Il mondo dei libri, delle librerie, delle biblioteche è l’oceano in cui i lettori amano nuotare, e la produzione letteraria in questo ambito è vasta, come abbiamo avuto modo di vedere nel post dedicato a questo genere. Restando in argomento scrittura, troviamo anche romanzi in cui il/la protagonista è uno/una scrittore/scrittrice, personaggio che esercita un grande fascino sui lettori di tutti i tempi.
Partiamo con un grande classico:

Martin Eden, un giovane marinaio di Oackland, salva la vita a un ragazzo della buona borghesia di San Francisco, Arthur Morse. Per ringraziarlo, questi lo presenta alla famiglia e alla sorella Ruth. Tra lei e il giovane marinaio scatta subito un’attrazione vitale, ostacolata però dalle differenze di classe e quindi dalla prevedibile resistenza della famiglia di Ruth. Un po’ per farsi accettare socialmente, un po’ perché sinceramente affascinato da quel mondo borghese, Martin decide di affinare la propria cultura, studiando da autodidatta, come il suo stesso creatore. La strada non è facile, deve impegnare la bicicletta, l’unico bene che possiede, per poter mandare i suoi racconti alle riviste da cui non riceve mai risposta. Da giovinastro un po’ rozzo, in anni di studio forsennato si trasformerà in uno scrittore di successo. Sembra finalmente realizzata quell’ascesa sociale tanto agognata da Martin… gli editori ora vogliono le sue opere a qualunque prezzo, ma la sua felicità non si compie, perché proprio quando arriva al successo Ruth lo lascia.

E come dimenticare il buon Arturo Bandini…. La saga dello scrittore Arturo Bandini, alter ego dell’autore, giunge in questo romanzo al suo snodo decisivo. L’ironia sarcastica e irriverente, la comicità di Arturo Bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. Arturo sogna di diventare uno scrittore ma l’unico racconto che è riuscito a pubblicare – Il cagnolino rise – ha avuto scarso successo.
Al centro della vicenda è il percorso di Bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l’incontro con la bella e strana Camilla Lopez…
Pubblicato per la prima volta nel 1939 è uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in Italia e in Francia alla fine degli anni Ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza.

Rimanendo negli Stati Uniti, “Gli inquilini”, pubblicato originariamente nel 1971, è la storia di Harry Lesser, l’ultimo occupante di una decrepita palazzina di New York che deve essere abbattuta per far posto a un condominio di lusso. Nonostante i goffi tentativi di sfratto da parte del proprietario, Lesser non vuole lasciare l’appartamento, perché lì ha iniziato a scrivere il suo romanzo ed è lì che intende terminarlo, dopo dieci anni di lavoro. Quando nella palazzina si trasferisce, per abitarci abusivamente, Willie Spearmint, anche lui scrittore, fra i due si instaura una rivalità letteraria (Willie, sebbene disponga di scarsi mezzi tecnici, è molto più motivato del collega) e razziale (Lesser è ebreo, Spearmint afroamericano) che assume uno sfondo anche sessuale quando entra in scena Irene, la donna di Willie.

Vogliamo dimenticare Paul Sheldon, il protagonista di uno dei capolavori del maestro dell’horror, divenuto un film culto per la regia di Rob Reiner?
Paul Sheldon, un celebre scrittore, viene sequestrato in una casa isolata del Colorado da una sua fanatica ammiratrice, Annie Wilkies. Affetta da gravi turbe psichiche, la donna non gli perdona di avere «eliminato» Misery, il suo personaggio preferito, e gli impone, tra terribili sevizie, di «resuscitarla» in un nuovo romanzo. Paul non ha scelta, pur rendendosi conto che in certi casi la salvezza può essere peggio della morte…
Il buon King mette uno scrittore come protagonista anche nel cult Shining: Jack Torrance è un ex insegnante di letteratura che ha accettato l’impiego di guardiano in un vecchio albergo sperduto nelle montagne del Colorado. Nel frattempo, vorrebbe finire di scrivere una commedia. Indimenticabile l’adattamento cinematografico con Jack Nicholson nei panni di Jack.

Venti racconti che costruiscono un romanzo involontario, regalando alla letteratura un personaggio indimenticabile: narcisista, pavido, svogliato, ma che quasi suo malgrado riuscirà, tra alti e bassi sentimentali e professionali, a sposare la donna della sua vita e a farsi lasciare da lei; a faticare sempre per terminare un nuovo libro ma a vincere il Nobel; a girare il mondo ma desiderando solo di starsene a casa sua.
Al pari di Harry Angstrom detto Coniglio, protagonista di alcuni suoi celebri romanzi, Henry Bech è un brillante personaggio che ha accompagnato tutta la vita e la carriera di John Updike. Dalla sua prima apparizione sul New Yorker nel 1964 fino al lungo racconto inedito che chiude questa saga, i lettori hanno conosciuto e imparato ad amare le fissazioni, le debolezze, le idiosincrasie e le meschinerie di Bech, così come la sua irresistibile verve, il talento letterario e la simpatia caustica. Bech – come ha detto lo stesso Updike – più che un suo alter ego è un cocktail di elementi presi volta a volta da J.D. Salinger e Saul Bellow, da Norman Mailer e Philip Roth. Il sesso e i libri, la vita mondana e le relazioni romantiche sono gli altri ingredienti delle avventure assai poco avventurose di questo scrittore sui generis.

Agnes e Polly, amiche da tutta la vita, sono donne molto diverse: Agnes è una famosa scrittrice di libri per bambini, firma in segreto una serie di romanzi per adulti e non si è mai sposata. Polly ha dedicato la sua esistenza alla famiglia, da moglie e madre devota. Le amiche condividono la proprietà di Fellowship Point, un magnifico territorio nel Maine dove hanno sempre passato l’estate, fin da ragazze. Il tranquillo scorrere delle giornate viene sconvolto quando scoprono che c’è un progetto di sviluppo turistico su Fellowship Point sostenuto anche dagli altri soci, tra cui i parenti di Agnes e i figli di Polly. Agnes decide di opporsi, mentre nella sua vita irrompe la giovane Maud, che vuole convincerla a scrivere le sue memorie e non si lascia scoraggiare dai suoi rifiuti. (mia recensione)

Richard Tull e Gwyn Barry sono amici, compagni di università, entrambi scrittori. Ma Gwyn è uno scrittore di successo, Richard un fallito. Eppure era partito meglio dell’amico, aveva pubblicato un libro apprezzato dai critici ed era considerato una promessa. Ma Richard si nutre di odio: odio verso l’amico, invidia per il suo successo. Non solo sete di vendetta, ma desiderio di umiliare Gwyn sullo stesso terreno in cui egli stesso è stato umiliato. Su tutto e tutti regna “l’informazione”, la massa di notizie che ci sommerge e ci rende spettatori irrequieti e invidiosi dei successi altrui. Scritto con uno stile psichedelico, venato di cinico sarcasmo, il romanzo offre uno spaccato del mondo letterario.

Basta poco per scaldare la piccola scena letteraria della Portland dei primi anni Sessanta: grazie a un racconto venduto a “Playboy” per tremila dollari, Dick Dubonet è l’unico autore pubblicato della zona e si accompagna alla bellissima Linda McNeill, nota per le sue frequentazioni disinibite della cerchia Beat. Inevitabile che a Dick guardino con ammirazione – e una certa invidia – i tanti aspiranti scrittori che affollano bar e party. Come Stan Winger, che dimostra uno spiccato talento, benché ancora grezzo e inesplorato, per il genere pulp, ispirato dalla sua segreta attività di ladro di appartamenti. A credere in lui è il suo insegnante di scrittura creativa al college: Charlie Monel, veterano della guerra di Corea, trasferitosi in Oregon dalla rutilante San Francisco, dove ha a lungo cullato il sogno di scrivere un’opera tale da imprimere un nuovo corso alla letteratura americana. Ma a cambiargli la vita, per ora, è stata soprattutto la nascita di una figlia e la presenza di una famiglia da mantenere. È proprio sua moglie, Jaime, a conoscere prima di lui e di chiunque altro un’inattesa fortuna editoriale, grazie al romanzo che ha partorito in segreto nella solitudine deprimente di provincia, ispirandosi alle sue memorie famigliari: sarà soltanto il primo di una lunga scia di successi.

Romana Petri ha scritto un romanzo che racconta anche, dal punto di vista di Norama Tripe (anagramma del nome dell’autrice), la biografia fantastica di Giorgio Manganelli, ripercorrendo, in una Spagna altrettanto fantastica, la vicenda privata e editoriale del grande scrittore. L’anagramma non è un vezzo, ma un ulteriore accenno biografico, perché se Mario Petri è stato il padre naturale di Romana Petri, Manganelli ne è stato il padre letterario.
Il protagonista di questo romanzo è il padre di Norama Tripe ed è uno scrittore. Non lo è da subito, lo diventa quando ruba un trattore a Barcellona, scappa a Siviglia, trova lavoro in un magazzino di granaglie e lì comincia a leggere. E dopo aver tanto letto, scrive. E diventa un venerato scrittore.

Uno scrittore maturo sta avviando la stesura del suo nuovo romanzo. È incerto, insicuro dei propri mezzi. Lo diventa ancora di più quando incontra Gamurra, un ambizioso giovanotto che gli affida la sua opera prima sperando di essere aiutato. Il piccolo mondo della letteratura ronza, spettegola: è un rumore di fondo che mal si concilia con il lavoro. Eppure è dentro quel mondo che Gamurra riappare ormai coronato dal successo, ed è in quel mondo che il protagonista corteggia, ricambiato, una “collega” colta e affascinante, tanto da minare il suo rapporto con la moglie. Da bambini si gioca con l’imperfetto (io ero, tu eri) e si evocano mondi immaginari. Da adulti un artista continua il gioco. Ma quanto è pericoloso abitare una realtà parallela?

Lo scrittore che Ammaniti sceglie come protagonista si chiama Fabrizio Ciba, è originario di Roma ed è un autore affermato, anche se in realtà da un bel pezzo non è in grado di scrivere nemmeno una riga. Si trova infatti proprio alla ricerca dell’ispirazione che gli permetterà di stendere il suo prossimo capolavoro quando viene invitato alla festa del multimiliardario Sasà Chiatti. Lo sfarzosissimo evento sembra l’occasione giusta per conoscere personalità interessanti e, soprattutto, per far sorgere le idee giuste per un buon libro. Ciò che nessuno degli ospiti sa è però che la festa è destinata a degenerare: un primo indizio è dato dal tentato omicidio di un satanista nei confronti della cantante Larita. Inghiottiti in un’avventura surreale, eroi e comparse daranno vita a una grandiosa e scatenata commedia umana.

Uno scrittore deve scrivere un romanzo che ha in testa da moltissimo tempo; ma un giorno dopo l’altro, la scrittura non arriva, e più s’inceppa e si perde, più la vita dello scrittore preme con potenza, con passione, con la necessità del sangue che corre, per trovare una forma. Intorno allo scrittoio vuoto, la stanza si riempie di pensieri, di sensi di colpa, di desiderio, di telefonate clandestine, di disperati tentativi di reprimere per amore della moglie un nuovo amore nascente, giocoso e irresistibile. Lo scrittore si chiama Mauro Covacich, le giornate che racconta sono quelle del suo matrimonio, le notti sono quelle tormentose del desiderio di un amore nuovo e dirompente. E più lunghe e arrovellate si fanno le giornate davanti alla pagina bianca, più chiaramente emerge che la storia di un amore che nasce e di un amore che muore è l’unica che abbia senso raccontare.

È una calda sera d’estate a Tel Aviv. Seduto al tavolo degli oratori in veste d’ospite d’onore a un incontro letterario, lo scrittore ascolta e non ascolta i lunghi convenevoli, la barocca presentazione del critico di turno, la voce incerta della lettrice. Osserva il pubblico in sala e torna con la mente alle persone che ha visto poco prima in un bar – una cameriera dimessa ma con una provocante trasparenza di biancheria intima, due tizi dall’aria losca, una vecchia signora dalle gambe gonfie, un tipo malmostoso che non sembra affatto d’accordo con quel che sta dicendo l’oratore, un timido e occhialuto adolescente. Queste immagini captate, anzi rubate alla realtà diventano quasi simultaneamente delle storie. Finita la serata letteraria, lo scrittore prende a vagare per le strade quasi deserte della città e in questa specie di solitudine da vita ai suoi nuovi personaggi. Anzi, entra nelle loro vite, le invade e le trasforma. Accompagnato dai versi di un poeta ch’egli immagina al suo fianco, lo scrittore costruisce un affresco di vita e di morte pieno di sorprese.

Alvaro è uno scrittore la cui ambizione è scrivere “l’opera definitiva” che rivoluzioni la storia della letteratura. Per costruire il suo capolavoro inizia a studiare i vicini di casa: una giovane coppia di sposi senza soldi, un uomo solitario e meschino, una portinaia che non sopporta il marito. Nell’affanno di rappresentare verosimilmente i conflitti nella finzione narrativa si adopera a provocarli nella vita reale. Però Alvaro non sospetta che la realtà non è governabile come un romanzo.

In questo noir letterario dall’atmosfera enigmatica, uno scrittore senza nome capita in una piccola cittadina e si trova implicato in un mistero dai risvolti esistenziali. Uno scrittore amante delle donne che ha vissuto tutta la sua vita in città, si ritira in una assolata cittadina turca. Invece della calma e della pace che cercava, si troverà immerso in un mondo di sospetti, paranoie e violenze. Non c’è nessuno di cui si può fidare: il sindaco della cittadina è allo stesso tempo il suo miglior alleato e il suo peggior nemico, la sua amante sembra nascondere un oscuro passato, gli abitanti della cittadina sembrano decisi a fare di lui un assassino, e presto tutto quello che riuscirà a scoprire verrà usato come un’arma contro di lui. Ma noi possiamo fidarci dello scrittore?

Casey è una ragazza di trent’anni che ha fatto un patto con se stessa: non pensare ai soldi e al sesso, almeno al mattino. Appassionata di letteratura e aspirante scrittrice, si è indebitata pesantemente per pagarsi gli studi, e ora si ritrova a vivere in una sorta di capanno degli attrezzi nel giardino di un amico e a lavorare come cameriera all’Harvard Social Club. Di recente ha perso la madre, con la quale aveva un rapporto di confidenza profonda e che rappresentava, sebbene vivesse dall’altra parte del paese, la sua unica ancora affettiva. E infine, gli uomini: reduce dall’ennesima relazione fallita in maniera inspiegabile, girovagando per librerie e happening letterari Casey incontra due scrittori che cambieranno le cose. Da una parte c’è Silas, giovane poeta gentile e sognatore spiantato quanto lei, e dall’altra Oscar, maturo padre di famiglia in lutto per la perdita della moglie, autore affermato prigioniero del proprio talento. Incapace di scegliere tra i due, Casey condurrà un ménage à trois facendo infine trionfare la scrittura e con essa la propria maturità come persona e artista. (mia recensione)

Mona è peruviana, ha scritto un romanzo di grande successo, è incline a un’ironia feroce e all’abuso di alcol e psicofarmaci e al momento vive in California, dove è apprezzata dal mondo accademico soprattutto in quanto «donna e di colore». Quando viene inaspettatamente candidata al più importante premio letterario d’Europa, intravede la possibilità di sfuggire alla sua «cattività» americana e alla quotidiana spirale di autodistruzione. Si trova così proiettata in un piccolo villaggio svedese non lontano dal Circolo polare, fra l’improbabile comunità internazionale dei letterati in gara per il premio: vengono dal Giappone, dalla Francia, dall’Armenia, dall’Iran, dalla Colombia, a formare uno zoo di vetro al cui interno fanno ciò che fanno di solito gli scrittori: si scambiano complimenti e pettegolezzi, coltivano invidie, mescolano riflessioni letterarie e sesso occasionale. Ma Mona sembra vedere attorno a sé le tracce inspiegabili di una violenza che non riesce a identificare – o sono i suoi demoni che l’hanno seguita fin lì? Segni inquietanti si susseguono fino all’apocalittico scioglimento… Spietato, divertentissimo, corrosivo.

Non dimentichiamoci il caso letterario La verità sul caso Harry Quebert!
Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di quindici anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare all’editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: l’amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola. Il cadavere della ragazza viene ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell’oceano. Convinto dell’innocenza di Harry Quebert, Marcus abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Dopo oltre trent’anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E naturalmente deve scrivere un romanzo di grande successo. Con più di un milione di copie vendute in Italia, La verità sul caso Harry Quebert è nelle classifiche dal 2013, anno della pubblicazione, e ha ispirato la miniserie-evento del 2019 diretta da Jean-Jacques Annaud e interpretata da Patrick Dempsey.
Rimanendo nell’ambito dei casi letterari, non possiamo dimenticare Lenù, alias Elena Greco, protagonista insieme a Raffaella (Lila) della serie de L’amica geniale, di Elena Ferrante. Elena svolge la funzione di narratore ed è la vera protagonista del romanzo; sarà l’unica delle due a proseguire gli studi oltre la quinta elementare ed è per questo definita da Lila la sua “amica geniale”; da grande vuole fare la scrittrice e il suo primo romanzo sarà proprio ambientato a Napoli in quegli anni. Elena continua gli studi, fino alla prestigiosa Università Normale di Pisa, e diviene una scrittrice affermata.
Un altro romanzo in cui protagonista è una aspirante scrittrice è La scrittrice obesa, di Marisa Salabelle. Susanna Rosso vive la sua vita in morbosa simbiosi con la scrittura; La sua doppia bulimia, questa fame enorme, esagerata, di parole e di calorie, diventeranno, col tempo, la sua stessa condanna all’isolamento. Per tutta la sua breve vita scrive tante storie ma non riesce a farsi pubblicare. Solo dopo la sua morte la sua opera sarà rivalutata, pubblicata e conoscerà gli onori delle classifiche di vendita. (mia recensione)
Infine, la lunga serie di romanzi (e di serie televisive) in cui è protagonista la signora Fletcher è un’insegnante statunitense di inglese, divenuta quasi per caso una scrittrice di libri gialli di successo, che, usando il suo acuto spirito d’osservazione e la sua esperienza sull’argomento, spesso si ritrova a risolvere casi di omicidio veri e propri.

Sono tantissimi i romanzi il cui protagonista è uno scrittore, o, più raramente, una scrittrice. Di quelli che hai citato, adoro Chiedi alla polvere, e Misery è un capolavoro del suo genere, mentre invece non mi è piaciuto per niente Il caso Harry Quebert. Luca Ricci, uno scrittore italiano che peraltro io non amo, ha spesso degli scrittori per protagonisti; ho letto Gli autunnali, che mi è piaciuto fino a un certo punto, poi è andato in una direzione che non ho apprezzato…
"Mi piace"Piace a 2 people
Grazie per i commenti e per avere suggerito un altro autore; non lo conosco ma mi fido del tuo parere…
"Mi piace""Mi piace"
Grazie, tantissime proposte! Sai che ho letto il “Prologo di Chiedi alla polvere”? Un lavoro “Sounds&VoiceProject”, un’esperienza fantastica! Un abbraccio! 🤗
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grande!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Concordo con Marisa su Misery, nel suo genere è spettacolare! Stephen King comunque scrive spesso di protagonisti scrittori, mi viene in mente Jack Torrance che si rinchiude all’Overlook con l’obiettivo di trovare la tranquillità per scrivere, e, se non sbaglio, anche Mucchio d’ossa (dimenticabilissimo). Altro molto bello è Ghiaccio nove, di Vonnegut (mio mito personale), anche lì il protagonista è uno scrittore!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao Cristina, si certo in Ghiaccio nove di Vonnegut il protagonista è uno scrittore, grazie per averlo ricordato.
"Mi piace""Mi piace"
Che la festa cominci di Ammanniti l’ho letto diversi anni fa, e ancora lo ricordo piuttosto nitidamente. Molto divertente, particolare, intrigante!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie per il commento! sarà molto utile per chi non lo conosce.
"Mi piace"Piace a 1 persona