Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Chi dice e chi tace

INCIPIT

Le bambine, scese dalla macchina, si erano messe a correre e non ci avevano salutato.
Ferma sulla porta, mia madre le aveva abbracciate e mi aveva sorriso sollevando il mento come a dire Non ti preoccupare.
Luigi aveva messo in moto prima che potessi dispiacermi o pentirmi di aver accettato l’invito per un fine settimana a Ponza, in una casa dalla quale si vedeva il porto.
La traversata in traghetto da Formia era stata piacevole e il venerdì pomeriggio caldo. Caldo umido. E infatti, sabato e domenica mattina, prima della partenza, l’aria era spessa e pareva dovesse piovere, ma non aveva piovuto. Avevamo passeggiato, mangiato, e c’eravamo fatti il bagno. Luigi no, diceva che l’acqua era fredda. Anche se non era vero. Semplicemente, preferiva ascoltare le chiacchiere seduto ai tavoli del bar del porto.
La domenica sera, rientrati a casa, avevo messo a letto le bambine, sfogliato l’edizione pomeridiana del Golfo, il foglio ciclostilato delle due parrocchie, e avevo fumato una sigaretta.
Se non ho letto della morte di Vittoria è perché prima di andare a dormire non leggo i necrologi e gli annunci immobiliari.

Il lunedì mattina, in studio, mentre cercavo di convincere il ferramenta e sua moglie a non sporgere denuncia dopo che il figlio minorenne aveva avuto la peggio in una rissa, Cristina, la mia segretaria, era entrata nella stanza per avvertirmi che una donna insisteva per parlarmi al telefono. Avevo chiesto permesso e mi ero alzata per discrezione. Era Mara.
Vittoria è morta ieri mattina, mi ha detto con tono piano, calmo, una telefonata di cortesia. So che le piacevi, e che lei piaceva a te.
Aveva chiamato anche altri amici.
Non ero stata in grado di chiedere niente. Pensavo ame, viva, a Ponza, mentre Vittoria moriva a Scauri.
Un incidente, aveva chiarito Mara. Un incidente nella vasca da bagno, aveva ripetuto con la voce che si affievoliva sillaba dopo sillaba. Le avevo assicurato che sarei passata a trovarla e lei, senza ringraziare, prima di chiudere il telefono, aveva detto Sta qui, in casa, il funerale è dopodomani.

Chiara Valerio

Recensione