Torno alle mie riflessioni sulle parole che, essendo sempre meno utilizzate, rischiano di finire in un limbo. Parole che mi colpiscono per la loro ricchezza di significato, per le sfumature che le rendono speciali e uniche. Sarebbe un vero peccato vederle dimenticate, dunque riappropriamoci di loro e lasciamole risplendere nel nostro lessico. Oggi vi propongo due aggettivi.

Neghittoso, /ne·ghit·tó·so/: agg. [der. del lat. neglectus (v. negletto)]. – Negligente nei proprî doveri; quindi, inoperoso, indolente, pigro, ozioso. Sopraffatto dalla pigrizia e dalla negligenza.

La parola neghittoso ha un fascino particolare, un suono che evoca immagini di pigrizia rilassata e trascuratezza arricchita però da una sfumatura di negligenza. Un vero neghittoso non è uno che ozia per mancanza di volontà o per impegni impellenti, piuttosto il neghittoso è colui che si abbandona all’accidia, alla mancanza di cura e di motivazione, cullandosi in una sorta di apatia quasi voluttuosa. C’è quasi una poesia in questa indolenza, una sorta di ribellione silenziosa contro le pressioni frenetiche della vita, una scelta consapevole, seppur riprovevole, di abbandonarsi all’indolenza.
La parola neghittoso, pur con la sua connotazione negativa, ci regala un quadro affascinante di un certo tipo di pigrizia, quasi contemplativa, che ci invita a riflettere sul ritmo frenetico della nostra vita e a riscoprire il valore del riposo e della lentezza.

Adamantino, /a·da·man·tí·no/ agg. [dal lat. adamantĭnus, gr. ἀδαμάντινος]. Di diamante; duro, solido, incorruttibile, puro, splendente come il diamante; è un termine usato per indicare le qualità tipiche del diamante, in particolare la durezza e la purezza ma spesso trasportate anche sulle qualità morali di una persona come la fermezza, l’integrità o la irreprensibilità.

Il diamante è dotato di caratteristiche che lo rendono unico e speciale. La sua capacità di rifrangere e riflettere la luce in modo così brillante e con uno scintillio inconfondibile lo rende un oggetto di grande fascino e bellezza. Non a caso è stato associato a concetti come l’amore, l’eternità e il lusso fin dai tempi antichi. Il diamante è il minerale più duro conosciuto sulla Terra. La sua struttura cristallina, formata da atomi di carbonio disposti in un tetraedro perfetto, gli conferisce una resistenza straordinaria che lo rende praticamente indistruttibile. Queste proprietà fisiche vengono evocate nella descrizione di elementi naturali, ma vengono poi proiettate anche alle proprietà caratteriali delle persone. Il saldo, il duro, il lucente si trasfigurano nell’incorruttibile, nell’incrollabile, nello schietto, nel puro. 

L’apprezzamento per il diamante non è cosa recente; già in India, migliaia di anni fa, queste gemme erano venerate per la loro bellezza e rarità. Il nome “diamante” stesso, derivante dal greco antico “adamas” che significa “invincibile”, riflette questa antica ammirazione.

Vi piacciono questi due aggettivi? Li utilizzate? Vi capita di incontrarli?