Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Simón

INCIPIT

Quando tutto questo finirà, piangerai.

Per il momento chiudi gli occhi. O, meglio, come nel gioco: Simón dice di chiudere gli occhi. E tu li chiudi. Tutto sta nel mentire fino a quando riesci a ingannare te stesso. Per esempio, tu come sogni? Allora, devi spegnere la luce sul comodino, chiudere gli occhi e far finta di dormire, mentire a te stesso, fingere che stai dormendo, fino a che, tac, ti addormenti davvero, E allora sogni. Poca gente se ne rende conto.

Vuoi vedere le stelle? Simón dice che vuole vedere le stelle? Sfregati un po’ gli occhi, non aprirli. Tienili chiusi, Simón. La gente chiude gli occhi quando esprime un desiderio e tu vuoi vedere le stelle. Sfregali ancora un po’. Così.

Vediamo, pensa: se potessi chiedere qualcosa, cosa chiederesti? Come? Un leccalecca? Ce l’hai già. Qualcos’altro. Dài, non è difficile. Due leccalecca? Allora sei come quella donna africana, poverissima, alla quale chiesero cosa le sarebbe piaciuto avere. Una vacca, rispose lei. Ma gli altri insistevano: guarda che puoi chiedere quello che vuoi, davvero. Voglio una vacca, disse. D’accordo, ma se avessi già una vacca, cosa chiederesti? Due vacche, disse lei. E sai perché? Perché non era capace di immaginare nient’altro. Non le avevano insegnato a farlo. Era priva degli strumenti necessari per esercitare il proprio diritto di desiderare. Sì, il diritto di desiderare, perché i desideri non si concedono, si immaginano e si conquistano.E adesso dimmi: tu cosa chiedi? Cosa mi chiedi, Simón? Se non sei capace di immaginarlo, non avrai mai niente. Non sari mai qualcuno.

Per il momento, tieni questo. Chiudi la mano. É la palla bianca del biliardo. Io sono quella nera. Quella che tutti cercano ed evitano allo stesso tempo. Tutti ne hanno paura. Tutti vogliono arrivarci. Tu sarai quella bianca: puoi toccare qualsiasi colore, colpire tutte le altre. Spacca il colore e comincia la tua partita.

Ricorda che ti devo dire: “Simón dice di aprire gli occhi”. Se invece ti dico solo: “Apri gli occhi”, allora è un trabocchetto. Devi tenerli chiusi. Premici forte le nocche, e vedrai che cominceranno ad apparire le stelle. Sembra magia, una magia senza trucco. Solo le persone noiose pensano al trucco. Ricordalo quando il trucco sarai tu a farlo. Stringi sempre di più. Vuoi vedere le stelle? Sfregali. Le vedi le luci?

Quando tutto questo finirà, piangerai, adesso però conta fino a tre e aprili. Aprili, Così mi piace, non li hai aperti. Tranquillo, ti lascerò la luce accesa. Vediamo un po’, come in una canzone: uno, due, tre! Simón dice apri gli occhi.

«Adesso?»

Miqui Otero

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