Scrivere era l’unico luogo in cui si fosse mai sentita… libera. Oltre a Fellowship Point. Lì era sempre libera.

Fellowship Point, pag.13

Fellowship Point, di Alice Elliott Dark, NN Editore 2022, traduzione dall’inglese di Antonio Matera ed Elisa Ponassi, pp. 588, copertina di Susan Abbott

Questo bellissimo romanzo mi ha fatto compagnia per ben tre settimane; sì, certo è lungo (quasi seicento pagine) ma il motivo non è (solo) questo. Il fatto è che si tratta di uno di quei romanzi che non vorresti mai lasciare andare: non vorresti voltare l’ultima pagina, e così torni indietro a rileggere interi capitoli, a sottolineare frasi, a scoprire ulteriori connessioni. E, vi assicuro, che anche scrivere qualcosa di sensato e di esaustivo su un romanzo come questo non è impresa da poco. Sicuramente non riuscirò a rendergli pienamente giustizia per cui vi dico fin da adesso: leggete la recensione (con tutta la fatica che ho fatto…) ma soprattutto leggete il libro, mi ringrazierete, ne sono certa.

Painting by Susan Abbott

Quella che a prima vista sembra essere la storia di due anziane signore del Maine legate da una amicizia che dura una vita intera e dall’amore per un territorio – un santuario, dal loro punto di vista – in cui trascorrono da sempre le estati, si rivela un romanzo stratificato che ruota intorno ad un duplice baricentro che possiamo sintetizzare attraverso due domande: cosa dobbiamo a noi stessi e gli uni agli altri? A chi appartiene veramente la terra? Entrambe suggerite dalle citazioni in esergo che fungono come due fari nell’accompagnare il lettore.

La trama si sviluppa lungo un arco temporale esteso, che, partendo dagli anni Duemila, viene rievocato attraverso i ricordi delle due amiche, cenni alla storia dei luoghi a partire dall’Ottocento, e tramite la lettura dei diari di una di loro, dai quali emergono segreti rimasti a lungo sepolti nei “sotterranei” della memoria. Una storia travolgente di due amiche provenienti da famiglie quacchere di Filadelfia; cinque famiglie – e i loro discendenti – che decenni prima avevano costruito dei cottage su una penisola quasi selvaggia, un territorio appartenuto ai nativi americani Abenaki (nel risvolto di copertina è presente una mappa della penisola che aiuta a visualizzare il luogo). Il fatto che Fellowship Point sia ora una proprietà privata è uno dei principali conflitti del romanzo. Che le due protagoniste – e i loro parenti – siano quacchere non è affatto secondario nell’economia della storia: l’appartenenza alla “Società degli amici” determina l’approccio filosofico, morale e religioso e influenza i comportamenti delle due donne.

Il primo incontro che fa il lettore è con l’ottantenne Agnes Lee, la forza trainante del romanzo, una vegetariana arguta e sferzante, solitaria, non sposata e senza figli, convinta femminista: è una scrittrice, autrice di successo di due serie di libri. È conosciuta per una di queste, oltre trenta romanzi per bambini incentrati su una bambina di nove anni di nome Nan. I titoli dei romanzi partono dalla radice “Quando Nan” per sviluppare le tante avventure e scoperte della ragazzina con una personalità non convenzionale. L’altra serie è scritta sotto pseudonimo, si chiama “Franklin Square” e narra le vicende di cinque ragazze di Filadelfia della classe alta come quella in cui Agnes è cresciuta, sotto forma di taglienti satire sociali. Ma quando il sipario si apre nel marzo Duemila, Agnes sta vivendo la sua primissima esperienza di blocco dello scrittore.

Mentre è alle prese con il suo blocco autoriale, Agnes viene contattata da Maud Silver, la junior editor ventiseienne della sua casa editrice, che cerca di spronarla a scrivere un libro di memorie sulla genesi dei libri della serie “Quando Nan; Maud ama tantissimo quei romanzi, che sua madre le leggeva quando era lei stessa bambina. Oggi la serie di Nan è diventata un best selling, oggetto di tesi universitarie e argomento di dibattiti nei talk show culturali. Agnes è assolutamente contraria al progetto del memoir, tuttavia, si ritrova incapace di resistere all’ammirazione di Maud, così come alla sua feroce intelligenza, che si rivela essere all’altezza di quella di Agnes. Maud è uno stimolante ostacolo per Agnes: la sua ostinazione, la sua curiosità in merito a come Agnes ha sviluppato il personaggio di Nan, a chi si sia ispirata, e la relazione che scaturisce tra queste due donne, una anziana e una giovane, fornisce una fonte secondaria di carburante emotivo a “Fellowship Point“, oltre a una serie di colpi di scena che riescono a tenere tutto insieme e a chiudere il cerchio.

A quanto pareva, il personaggio del suo libro, la protagonista, l’eroina, una bambina di nome Nan, era diventata un’icona protofemminista all’interno dell’università. (..) Veniva considerata un’anomalia per il suo contesto storico e geografico. Era un ideale, un maschiaccio che non si piegava ad alcun ruolo. (..) Agnes non aveva fatto altro che rappresentare una bambina nella sua essenza, senza ingerenze.

Fellowship Point, pagg. 37-38
Painting by Susan Abbott

L’amica di sempre e più cara di Agnes, Polly Wister, è una moglie e madre affabile, attenta a rendere felice la sua famiglia e a creare armonia nei rapporti con le persone. La tensione in corso in questa antica amicizia è resa chiara fin dall’inizio. Secondo Agnes l’atteggiamento di Polly, a volte, la porta ad essere troppo accondiscendente col marito e con i figli: vorrebbe che tirasse fuori di più il carattere, che non si lasciasse mettere i piedi in testa; in effetti, hanno due approcci estremamente opposti e tuttavia questo non ha mai intaccato la loro amicizia. Polly ha mantenuto vivo il suo matrimonio lungo decenni, sostenendo devotamente il marito professore universitario di filosofia e tre figli maschi esigenti mentre reprimeva la propria ambizione e il proprio intelletto e piangendo una figlia morta quando aveva solo nove anni. Attaccata sia alla famiglia che all’amicizia con Agnes, cerca da sempre di destreggiarsi per non ferire né gli uni né l’altra.

La questione centrale del romanzo è il destino di Fellowship Point; le due donne sono due degli ultimi tre possessori delle quote dell’associazione di Point; il terzo è un cugino di Agnes, un ricco idiota, in combutta con una famiglia di speculatori immobiliari che vogliono mettere le mani sulle proprietà della penisola e trasformare tutto in più resort di lusso, distruggendo così l’intero habitat naturale che da decenni le “vecchie” famiglie quacchere stanno preservando. Alla morte di Dick – il marito di Polly – che si era sempre schierato con lei in merito alla necessità di preservare integro il territorio, i figli vogliono scavalcare la madre e vendere la loro quota all’immobiliarista. Dunque Polly si trova in una difficile posizione: da un lato la ferma opposizione di Agnes, con cui in cuor suo si sente in linea, dall’altra le mire dei figli, soprattutto del maggiore, James. Agnes vuole risolvere al più presto la questione, sapendo che a ottant’anni si potrebbe non avere più molto tempo a disposizione, prima di passare a miglior vita: il suo piano sarebbe di sciogliere l’associazione e di donare la parte della penisola che è una sorta di parco naturale – il Sank – ad una associazione di tutela naturalistica.

Painting by Susan Abbott

Su questo filone, che è il principale piano narrativo, si innesta il rapporto tra Agnes – e poi Polly – con Maud, l’editor. La vita di Maud viene esplorata in vari capitoli, nei quali apprendiamo che ha una figlia di nove anni, Clemmy, e una madre, Heidi, che soffre di crisi depressive. I genitori di Maud sono divorziati; Maud vive con la madre e la figlia, prendendosi cura di entrambe. Destreggiandosi tra il lavoro e la famiglia, Maud si tuffa a capofitto nel progetto di convincere Agnes a scrivere il famoso memoir. Nonostante l’iniziale resistenza, Agnes decide di fare leggere a Maud i suoi diari risalenti agli anni Sessanta, pur affermando l’intenzione di non riversare il loro contenuto nel memoir. Tra le due donne nasce un’amicizia che si fonda sì sulle premesse letterarie, ma che via via si espande, fino a diventare un legame stretto e necessario, la chiave di volta che farà ribaltare la trama.

Seduta da sola alla scrivania, o sulla chaise-longue intenta a scrivere nel suo diario, Agnes si immergeva in profondità nella vita. Mentre scriveva, sentiva un’intensa connessione con il mondo intero. Era sola, letteralmente, eppure sceglieva le parole affinché fungessero da tramite tra se stessa e il cuore e la mente di un’altra persona.

Fellowship Point. pag. 95

Oltre a questo trio al femminile – e alle altre donne che ruotano intorno a loro, come Elspeth, Sylvie, Seela, Mary Mitchel -, nella storia si innestano diversi personaggi maschili. Nella vita di Polly ci sono il marito Dick, il classico intellettuale totalmente immerso nei suoi studi, egocentrico e petulante di attenzioni esclusive; il figlio James, il maggiore, prepotente e geloso dei fratelli. In quella di Agnes ci sono Archie Lee, suo cugino e proprietario di una quota dell’associazione. Nella vita di entrambe c’è Robert Circumstance, il figlio di Hiram, che era stato il custode delle proprietà a Point. Agnes aveva aiutato Robert a studiare, intravedendo in lui una brillante intelligenza; e lui era sempre rimasto al suo fianco, divenendo una sorta di figlioccio. Anche Polly intratteneva con lui una sincera e amorevole amicizia, anche quando Robert era stato ingiustamente accusato di furto dalla moglie di Archie. Sulla vita di Agnes, però, incide profondamente una figura maschile: Virgil Reed, il padre di Nan, la ragazzina reale a cui si è ispirata per la serie di romanzi.

Nan è una delle figure chiave nell’economia della storia, gli indizi in merito al suo ruolo sono disseminati lungo tutto il romanzo e poco alla volta contribuiscono a comporre un quadro sempre più palpitante. Un quadro che si svelerà nelle ultime pagine…

Lungo tutto il romanzo abbondano le descrizioni di Fellowship Point dal punto di vista naturalistico: i colori, i profumi, la fauna selvatica che abita la penisola, la vegetazione, tutto quanto reso in modo suggestivo, con pathos e dovizia di particolari, e fanno sembrare al lettore di vedere quei paesaggi, di trovarsi immerso in tanta bellezza. Alle descrizioni si legano anche tante riflessioni sulla necessità di tutelare questa natura selvaggia e, soprattutto, sul senso di proprietà di un tale luogo. Quando Agnes ripercorre a ritroso la storia dell’acquisizione del diritto di proprietà dei suoi antenati dai nativi, non fa sconti a nessuno in merito alla giustezza di questi commerci, in cui senza alcun dubbio una parte usurpava e un’altra ingenuamente concedeva.

Persino il buon, caritatevole William Lee era un predatore, un colonialista nel suo modo pacifista e quacchero. Il pathos della conquista.

Fellowship Point, pag. 558

Fellowship Point è un romanzo lungo, ma soprattutto ad alta densità; richiede una lettura lenta, ma regala un’esperienza che rimane impressa; oltre alle riflessioni sulla tutela ambientale e delle minoranze, tocca temi importanti come l’amicizia che sopravvive agli scossoni della vita, il ruolo della donna nella società e nelle relazioni affettive, il ruolo della scrittura; il tutto tenuto insieme da una tensione che nasce dallo svilupparsi degli eventi, e dal ruolo dei segreti passati che, prima o poi, trovano il modo di riemergere e di sconvolgere le vite.

Painting by Holly Stapleton

Più tardi quella sera, mentre Maud stava rivivendo tutto quanto nella sua camera semplice e ombrosa, sperò di vivere anche lei una vita lunga. Una volta Agnes aveva dichiarato che gli esseri umani più perfetti sulla Terra sono le bambine di nove anni, ma Maud ora pensava che le anziane signore fossero delle valide contendenti. Valutò parole come “resilienza” e “curiosità”, ma non esprimevano ciò che aveva compreso adesso. Magari da anziana avrebbe saputo come spiegarlo.

Fellowship Point, pag.540

Qui potete leggere l’incipit del romanzo.

Alice Elliott Dark è autrice di roman­zi, poesie e racconti. I suoi scritti sono apparsi su The New Yorker, Harper’s, The New York Times, Best American Short Stories. Il suo racconto In the Gloaming è stato inserito da John Updike nell’antologia The Best American Short Stories insieme ai più gran­ di autori della letteratura americana. Fellowship Point è in corso di tradu­zione in diversi paesi.