Eccoci arrivati alla fine di questo complicato anno che mi ha vista, più che mai, rifugiata nella lettura per scansare tutto quello che è accaduto, anche a livello personale. I libri sono sempre una casa accogliente e grazie a loro si può lasciarsi tutto alle spalle per qualche ora. Queste le mie letture di dicembre:

Ecco i link alle recensioni:

Massimo Venturiello, La sartoria di Addis Abeba

Giona Peduzzi, Le strade del figlio

Desy Icardi, La biblioteca dei sussurri

Richard Wagamese, Le stelle si spengono all’alba

Paolo Cognetti, La felicità del lupo

Il libro del mese è:

Il bellissimo romanzo di Wagamese racconta una storia universale, una storia di redenzione attraverso il racconto, una storia di ricerca delle proprie origini. E lo fa con una potenza devastante. Ambientato nell’innevato nord del Canada narra i complessi rapporti tra padre e figlio, e quelli di una comunità di nativi canadesi alle prese con la possibilità di tenere viva la propria identità.

Tanti i temi che si intrecciano in questo magnifico romanzo, ciascuno contribuendo a dare spessore e profondità alla trama. Eldon sceglie come strumento di avvicinamento al figlio proprio la narrazione, uno strumento universale fin dalla notte dei tempiveicolo di trasmissione di conoscenza e coscienza collettiva soprattutto dei popoli che trasmettevano le storie oralmente, come nel caso dei popoli nativi americani; attraverso il raccontare storie si attua un processo di identificazione con le proprie origini.

Richard Wagamese era un indigeno del Canada, con origini Ojibwe, e quindi intreccia la sua personale esperienza con il flusso narrativo dei personaggi, affrontando il tema dell’identità che emerge attraverso il mito, per definire la coscienza collettiva di un intero popolo, le sue tradizioni, l’oralità delle loro trasmissioni, un tutt’uno, inscindibile, tra narrazione, mito e  identità.

Scritto con una prosa lirica, asciutta, suggestiva, capace di suscitare uno stato di commossa partecipazione, abitato da personaggi veri, umani, questo è uno di quei romanzi che ti lasciano qualcosa; dopo averlo letto si ha la sensazione di essere persone diverse, arricchite da un racconto unico eppure universale.

Qual è stato il libro che più vi ha colpito in questo mese di dicembre?