzo Mattotti, uno dei disegnatori italiani più apprezzati a livello internazionale, di cui vi ho parlato QUI. «Una danza selvaggia,» la descrive l’autore «un rituale augurale, un sabba moderno fatto da Streghe contemporanee che si battono per i loro diritti e per la loro condizione. Un manifesto dinamico e colorato che vuol celebrare con una ventata d’aria fresca i 75 anni del Premio Strega.»
Sempre informata! Grazie mille
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sono molto curiosa…. questo premio ha una storia che potrebbe essere essa stessa materia per un romanzo…. è un po’ come il Festival di Sanremo, che nessuno lo guarda, però tutti conoscono le canzoni…… non me ne vogliano i cultori dell’uno e dell’altro….. era solo una battuta! Parlando seriamente, direi che da questo premio sono usciti tanti apprezzati romanzi dei nostri autori.
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Sei bravissima!
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Attenzione: Giulio Mozzi finalista!…
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Tifi per lui? Io non ho letto il romanzo, però la motivazione di Gibellini è molto intrigante….
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Diciamo che, leggendo un po’ il suo blog, penso di conoscere l’autore un po’ di più degli altri. Non l’ho letto, ma ho ragione di credere che sia un romanzo di elevata qualità/spessore. Sono curioso (tra l’altro vedo che già nel ’96 fu finalista con un libro di racconti).
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Anch’io sono curiosa di leggerlo perché lui mi piace molto.
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Vincerà Borgo Sud
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Credo che sia sicuramente tra i favoriti. Insieme a Teresa Ciabatti.
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Ho letto Due vite, di Emanuele Trevi. Mi è piaciuto molto ma non lo vedo “papabile” perché è un libriccino, insomma non lo vedo “tipologia Strega”. Il libro di Giulio Mozzi temo che sia pesante, mi sono fatta un’idea del tema e non mi sento molto attratta. Di Roberto Venturini ho letto il primo romanzo, “Tutte le ragazze di una certa cultura hanno almeno un poster di un quadro di Schiele appeso in camera”, l’ho trovato carino ma non il capolavoro che era stato propagandato. La Ciabatti non mi piace e poco anche Donatella Di Pietrantonio. Di solito non leggo nulla o quasi nulla dei candidati allo Strega…
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Via via nel tempo qualcosa di buono ho trovato. L’anno scorso non è arrivata nella cinquina ma Marta Barone col suo Città sommersa mi era molto piaciuto. Invece, per esempio Storia della mia gente di Nesi mi aveva molto deluso…. quest’anno non ho ancora deciso quali leggerò, devo ancora farmi un’idea precisa…. accetto suggerimenti, come questi che mi hai appena dato e di cui ti ringrazio!
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Io ho ascoltato su storytel la Caminito e, nonostante la mia diffidenza iniziale, l’ho trovata una voce notevole. Ora sto ascoltando la Ciabatti, devo riconoscere che è brava, ma odiosa. In biblioteca mi aspetta Due vite, ma è in quarantena, per cui se ne parla tra quindici giorni! È la prima volta che sono così “aggiornata”, per anni mi sono tenuta lontana dallo Strega, alcuni autori premiati mi sono piaciuti talmente poco che mi era venuto lo sdegno, però gli audiolibri mi hanno aiutato a vincere la ritrosia (mi è più facile abbandonare un audiolibro di un libro!)
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Anch’io ho un andamento ondivago. L’anno scorso ne avevo letto tre, tra cui Città sommersa della Barone. Quest’anno devo ancora scegliere, ma penso che mi terrò lontana dai nomi noti, piuttosto cercherò di scoprire voci nuove.
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