Si è conclusa l’edizione 2024 del Premio John Fante Opera Prima con la vittoria di Aurora Tamigio, con il suo romanzo Il cognome delle donne, edito da Feltrinelli, già vincitore del Premio Bancarella.

Il voto è stato espresso da 53 giurati di “lettori forti” del territorio. A premiare l’autrice Maria Ida Gaeta, presidente della giuria tecnica, nonché direttrice artistica del Festival Internazionale Letterature di Roma.

Sono stati assegnati anche i premi John Fante Opera Prima sezione Abruzzo a Francesco Prosdocimi per Io e Gio, edito da Neo edizioni, e il John Fante Opera Prima Cinema a Emanuele Aldrovandi per Il nostro grande niente edito da Einaudi.

Il cognome delle donne è un affresco coinvolgente e appassionante che ci trasporta nella Sicilia di inizio secolo, fino a giungere agli anni Ottanta. La storia si dipana attraverso le vite di tre generazioni di donne, legate da un filo invisibile fatto di amore, resilienza e determinazione.

Rosa, la matriarca, è un personaggio indimenticabile: forte, tenace eppure dolce come un fiore di campo. La sua figura si staglia sullo sfondo di una società patriarcale, dove le donne sono spesso relegate a ruoli secondari. Eppure, è proprio grazie alla sua forza che la famiglia sopravvive e si evolve.

Le figlie di Rosa, ciascuna con la propria personalità e i propri sogni, rappresentano le diverse sfaccettature della condizione femminile in un’epoca di grandi cambiamenti. Patrizia, ribelle e intraprendente, Lavinia, sognatrice e appassionata di cinema, e Marinella, giovane e inquieta, incarnano le aspirazioni e le frustrazioni di intere generazioni.

Il romanzo non è solo una storia di famiglia, ma anche un affresco sociale che ci permette di rivivere momenti chiave della storia italiana, dal dopoguerra all’avvento della televisione. Gli oggetti quotidiani, la musica, i fatti di cronaca diventano i tasselli di un mosaico che restituisce un’immagine vivida e autentica del passato.

Il cognome delle donne è un romanzo che commuove, fa riflettere e diverte. La scrittura di Aurora Tamigio è fluida e coinvolgente, uno stile semplice e diretto, ma allo stesso tempo ricco di sfumature, capace di farci entrare in sintonia con i personaggi e di farci vivere le loro emozioni. La trama si sviluppa con ritmo serrato.

È un omaggio alle donne, alle loro lotte e alle loro conquiste, ma è anche una riflessione sulla forza dei legami familiari e sull’importanza della memoria. Un libro che consiglio a tutti coloro che amano le storie di famiglia, le saghe femminili e la letteratura italiana contemporanea.