INCIPIT
Erano le spalline di Mauro, quelle che si metteva sotto il body nero a manica lunga che lo rendevano tanto panterona, a emergere per prime dalla nebbia rarefatta nella luce gialla dei lampioni del viale che, dalla Stazione ferroviaria, accompagnava a Corso del Popolo. I fasci di luce sulla strada erano tediati da nugoli evanescenti di zanzare e falene divoratrici della succulenta luce a sbafo. Le sapeva tutte le canzoni di Umberto Tozzi, era davvero un bel ragazzo, Mauro era andato a vederlo anche di persona in una tappa del Festivalbar a Verona; il capello lungo mosso e la pelle lattiginosa femminea gli provocavano un brivido lungo la schiena ogni volta che guardava la cover della musicassetta che teneva, fermata da una calamita, sul cruscotto della macchina.
Barbara Buoso