Per soffermarsi sul passato bisogna avere parecchio tempo da perdere, e oltretutto, in generale, non se ne ricava nulla.
Pag. 45
Sotto la pioggia gentile, di Ólafur Ólafsson, Einaudi 2023, traduzione dall’islandese di Alessandro Storti, pp. 266
La storia che costituisce la trama del nuovo romanzo di Ólafur Ólafsson è una combinazione di mistero, ricordi e amore perduto; è ambientato nelle odierne Reykjavík e Hiroshima, e nella Londra degli anni ’60.
Per quanto riguarda il titolo, mi piace di più la traduzione letterale della parola Snerting, Tocco, cioè il titolo in lingua originale, che è stato anche utilizzato per il film realizzato dal romanzo e nelle edizioni in lingua inglese. Il titolo della versione italiana è comunque evocativo e si riferisce ad un momento preciso, rilevante nella storia.
Kristófer, il protagonista settantenne, decide di chiudere il suo ristorante nel centro di Reykjavík a causa della pandemia e delle restrizioni connesse, dopo decenni di attività di successo. Il suo programmato pensionamento viene stravolto perché, lo stesso giorno, riceve una richiesta di amicizia inaspettata su Facebook: è di Miko, una donna nippo-britannica di cui era innamorato cinquant’anni anni prima.
Kristófer e Miko avevano avuto una relazione intensa e segreta decenni prima a Londra quando lui aveva lasciato l’università per andare a lavorare come lavapiatti nel ristorante del padre di Miko. Adesso Miko scrive di essersi ammalata di coronavirus, e Kristófer prende la decisione impulsiva di farle visita a Hiroshima, dove si è trasferita dopo che lei e suo padre hanno lasciato improvvisamente Londra.
È come se i decenni evaporassero e lui tornasse indietro nel tempo, trovandosi davanti a una porta chiusa a chiave una mattina piovosa a Londra, quando scoprì che la ragazza che amava e suo padre erano spariti.
Parte per un viaggio che potrebbe rivelarsi difficoltoso dal punto di vista pratico a causa del virus, così come, dal punto di vista emotivo, potrebbe porlo davanti a situazioni impreviste, magari deludenti, dolorose, o, come spera, rivelatorie. E allo stesso tempo, mentre espleta i preparativi per la chiusura del ristorante, e durante il viaggio, riporta a galla i suoi ricordi di amori, vecchi e nuovi.
Nel mio bagaglio ho messo la città, i ricordi, la gioia, la tristezza, la rabbia… e quell’amore che mi è stato d’ostacolo in tante cose, per tutti questi anni.
Pag. 235
Sotto la pioggia gentile è un romanzo sobrio e incantevole, intimistico, una storia scritta con eleganza che cattura il lettore con le sue atmosfere, un pizzico di mistero e sentimento, fino alla fine inaspettata.
Qui potete leggere l’incipit del romanzo.
Ólafur Jóhann Ólafsson (Reykjavík, 1962) è autore di sei romanzi. Vive tra l’Islanda, Sag Harbor e New York. Einaudi ha pubblicato Sotto la pioggia gentile (2023).



Che rama intrigante. Mi piace molto la letteratura islandese.
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Un bel romanzo giocato sul filo dei ricordi, di un amore perduto e di una vita scorsa via senza mai dimenticarlo.
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Concordo in pieno con Giusy, la trama è molto intrigante. Come sempre hai saputo riassumerla in maniera molto efficace, esaltandone i punti di forza ed evitando di svelare troppo.
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Ti ringrazio. In effetti avevo scritto molto di più, poi rileggendo ho deciso di omettere molte cose, per lasciare al lettore il piacere di scoprire la personalità dei protagonisti e il mistero che sta dietro la sparizione di Miko.
Buona settimana 🤗
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❄️🤍❕
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