La scrittrice Nino Haratischwili con La luce che manca, edito da Marsilio, vince la XIV edizione del Premio Lattes Grinzane.
Il Premio Lattes Grinzane è un riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e organizzato dalla Fondazione Bottari Lattes, dedicato ai migliori libri di narrativa italiani e stranieri pubblicati nell’ultimo anno. Gli altri finalisti di questa edizione sono stati Benjamín Labatut (Cile), Federica Manzon, Guadalupe Nettel (Messico) e Sandra Newman (Stati Uniti).
Seguo questo Premio con attenzione perché mi piace molto il suo sguardo aperto verso il mondo e perché negli anni vi ho attinto parecchie belle letture.

Questa la motivazione della Giuria Tecnica del Premio, che la scorsa primavera aveva selezionato tra i libri finalisti La luce che manca, tradotto in Italia da Fabio Cremonesi:
“Questo romanzo corale, in cui si racconta la vita di quattro ragazze georgiane che crescono insieme in un periodo storico politico convulso, possiede non solo la forza di restituire delle atmosfere poco conosciute, ma anche di affrescare un mondo a cavallo dei due secoli che cambia politicamente e chiede a gran voce indipendenza e giustizia. Il volume è poderoso ma la lettura si sostiene facilmente per la scrittura coinvolgente, il ritmo piano, la capacità evocativa, i tratti in evoluzione delle protagoniste, perennemente a caccia di una libertà interiore ed esteriore, fotografate sulla soglia di una giovinezza che diventa età adulta”.
Nino Haratischwili. Nata a Tbilisi, in Georgia, nel 1983, oggi vive a Berlino. Pluripremiata scrittrice, drammaturga e regista teatrale, è stata due volte finalista al Deutscher Buchpreis. I suoi romanzi, tra cui L’ottava vita e La luce che manca, sono stati tradotti in venticinque lingue e hanno scalato le classifiche internazionali ottenendo riconoscimenti prestigiosi. Dall’Ottava vita, candidato all’International Booker Prize, è in lavorazione una serie televisiva.

Una storia privata che è anche la storia della rivoluzione seguita al crollo dell’Unione
Sta per arrivare il nuovo secolo e in Georgia, come nelle altre repubbliche sovietiche, si levano rabbiose le voci che invocano l’indipendenza. In un periodo di grandi disordini, che per il piccolo stato culmina nel caos assoluto, quattro ragazze crescono in uno dei tanti cortili del quartiere più vivace di Tbilisi. L’universo della loro infanzia è fatto di bucato svolazzante, altalene arrugginite, un albero di melograno. Vivono in case dalle pareti umide con i balconi di legno intagliato, mangiano gelato alla crema e respirano l’aroma del grano saraceno, delle caramelle alle bacche di crespino e della gassosa al dragoncello. Le loro famiglie appartengono a ceti diversi, ma niente sembra scalfire la loro amicizia: né il primo amore tenuto segreto, né gli scontri sanguinosi per le strade o la guerra al confine, né la corruzione e la violenza che divorano il paese, e neppure il razionamento del cibo o la continua mancanza di corrente. Qeto, Dina, Nene e Ira sono sulla soglia della vita, all’inizio di un legame che – ancora non lo sanno – da loro pretenderà tantissimo. Sono e resteranno inseparabili, fino a quando un tradimento non le avvolgerà in un’ombra cupa. Vent’anni dopo, ormai adulte, in tre si ritrovano a Bruxelles in occasione della retrospettiva fotografica di una di loro. Immagine dopo immagine, in quel mondo in bianco e nero le tre sopravvissute ripercorrono un tempo che non c’è più, una storia privata che è anche la storia della rivoluzione seguita al crollo dell’Unione Sovietica. E allora, all’improvviso, un raggio di luce squarcerà il velo steso sui ricordi, e il perdono sembrerà di nuovo possibile.
La cerimonia di premiazione, condotta da Alessandro Mari, si è svolta sabato 12 ottobre 2024 al Teatro Sociale Busca di Alba (CN). A determinare la vittoria di Haratischwili, sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Atene. Anche quest’anno la cerimonia è stata inserita all’interno del programma culturale della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
Alessandro Baricco, Premio Speciale Lattes Grinzane 2024, ha tenuto come da tradizione del Premio una lectio magistralis.
Come stabilito in accordo con la casa editrice Fanucci, è stata inoltre attribuita una Menzione della Giuria a Alan Moore, autore britannico tra i più influenti nella storia del fumetto. Moore ha voluto inviare un messaggio di ringraziamento, a cui è stata data lettura nel corso della cerimonia.
I premiati e i finalisti sono stati selezionati dalla Giuria Tecnica, composta da otto membri tra docenti, giornalisti, critici e scrittori. Successivamente alle 25 Giurie Scolastiche è stato affidato il compito di leggere, giudicare e individuare il vincitore di quest’anno. Nella mattinata di oggi, i finalisti hanno incontrato gli studenti e le studentesse delle scuole in giuria al Castello di Grinzane Cavour.
Giuria Tecnica: presidente Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista, conduttrice radiofonica), Marco Balzano (scrittore, poeta, italianista), Valter Boggione (docente di Letteratura italiana all’Università di Torino), Anna Dolfi (docente di Letteratura italiana nelle Università degli Studi di Trento e Firenze), Alessandro Mari (scrittore, editor), Luca Mastrantonio (giornalista, critico letterario) e Bruno Ventavoli (giornalista, critico letterario).


