È davvero affascinante come la dura esperienza di Charles Dickens, a soli dodici anni, abbia avuto un tale impatto sulla sua futura produzione letteraria, gettando le basi per un nuovo filone narrativo incentrato sul conflitto sociale. La dura esperienza di Dickens nella fabbrica di lucido da scarpe, in cui fu costretto a lavorare per aiutare la famiglia, non solo lo segnò profondamente, ma da quel trauma infantile, Dickens trasse una profonda consapevolezza delle ingiustizie e delle disuguaglianze che affliggevano la società del tempo. La sua penna divenne un potente strumento per denunciare le misere condizioni dei ceti meno abbienti e per dare voce a chi non ne aveva; diede, inoltre, vita a tre pilastri tematici fondamentali che caratterizzarono la sua prolifica produzione letteraria:
1. L’ingiustizia sociale: Dickens divenne un portavoce degli emarginati, denunciando con vigore le misere condizioni dei lavoratori, dei bambini sfruttati e di tutti coloro che vivevano ai margini della società vittoriana. Opere come Oliver Twist e David Copperfield ne sono esempi lampanti.
2. L’istruzione come riscatto: Dickens credeva fermamente nel potere salvifico dell’istruzione. I suoi romanzi spesso mettono in luce l’importanza di un’educazione che vada oltre il mero utilitarismo, formando individui critici e capaci di contribuire al miglioramento della società.
3. La tutela dei minori: Dickens non solo condannò lo sfruttamento minorile, ma si batté anche per la protezione dei bambini contro ogni forma di maltrattamento. Opere come La bottega dell’antiquario e Oliver Twist ne sono una testimonianza eloquente.
Le opere di Dickens, permeate da una profonda umanità e da un’inconfondibile vena satirica, ebbero un enorme impatto sulla letteratura e sulla società del suo tempo. Le sue opere, come Oliver Twist e David Copperfield, divennero icone del romanzo sociale, influenzando generazioni di scrittori successivi, da Émile Zola a Franz Kafka, fino ad arrivare al nostro Paolo Volponi. È attraverso le parole di Dickens che temi come la povertà, lo sfruttamento minorile e l’emarginazione sociale trovarono finalmente spazio nella letteratura, anticipando questioni che ancora oggi, a distanza di due secoli, rimangono di grande attualità.
La storia di Dickens ci ricorda il potere della letteratura di dare voce agli oppressi e di scuotere le coscienze, spingendoci a riflettere sulle ingiustizie del mondo e a lottare per un futuro più equo e solidale. In un’epoca come la nostra, segnata da crescenti divari economici e sociali, l’eredità di Charles Dickens e del suo romanzo sociale assume un valore ancora più profondo e urgente.
Qual era il luogo in cui Charles Dickens concepiva e scriveva le sue opere?
Lo scrittore aveva bisogno delle sue sicurezze e dei suoi rituali. Ad esempio, quando viaggiava, non si separava mai da una scrivania portatile in palissandro con intarsi in madreperla che lo faceva sentire a casa. Dickens, infatti, aveva una vera e propria ossessione per la casa che lo spingeva a rinnovare spesso gli arredi, a volte anche concedendosi quale scelta estrosa.

Il suo ambiente preferito per lavorare alle opere letterarie fu Gad’s Hill Place, situata a Higham nel Kent, la sua residenza di campagna. Costruita nel 1780, Dickens la vide per la prima volta da bambino e rimase talmente affascinato da sognare di possederla un giorno. Nel 1856, riuscì ad acquistarla per 1.790 sterline, trasformandola nel suo rifugio di campagna a partire dal 1857.
Lo studio di Dickens a Gad’s Hill Place era un luogo ricco di eccentricità. Nel terreno antistante la casa, Dickens fece posizionare uno chalet svizzero che gli era stato regalato da Charles Fechter. In questo luogo tranquillo e suggestivo, lo scrittore trovò l’ispirazione per molte delle sue opere tarde.
Lo chalet arrivò a destinazione smontato e imballato in una cinquantina di casse; Dickens, da appassionato bricoleur quale era, tentò di fare da sé e rimontare il tutto, ma alla fine ci rinunciò e affidò l’operazione ad un esperto falegname. Lo chalet venne posizionato su un terreno separato dall’abitazione da una strada; Dickens fece costruire un sottopasso per raggiungerlo al sicuro. Il terreno fu scelto per la sua posizione che, con l’ausilio di un cannocchiale, regalava una vista privilegiata sul Tamigi solcato dalle barchette degli appassionati. Si dice che Dickens abbia tratto ispirazione per la casa di Il circolo Pickwick proprio da Gad’s Hill Place.
Ma quali erano le abitudini di scrittura di Charles Dickens? Amava utilizzare una penna d’oca, e scriveva per molte ore, dalle nove del mattino alle due del pomeriggio, dopodiché si concedeva una lunga passeggiata; usava solo un lato del foglio di carta, prediligendo la carta azzurra e l’inchiostro blu.

Dickens lavorò nello chalet dal 1865 al 1870, anno della sua morte. La stanza al secondo piano che utilizzava come studio era ricca di specchi che consentivano allo scrittore di fare anche le prove delle sue letture pubbliche, vedendosi da diverse angolazioni, come avrebbe fatto il pubblico dal vivo nelle sale. All’interno dello studio si trovavano anche:
Un gruppo bronzeo di fattura francese raffigurante un duello tra due grassi rospi spadaccini (..) la statuetta di un allevatore di cani (..) un coniglio in posizione eretta su una lunga foglia dorata, l’enorme tagliacarte che spesso teneva in mano durante le letture pubbliche, e la piccola tazza verdognola ornata di foglie e primula, riempita di fiori freschi ogni mattina.
Testimonianza di Charles Collins, courtesy “Una stanza tutta per sé” di Alex Johnson
Dopo la morte di Dickens nel 1870, la casa fu venduta dal figlio Charles Dickens Jr. nel 1879. Oggi, lo chalet è conservato come memoriale dello scrittore a Eastgate House a Rochester.


Articolo molto bello e interessante!
Buon pomeriggio 🙏
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Grazie Luisa, buon fine settimana
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🙏💞🙏
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Interessante, grazie
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Buona domenica 🍀
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Che post splendido! Io adoro Dickens, non avevo però mai approfondito questo aspetto!
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È stato uno dei miei primi amori letterari 😍
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Ma se scriveva su un foglio azzurro con inchiostro blu, come faceva a leggere quello che scriveva? 🙂
Sto scoprendo Dickens ora. Figlio del suo tempo, alcune sue pagine mi danno i nervi per varie ragioni… ma è fantastico quando decide di mettersi a scrivere bene.
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È stato capace di inventare un nuovo modo di raccontare la società. Già questo mi sembra sufficiente per meritarsi attenzione. Poi magari ci sono pagine eccelse e altre normali….
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