Spiccare il volo, di Aurélie Valognes, E/O edizioni 2024, traduzione di Alberto Bracci Testasecca, pp.272

Mio padre non mi ha riconosciuto. Da piccola credevo che volesse dire che non gli somigliavo. Eppure non somiglio molto a mamma, quindi dovrò pure somigliare un po’ a lui, somigliare a qualcuno.

Spiccare il volo di Aurélie Valognes si presenta come un affresco intimo e profondo della relazione madre-figlia, esplorando le dinamiche complesse che legano due donne così diverse eppure indissolubilmente unite. Il romanzo si concentra sul contrasto tra la pragmatica e rassegnata Gabrielle, e l’ambiziosa e determinata Lili, entrambe alle prese con le sfide della vita, dell’amore e delle proprie aspettative.

Gabrielle, donna dai tratti duri scolpiti dalla vita, trova rifugio e conforto nella routine della sua casa popolare. Ha cresciuto da sola la figlia, Lili, frutto di un amore giovanile e impetuoso, ha sempre accettato il suo destino con una rassegnazione che nasconde un’anima inquieta. Lili, però, è un’altra storia; fin da piccola, ha mostrato un’intelligenza fuori dal comune e una sete di conoscenza insaziabile. La sua mente, acuta come un rasoio, e la sua volontà, tenace come l’acciaio, la spingono oltre i confini della loro modesta esistenza.
Mentre la madre si adatta al fluire lento del tempo, Lili è un fiume in piena, tracimante di ambizioni, di desideri e sete di riscatto sociale. La sua ascesa, rapida e inarrestabile, è un viaggio di auto-scoperta che la porterà lontano dalle radici, ma non dai ricordi.

Dotata di un talento innato e di una preparazione impeccabile, Lili si è costruita una carriera brillante, superando ogni aspettativa. Da una realtà modesta è riuscita a costruirsi un futuro da sogno, scalando i gradini della scala sociale con un’agilità sorprendente. A soli trent’anni, infatti, Lili è già un’alta dirigente di una multinazionale, un traguardo che pochi raggiungono in così giovane età.

Credo che nella nostra famiglia non si debba far vedere di fallire, sbagliare, non essere all’altezza, avere dubbi o non sapere… Così facciamo finta di essere forti e non chiediamo mai aiuto. Ce la caviamo da sole, soprattutto mamma.

Lili e Gabrielle sono due figure femminili che, pur legate da un profondo legame, rappresentano due facce della stessa medaglia. I loro caratteri e le loro aspirazioni si intrecciano e si contrappongono, creando una dinamica narrativa ricca e complessa. Il loro è un rapporto complesso, fatto di amore, ammirazione, incomprensione e conflitto. Da un lato, c’è l’ammirazione di Gabrielle per la figlia, per la sua intelligenza e la sua determinazione. Dall’altro, c’è la difficoltà di accettare le scelte di Lili, che sembrano allontanarla sempre più dalla madre.

Lili e Gabrielle rappresentano due generazioni diverse, con valori e aspirazioni contrastanti. Lili incarna la voglia di riscatto e di successo, mentre Gabrielle rappresenta la forza della tradizione e l’importanza dei legami familiari. La loro storia è un viaggio emozionante alla scoperta di sé e delle proprie radici.

Valognes utilizza la tecnica della polifonia narrativa creando un effetto di contrappunto, per rivelare la complessità dei suoi personaggi. Alternando i punti di vista, l’autrice ci mostra come gli stessi eventi possano essere percepiti in modo radicalmente diverso da madre e figlia. Questa tecnica non solo arricchisce la nostra comprensione dei personaggi, ma ci invita anche a riflettere sulla soggettività della percezione e sulla natura della verità. Ne scaturisce così un’esperienza di lettura dinamica e che arricchisce la nostra comprensione della storia. Non solo assistiamo agli eventi da angolazioni diverse, ma veniamo anche coinvolti in un dialogo interiore tra i personaggi, una dialettica inconscia che ci permette di cogliere le sfumature più profonde del loro rapporto.

La prosa di Valognes è fluida e coinvolgente, capace di trasmettere con delicatezza i sentimenti e le emozioni dei personaggi. L’autrice riesce a creare un’atmosfera intima e familiare, facendo sentire il lettore parte integrante della storia

La mia vita non valeva più niente senza di lei. Ero pronta a sacrificargliela, ma in quell’attimo ho capito che non avrei mai potuto fare nulla per impedirle di soffrire o morire. Avevo ricevuto un potere che era andato oltre me: le avevo dato la vita e la morte. Insieme,

L’autrice è molto abile nel descrivere i sentimenti dei personaggi, rendendoli palpabili e condivisibili. Le emozioni di Lili e Gabrielle sono descritte con grande intensità, coinvolgendo il lettore a tal punto da fargli provare le stesse sensazioni. La narrazione procede a un ritmo serrato, con frequenti cambi di scena e di tempo. Questo contribuisce a mantenere alta la tensione e a stimolare la curiosità del lettore. L’effetto di questo stile narrativo è quello di creare una narrazione intima e coinvolgente. Il lettore ha la sensazione di assistere da vicino alla vita delle due protagoniste, condividendone le gioie e i dolori.

Spiccare il volo è un romanzo che invita alla riflessione su temi universali come l’amore, la famiglia, l’ambizione e la realizzazione personale. La storia di Gabrielle e Lili è una metafora della vita stessa, con i suoi alti e bassi, le sue gioie e i suoi dolori.

Aurélie Valognes è una delle autrici più lette in Francia. I suoi libri sono dei bestseller tradotti in più di 15 lingue e alcuni sono in fase di adattamento per il cinema.