Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

La moglie del Colonnello

INCIPIT

Sull’erta sponda paludosa di un grande lago scricchiolano le travi di un capanno da pesca. La barchetta di legno rovesciata contro la parete stride. Volgendo lo sguardo verso il piccolo villaggio si vedono le case immerse nel buio: gli abitanti sono andati a dormire. Una tenda ondeggia, una luce guizza appena. C’è chi si gira sotto una coperta a fiori, chi nel sonno profondo si gratta un polpaccio, chi dorme a bocca aperta, con la saliva che cola sul bianco della federa, chi si sveglia di soprassalto da un sonno leggero e un attimo dopo si riaddormenta, chi a tratti russa, chi si mette a sedere sulla sponda del letto per accendersi una sigaretta già fumata a metà e dopo averla finita si accovaccia sopra un vaso da notte smaltato, resta lì un momento con gli occhi chiusi, poi spinge il vaso sotto il letto, con un sospiro torna al suo pagliericcio e risprofonda nella voluttà del sonno. Solo da una finestra della casa più lontana arriva, debole, una luce. È la casa della moglie del Colonnello. Vista dal lago, sembra un incrocio tra una baita alpina e un’antica capanna finnica. È a due piani e le vecchie travi sono ormai impregnate d’acqua. Nella nera tenebra del principio della notte, il gelo si insinua negli spiragli tra i tronchi dei muri e il pavimento. La moglie del Colonnello infila una mano sotto la sua veste di renna e stringe la cintura del vecchio accappatoio da sauna del Colonnello, dà un’occhiata veloce ai calzettoni di pelo di cammello e alle pantofole di pelliccia che le tengono caldi i piedi nelle fredde ore notturne e barcollando va al caminetto. Sistema sulla grata i legnetti di betulla che le ha portato Tuomas. Il fuoco prende al sesto fiammifero. Lo scoppiettio del legno che arde va su per il camino e si condensa in un monolito bianco nel cielo gelato.

Rosa Liksom

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: