Io e Diego restiamo due adulti irrisolti, ma da stanotte i ragazzini che eravamo se ne sono andati. Li abbiamo lasciati andare.
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“Ci sono notti che non accadono mai”. Era il primo verso di una poesia di Alda Merini, mi è tornato in mente solo ora.
E poi ci sono notti insperate che accadono e fanno la rivoluzione.
Pretendi un amore che non pretende niente, di Francesca Cerutti, Aug! Edizioni 2023, pp. 62
Otto racconti che si snodano lungo le vie di Milano; linee di tram e di metropolitana, piazze, vie, chiese, locali. Una città che cambia continuamente il suo volto senza perdere di vista la sua vocazione. La città – nel caldo torrido estivo o nel freddo invernale – fa capolino ad ogni pagina, dà il ritmo ai racconti, abbraccia e accoglie quando un incontro può essere la svolta oppure un’idea che sbiadisce; sorprende, con dei versi di poesie appesi ai muri su fogli sparsi che colpiscono dritto al cuore e spingono a compiere un passo inatteso; è testimone di svolte che cambiano la vita quando si svela con un luogo del cuore.
Una città che il lettore percepisce attraverso una descrizione diegetica, arricchita da movimenti, considerazioni, pensieri, gesti dei personaggi che contribuiscono ad accrescere gli sviluppi delle storie contenute.
Incontri casuali su un tram, o su un vagone della metropolitana, come sliding doors, dove può accadere un elemento assolutamente imprevedibile che può cambiare la vita di una persona in modo altrettanto imprevedibile. Coincidenze, casi o solo immaginazione?
Così come accade a Elisa e Nicolò, i protagonisti del racconto che dà il titolo alla silloge: lavorano nello stesso perimetro di vie, alzano lo sguardo sugli stessi muri, intercettano gli stessi versi di un poeta anonimo, parole che li spingono a riflettere sul vicolo cieco in cui sono finite le loro vite. Eppure quelle poche parole affisse al muro, “Pretendi un amore che non pretende niente“, li spingono a trovare il coraggio di voltare pagina, mettendo in atto una “piccola ribellione”.
Uomini e donne che appena si sfiorano, che transitano negli stesi luoghi senza mai imbattersi gli uni negli altri; storie che potevano sbocciare ma che invece non superano il secondo appuntamento, volti che riemergono dal passato e fanno ripescare un sé diverso, che è cresciuto. Amicizie che si affiancano a vite che devono ancora indirizzarsi, quando ancora tutto è possibile eppure fa paura, perché è difficile fare delle scelte, ed è doloroso subire quelle di chi ti sta accanto; persone che sono entrate e uscite dalla propria vita senza un vero perché, non sempre abbiamo a disposizione delle risposte e la realtà appare contraddittoria:
Non capisce ancora qual è il sentimento prevalente; è tutto come in questa giornata, in cui piove ma c’è il sole.
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Sono racconti brevi, delle istantanee che fermano un momento preciso, fissato a valle di ricordi, di un vissuto che approda nel presente; momenti apparentemente fugaci, spesso rivelatori, o catartici, descritti con un lessico preciso, accurato, essenziale, parole scelte con cautela e rigore, del resto la forma breve del racconto esige proprio queste scelte, una diegesi focalizzata e diretta, tenendosi alla larga da divagazioni che creerebbero un calo di tensione. Anche le scelte stilistiche variano nei singoli racconti, si passa dalla narrazione in prima persona, a quella in terza, da un narratore extradiegetico, ad uno intradiegetico.
Infine, nell’ultimo racconto, Luce, scritto nel tempo sospeso della pandemia, la scrittrice stessa fa capolino:
“Luce è stato testimone di un’epifania preziosa. In un momento in cui stava franando tutto, questo racconto minuscolo mi ha ricordato che, in ogni caso, non era la fine. E non smetterò mai di essergli grata.”
Ci sono anche tanti riferimenti musicali – da Samuele Bersani ai Radiohead, da Madame ai Queen – e letterari – da Alda Merini a Dino Buzzati, a J.D. Salinger – in questa silloge, riassunti in una nota precisa alla fine. Riferimenti che sono consustanziali alle vite che popolano i racconti, scelti con evidente acume e sicurezza, come una mappa che aiuta il lettore a mettere a fuoco i personaggi, le situazioni, i sentimenti e le emozioni che li muovono.
Indice dei racconti:
Ci sono notti
Un’anima grande
Pretendi un amore che non pretende niente
Il secondo appuntamento
Un presente diverso
Una coincidenza
Una nuova insubordinazione
Luce
Francesca Cerutti è nata a Milano nel 1997. Cresciuta in provincia di Varese, negli anni dell’università ha imparato a conoscere la città natale. Laureata in Traduzione, lavora come traduttrice e post-editor freelance. Coordina inoltre la rivista letteraria “Magma Magazine”. Nel 2020 ha pubblicato con Bookabook il suo romanzo d’esordio, Noi quattro nel mondo; nel 2022 ha partecipato alle antologie di racconti Un’estate a quattro mani, Una storia al giorno e Cartoline da Milano, tutte e tre edite da L’Erudita. Nello stesso anno il suo racconto A Pietroburgo ci incontreremo di nuovo si è aggiudicato il secondo posto al premio letterario “Pierpaolo Fadda”.


