A sud dell’Alameda. Diario di un’occupazione, di Lola Larra e Vicente Reinamontes, Edicola Ediciones 2017, traduzione di Rocco D’Alessandro, Vincitore del Premio Andersen 2019, pp.288

Sette giorni possono cambiarti. Da allora è passato un anno e adesso più che mai credo che la battaglia per un’educazione di qualità per tutti, per un paese più giusto, sia qualcosa di possibile. Ci stiamo lavorando. Siamo tanti. Siamo dappertutto.

Pag. 283

Un diario intimo e potente, A sud dell’Alameda scritto da Lola Larra e illustrato da Vicente Reinamontes, ci immerge nel cuore delle proteste studentesche che hanno scosso il Cile nel 2006. La scelta del titolo, che evoca una divisione simbolica della capitale, riflette la profonda frattura sociale e politica di quel periodo.
Seguendo le voci dei protagonisti, viviamo l’occupazione di una scuola, un microcosmo che rispecchia la lotta per un’educazione più equa e una società più giusta. Ma questo libro va oltre la cronaca: è un’analisi profonda delle motivazioni che hanno spinto migliaia di giovani a scendere in piazza, una testimonianza della forza della solidarietà e della crescita personale di fronte alle avversità.

La narrazione si sviluppa attraverso il diario di un giovane protagonista, Nicolas: grazie alle sue parole, siamo testimoni di un momento cruciale della storia cilena, in cui migliaia di studenti si sono uniti per chiedere una riforma del sistema educativo. Il libro non solo racconta gli eventi, ma li contestualizza, offrendo un’analisi critica delle disuguaglianze sociali e politiche che hanno alimentato il movimento.

Facciamo allora il punto sugli eventi dei quel periodo.
Sedici anni dopo la caduta della dittatura di Pinochet, il Cile si risvegliava sotto la guida di una nuova generazione di studenti. Ribellandosi contro la L.O.C.E. – Legge Organica Costituzionale di Insegnamento -, eredità del regime, i giovani chiedevano un’istruzione accessibile a tutti, mettendo in discussione le profonde disuguaglianze sociali del paese. Quella che sarebbe diventata nota come la Rivoluzione dei Pinguini –  per via delle tradizionali uniformi indossate dagli studenti cileni (giacca nera e camicia bianca) – fu una vera e propria lotta per la democrazia, una rivendicazione del diritto all’educazione come strumento di emancipazione. Nonostante la repressione e le violenze, il movimento studentesco riuscì a costringere il governo a fare dei passi avanti, dimostrando che la voce dei giovani poteva cambiare il Paese.
Nel 2011 una nuova ondata di proteste studentesche, capeggiata da alcuni carismatici leader universitari, conquistò le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Oggi, alcuni di quei leader siedono nel Congresso Nazionale del Paese.

La Rivoluzione dei Pinguini si distinse non solo per la sua ampiezza, ma anche per la sua straordinaria capacità di unire studenti provenienti da ogni ceto sociale. La Loce, privilegiando le scuole private, aveva creato un’istruzione a due velocità, penalizzando gli studenti delle scuole pubbliche, spesso frequentate dalle famiglie più povere. Paradossalmente, proprio gli studenti delle scuole private, abituati a condizioni di studio privilegiate, scelsero di solidarizzare con i loro compagni, occupando i loro istituti e lottando per un’educazione più equa per tutti.

Il libro illustrato A sud dell’Alameda ci immerge in questo microcosmo, raccontando la storia di un’occupazione scolastica avvenuta in uno dei quartieri più ricchi di Santiago. Strutturato come un giallo, il libro ci trascina in un’indagine appassionante, svelando le tensioni e i conflitti che agitavano non solo la scuola, ma l’intero Paese.

Nicolas, autore del diario e protagonista, emerge come una figura complessa e affascinante. Giovane talento del calcio, con un futuro promettente nello sport, si trova improvvisamente coinvolto in un’esperienza che lo porterà a ridefinire se stesso e le sue priorità.

Cresciuto in una famiglia che aveva attivamente partecipato alla lotta contro la dittatura, sostenuto dalla madre che empatizza con le istanze degli studenti, Nicolas si ritrova a partecipare all’occupazione scolastica più per inerzia che per convinzione. L’affascinante Paula lo spinge a restare, ma dentro di sé combatte tra il desiderio di ribellarsi e la paura dell’ignoto. Nel suo diario, confida i dubbi, le paure e la crescente consapevolezza di essere parte di qualcosa di più grande di lui. L’occupazione, inizialmente vissuta come un’avventura, lo mette in contatto con realtà diverse dalla sua e gli fa acquisire maggior consapevolezza delle disuguaglianze sociali, spingendolo a maturare una coscienza politica autonoma. Alla fine, questa esperienza si trasforma in un’importante momento di crescita, spingendolo a riflettere sul suo ruolo di giovane cittadino e sul futuro del suo Paese.

Il suo “diario dell’occupazione” diventa così uno strumento prezioso per esplorare il percorso di crescita di un giovane che, alle prese con le contraddizioni del suo tempo, cerca di trovare il proprio posto nel mondo. Il peso dell’eredità di Pinochet, l’impegno politico della sua famiglia e l’incontro con compagni di lotta molto diversi da lui lo spingono a riflettere sul senso della giustizia e sulla necessità di impegnarsi per un futuro migliore. Il suo diario è più di un semplice racconto personale: è una testimonianza dell’impegno di una generazione che, attraverso la protesta e la riflessione, cerca di costruire un nuovo Cile.

La forma espressiva scelta per il libro non è quella del fumetto, bensì quella del romanzo illustrato, dove testo e illustrazioni convivono integrandosi e arricchendosi a vicenda, dando profondità emotiva e ritmo visivo all’intera costruzione narrativa. Il colore, utilizzato in modo simbolico, diventa un codice visivo che orienta il lettore e lo aiuta a comprendere le dinamiche psicologiche dei personaggi. Il blu di Nicolas, ad esempio, evoca la calma e la riflessione, mentre il rosso del misterioso osservatore che osserva la scuola con il binocolo suggerisce passione, pericolo e mistero. Il contrasto tra il blu di Nicolas e il rosso del suo osservatore diventa un elemento strutturante della narrazione, sottolineando la dualità e la complessità dei personaggi.

Se la narrazione procede principalmente attraverso il diario di Nicolas, è proprio quando ci affidiamo all’occhio del disegnatore che scopriamo una verità nascosta. In quei momenti cruciali, le immagini ci rivelano ciò che i protagonisti stessi ignorano, creando un intrigante dissonanza tra ciò che viene detto e ciò che viene mostrato. È come se, all’improvviso, venissimo estratti dalla prospettiva limitata del narratore per acquisire una visione più ampia e oggettiva degli eventi.

Lo sviluppo della storia non nasconde le difficoltà. I giovani protagonisti, alle prese con le prime esperienze di autonomia e di confronto, vengono messi alla prova dalla convivenza forzata e dalle tensioni interne al gruppo, dalla scarsità di cibo e dalle minacce esterne. Eppure, nonostante le difficoltà, dimostrano un coraggio sorprendente nel lottare per un diritto fondamentale: quello all’istruzione. La storia delle generazioni precedenti, che hanno lottato per gli stessi ideali, diventa una fonte di ispirazione per i giovani protagonisti.
Il romanzo sottolinea così l’importanza della memoria storica e della continuità della lotta per un’educazione equa e di qualità. Un’opera che ci invita a riflettere sul nostro ruolo di cittadini e sul valore del diritto allo studio. La narrazione, intensa e coinvolgente, ci mostra come, attraverso l’esperienza dell’occupazione, questi ragazzi maturino rapidamente, scoprendo il valore della solidarietà e dell’impegno civile.

In un mondo che sembra omologare e addormentare le coscienze, questo romanzo è una boccata d’aria fresca. Attraverso la storia di questi giovani protagonisti, gli autori ci ricordano l’importanza di non rassegnarsi, di sognare un futuro diverso e di lottare per i propri diritti. La storia degli studenti in lotta ci mostra come l’istruzione possa essere uno strumento di emancipazione e di cambiamento sociale. È un invito a riscoprire il valore dell’impegno civile e della partecipazione attiva alla vita della comunità. Per questo ne consiglio la lettura sia ai giovani che ai loro genitori, insegnanti ed educatori.

Il libro è anche contenuto all’interno della Box 18 Trasudamerica di Romanzi.it, dedicata a Edicola Ediciones, QUI tutte le informazioni sulla Box 18.

Il contenuto della Box 18