Uscirà il prossimo 11 gennaio il romanzo di ambientazione storica di Annabel Abbs che si ispira alla vita di Eliza Acton, l’autrice del primo ricettario moderno inglese.
La cucina inglese di Miss Eliza, di Annabel Abbs, Einaudi 2022, traduzione di Federica Aceto, pagg. 376
Il romanzo di Abbs – già nota autrice di romanzi storici – piacerà a tutti coloro che amano il connubio cucina-letteratura, a chi ama le protagoniste determinate e indipendenti e le storie di amicizia, a chi ama perdersi tra i mille ingredienti che la natura offre, a chi vuole ricredersi sulla cucina inglese.
Le spezie esotiche che arrivano giornalmente dalle Indie Orientali e dalle Americhe, le casse di arance dolci e limoni amari dalla Sicilia, le albicocche dalla Mesopotamia, l’olio d’oliva da Napoli, le mandorle dalla valle del Giordano… prelibatezze al mercato. Ma qualche inglese sa cucinare con cibi del genere? Ripenso al mio tempo in Francia e in Italia, a tutte le prelibatezze che mi sono passate per la lingua. E poi ai giardini che ho visto a Tonbridge con i loro letti rialzati di acetosella, lattuga, cetrioli, zucchine, zucche. Già le rive sono stellate luminose di more e rosa canina, con susino selvatico e prugnole acide, la fioritura ancora su di esse. Gli alberi sono appesantiti da mele verdi e pere screziate di giallo e mele di granchio arrossate di rosa e oro. Presto ci saranno noci di cocco fresche con il guscio, noci mature, funghi prataioli e palline giganti.
La cucina inglese di Miss Eliza
Inghilterra, 1835. Eliza Acton spera che la sua nuova raccolta di poesie la conduca al successo. I sogni di gloria, però, si infrangono contro l’oltraggioso rifiuto dell’editore, Mr Longman. «La poesia non si addice alle donne», borbotta Mr Longman quando riceve Eliza nel suo ufficio londinese. Le liriche della sua nuova raccolta sono curate ed eleganti, ma lui preferirebbe un bel libro di ricette. Eliza stenta a credere alle sue orecchie: quell’editore le ha davvero suggerito di mettere la sua penna sublime al servizio di un’attività così frivola e pratica come la cucina? Eliza è indignata, ma anche preoccupata: a trentasei anni deluderà ancora la sua famiglia, e dovrà forse rinunciare ai sogni e arrendersi a un matrimonio combinato, o a rimanere un’anonima zitella del Suffolk. Ma quando suo padre, sull’orlo della bancarotta, si dà alla fuga, quell’assurda proposta si rivela l’unico modo per sopravvivere.
Ho iniziato a vedere la poesia nelle cose più strane: dal nocciolo più ruvido di noce moscata alla pastinaca pallida cucita di terra. E questo mi ha fatto chiedere se posso scrivere un libro di cucina che includa la verità e la bellezza della poesia. Perché le arti culinarie non dovrebbero includere la poesia? Perché un ricettario non dovrebbe essere una cosa bella? I miei pensieri arrivano veloci e fluidi nella solitudine della cucina, e mentre sbatti le uova mi ritrovo a confrontare il processo di seguire una ricetta con quello di scrivere una poesia. Frutta, erbe aromatiche, spezie, uova, panna: queste sono le mie parole e devo combinarle in modo che producano qualcosa che delizia il palato. Esattamente come una poesia dovrebbe cadere all’orecchio dei suoi lettori, affascinandoli o commuovendoli. Devo ottenere i sapori dai miei ingredienti, come un poeta persuade l’umore e il significato dalle sue parole.
La cucina inglese di Miss Eliza
La famiglia si disperde, mentre Eliza si trasferisce con la madre a Tonbridge, una cittadina termale del Kent. Qui le due donne prendono in gestione una pensione in cui Eliza si dedica – all’insaputa degli ospiti – alla cucina. Spinta dalla necessità, ha infatti rivalutato la proposta di Mr Longman e ne ha fatto la sua missione: se proprio deve scrivere un libro di ricette, allora sarà il migliore. Eliza allora impara a conoscere i segreti di pentole e fornelli e, con l’aiuto della giovane Ann, finisce per scoprire che in ogni ricetta riuscita c’è sempre un pizzico di poesia. Sono proprio le voci di queste due protagoniste determinate e indipendenti, la cui amicizia supera differenze di classe e convenzioni, a raccontare la storia incredibile dietro Modern Cookery for Private Families, il manuale della poetessa Eliza Acton pubblicato per la prima volta nel 1845, destinato a sovvertire gli schemi dei classici libri di ricette e a influenzare tutte le successive generazioni di scrittori di cucina.

Nata a Battle, nel Sussex, nel 1799, Eliza Acton era la maggiore dei cinque figli di Elizabeth Mercer e John Acton, un birraio. Poco dopo la sua nascita la famiglia si trasferì ad Ipswich, dove Elisabeth trascorse la sua giovinezza. All’età di diciassette anni fu co-fondatrice di una scuola per ragazze a Claydon, poco lontano da Ipswich. La scuola rimase in attività per quattro anni fino a quando Eliza si ritirò per motivi di salute. Dopo la chiusura della scuola trascorse un periodo in Francia.

Al suo ritorno in Inghilterra venne pubblicata, nel 1826, la sua prima raccolta di poesie Poems il cui tema ricorrente era l’amore non corrisposto. Il libro ebbe un discreto successo, vi fu una riedizione poche settimane dopo la pubblicazione. Iniziò a scrivere poemi più lunghi tra i quali “The Chronicles of Castel Framlingham”, che fu pubblicato nel Sudbury Chronicle nel 1838, e “The Voice of the North”, scritto nel 1842 in occasione della prima visita in Scozia della regina Vittoria.

La prima pubblicazione della sua opera principale, Modern Cookery for Private Families risale al 1845. Il testo era il risultato di molti anni di ricerche incoraggiate dall’editore Longman, già editore di Poems. Molte delle ricette le furono fornite da amici. Modern Cookery divenne molto popolare, ne furono stampate diverse edizioni e rimase il libro di cucina di riferimento fino alla fine del secolo. Il libro rappresentava una grande innovazione rispetto ai ricettari pubblicati fino a quel momento che erano molto poco dettagliati, per la prima volta venivano elencati con precisione ingredienti e dosi, tempi di cottura e possibili criticità di ogni ricetta. Questo aspetto è strettamente legato al periodo di difficoltà economico piuttosto diffuso, nel quale diventò più difficile avere un cuoco in casa e il compito di cucinare divenne più appannaggio della padrona di casa, al massimo coadiuvata dalle donne di servizio. Il manuale nfluenzò profondamente la tecnica di scrittura dei ricettari successivi.

Poco dopo la pubblicazione di Modern Cookery, Eliza si trasferì a Hampstead Londra, dove cominciò a lavorare al suo libro successivo, The English Bread Book (1857). Insieme alle ricette il libro trattava della storia della panificazione e conteneva alcune opinioni molto drastiche di Eliza sulle pratiche dell’epoca.
Suo è il primo utilizzo documentato della parola ‘spaghetti’ nella lingua inglese.
Eliza, da sempre di salute cagionevole, morì nel 1859 all’età di 59 anni; è sepolta a Hampstead.
Che chicca!
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Si, questo profuma come una cucina piena di sapori 😋
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Molto interessante ed esaustivo approccio. Grazie
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Grazie Elda, è un bel libro, mi ha ispirato.
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