Libro finalista dell’International Booker Prize 2022. In una trama noir molto riuscita, Claudia Piñeiro descrive con rara maestria e partecipe vicinanza la quotidianità di una malata di Parkinson tra i mille dettagli di ostacoli da superare, difficoltà imposte dalla mancata “obbedienza” delle gambe e dei piedi per muoversi, dando spessore al personaggio stoico di Elena che non si arrende mai.

Elena lo sa, di Claudia Piñeiro, Feltrinelli 2023, traduzione dallo spagnolo di Pino Cacucci, pp. 160

Il mondo di Elena si riduce a ciò che può sbirciare dal basso, a capo chino, con la coda dell’occhio. Il Parkinson le impedisce di sollevare la testa e girare il collo a sufficienza, e la sua giornata è scandita dalle pastiglie che le permettono di rialzarsi e, seppure a fatica, camminare. Elena è sola, da quando sua figlia Rita è stata trovata impiccata alla corda del campanile: suicidio, sostiene la polizia, e così credono tutti. Ma Elena no: Elena se lo sente, anzi “lo sa” che Rita è stata uccisa. E con le poche forze che la malattia le consente, si ostina a indagare. Il romanzo narra di una giornata, quella in cui Elena si mette arduamente in marcia per raggiungere la capitale in treno e rivedere l’unica donna che, forse, può confermare la sua convinzione. E strada facendo, ricorda come sia giunta fin lì, a combattere con quella che chiama rabbiosamente “la maledetta malattia infame”, e quale rapporto contrastato avesse con la figlia.

Raccontando un difficile viaggio attraverso le periferie della città, un vecchio debito di gratitudine e una conversazione rivelatrice, Elena lo sa svela i segreti dei suoi personaggi e le sfaccettature nascoste dell’autoritarismo e dell’ipocrisia nella nostra società.

Claudia Piñeiro è nata a Buenos Aires nel 1960. Scrittrice, drammaturga, sceneggiatrice. In Argentina è molto conosciuta per i suoi romanzi crime, molti dei quali sono stati adattati per il cinema.
Con Feltrinelli ha pubblicato: Tua (2011), Betibú (2012), La crepa (2013), con il quale si è aggiudicata il Premio Sor Juana Inés de la Cruz 2010, Un comunista in mutande (2014), Piccoli colpi di fortuna (2016), Le vedove del giovedì (2016; Premio Clarin 2005, poi adattato al cinema da Marcelo Piñeyro nel 2009) e Le maledizioni (2019).
Nel 2019 si è aggiudicata il Premio Pepe Carvalho, riconoscimento internazionale destinato ad autore di polizieschi e intitolato al famoso detective ideato dallo scrittore Manuel Vázquez Montalbán, vinto in passato da autori come Andrea Camilleri, Petros Markaris e James Ellroy.