Adattarsi, di Clara Dupont-Monod, Edizioni Clichy 2022, traduzione di Tommaso Gurrieri, pp. 160
C’era qualcosa che lo toccava, un messaggio arrivato da lontano che richiamava la quiete delle montagne, la presenza immemore di una pietra o di un corso d’acqua, la cui esistenza bastava a sé stessa. Agiva in lui la sottomissione alle leggi del mondo e ai suoi incidenti, senza ribellione o amarezza. Il bambino era lì come una zolla di terra.
Adattarsi, di Clara Dupont-Monod, si presenta come un romanzo commovente, doloroso e gioioso allo stesso tempo, ricco di sfumature e interpretazioni. L’autrice sceglie di non utilizzare nomi propri per i personaggi, sostituendoli con la loro posizione all’interno della famiglia, creando una dimensione universale che amplifica il portato emotivo della storia.
Al centro del racconto troviamo una famiglia che vive in un piccolo borgo delle Cévennes, nella Francia meridionale. La nascita del loro terzo figlio, un bambino bellissimo con grandi occhi scuri e capelli castani, porta con sé una sconvolgente scoperta: il piccolo è “inadatto”, come lo definisce l’autrice con precisa scelta linguistica. Diagnosi mediche confermano una condizione di infantilismo perenne, condannandolo a non camminare, parlare, vedere o crescere mai.
L’evento, di per sé traumatico, crea una frattura profonda all’interno della famiglia, soprattutto tra i due fratelli maggiori. Il Maggiore, un ragazzino impetuoso e sicuro di sé, sviluppa un legame speciale con il fratellino, diventando il suo protettore e narratore del mondo che lo circonda. La Minore, invece, vive un percorso diametralmente opposto, provando disgusto e vergogna per la condizione del fratello, sentimenti che si mescolano con la gelosia per l’attenzione che ora il Maggiore riserva al piccolo. L’Ultimo, il figlio che nascerà dopo la morte del fratellino disabile, porta con sé il peso di un’esistenza segnata da un’assenza e dal dubbio di essere nato solo perché un altro non c’è più.
La decisione del Maggiore di assumersi la responsabilità di prendersi cura del fratello disabile è una testimonianza della sua natura compassionevole e del suo profondo senso di empatia. Mette da parte altruisticamente i propri bisogni e le proprie aspirazioni per diventare il pilastro di sostegno per il membro della famiglia più vulnerabile.
La simbiosi, un tempo salvifica, tra il fratello maggiore e il fratello disabile viene tragicamente interrotta dall’incessante progressione della condizione del bambino. Il giorno della separazione incombe, gettando un’ombra di disperazione sulla famiglia. Il peggioramento della salute del piccolo lo rende sempre più dipendente, superando perfino la dedizione incrollabile del fratello maggiore.
Con il cuore pesante, la famiglia decide di collocare il ragazzo in un istituto, sperando che possa fornirgli le cure specialistiche di cui ha bisogno. Tuttavia, questa decisione segna l’inizio di una dura prova, poiché devono confrontarsi con l’arida realtà della burocrazia e dell’indifferenza sociale.
L’istituzione, mal attrezzata per gestire le complesse disabilità del ragazzo, fatica a fornire cure adeguate. La famiglia è alle prese con un profondo senso di impotenza e abbandono, poiché le loro richieste di assistenza incontrano ostacoli burocratici e un sistema freddo e indifferente.
Quando il Maggiore e la Minore sono ormai giovani adulti, nasce un nuovo fratellino; questo evento porta una ventata di aria fresca nella famiglia, segnata dal dolore per la perdita del figlio disabile. Il suo carattere solare e affettuoso crea un legame profondo con i genitori e la sorella, portando un po’ di sollievo nella loro quotidianità. Tuttavia, l’atteggiamento distaccato e indifferente del fratello Maggiore verso di lui crea una frattura profonda. Il nuovo arrivato si sente un estraneo, un’ombra proiettata sulla memoria del bambino perduto e sul dolore che ancora attanaglia il fratello.
La svolta arriva con la nascita delle nipoti, figlie della sorella Minore e del suo compagno portoghese. La loro innocenza e gioia riescono a scalfire la corazza di indifferenza del fratello maggiore, creando un legame inaspettato e profondo. Attraverso questo nuovo amore, ogni membro della famiglia inizia un percorso di guarigione. Imparano ad “adattarsi” al presente, pur portando con sé le ferite del passato. Il dolore per la perdita di un figlio non svanisce, ma si trasforma in un ricordo prezioso che li unisce.
Nel romanzo l’autrice descrive in modo toccante l’impatto devastante dell’abbandono sociale e degli ostacoli burocratici sulle famiglie alle prese con disabilità. Le famiglie sono ritratte come spettatori impotenti, costrette a guardare mentre le loro speranze e i loro sogni vengono infranti dall’implacabile burocrazia.
Il vivido ritratto di Dupont-Monod delle lotte di queste famiglie funge da potente atto d’accusa contro una società che non riesce a fornire sostegno e risorse adeguati a coloro che affrontano sfide immense. Il romanzo mette in luce l’urgente necessità di un cambiamento sistemico e di un approccio più compassionevole per sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie.
La montagna è lo sfondo vivo, una presenza costante e silenziosa, spettatrice dei dolori e delle gioie della famiglia, offrendo da parte sua rifugio e solitudine; la narrazione è affidata alle pietre, testimoni silenziosi e duraturi. Un espediente letterario che amplifica la dimensione universale del racconto, rendendo le pietre testimoni silenti del tempo che passa e delle vicende umane.
Adattarsi è un romanzo sulla resilienza e sulla forza della famiglia di fronte alle avversità. Clara Dupont-Monod esplora con delicatezza le zone d’ombra dell’esistenza, affrontando temi come la disabilità, la morte e il dolore. La sua scrittura, poetica ed emozionante, accompagna il lettore in un viaggio profondo e toccante, invitandolo a riflettere sulla normalità, sulla diversità e sull’amore incondizionato. Un libro luminoso, sottile, delicato, commovente, che rivela la forza dei legami fraterni, l’ambiguità di fronte alla disabilità e la favolosa capacità di adattamento dell’essere umano.
Prix Fémina 2021
Prix Goncourt des Lycéens 2021
Prix Goncourt de l’Orient 2021
Prix Landerneau des lecteurs 2021
Clara Dupont-Monod è nata a Parigi nel 1973. È autrice di numerosi romanzi tra cui La folie du roi Marc (2000), Histoire d’une prostituée (2003), La passion selon Juette (2007), Le roi disait que j’étais diable (2014) e Adattarsi (2021, pubblicato in Italia da Clichy). La rivolta, il romanzo che nel 2018 l’ha fatta conoscere al grande pubblico, è il suo secondo romanzo pubblicato in Italia.
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