La malizia del vischio, di Kathleen Farrell, Fazi editore 2023, traduzione di Stefano Bortolussi, pp. 249

La malizia del vischio è un’irriverente commedia di costume, pubblicata nel Regno Unito per la prima volta nel 1951, che Fazi ha tradotto e pubblicato in Italia dove non era mai approdata. Un romanzo che si prospetta come un viaggio nel passato, un tuffo in un’atmosfera natalizia rétro, fatta di luci soffuse, decorazioni scintillanti e profumi di biscotti appena sfornati. Ma dietro questa patina di nostalgia, Kathleen Farrell svela un mondo fatto di pettegolezzi, rivalità e segreti inconfessati. Un romanzo che, attraverso uno sguardo ironico e disincantato, ci invita a riscoprire il fascino del passato e a riflettere sul significato del Natale nella società contemporanea.

Sulla scogliera scoscesa del Sussex, la maestosa dimora della signora Cartwright domina la baia, un bastione di tradizione e rigore. È qui che ogni anno, puntualmente con l’avvento del Natale, si riunisce la famiglia per un’atmosfera di apparente armonia che nasconde un groviglio di rancori e segreti.

Quest’anno, la neve scende copiosa, isolando ulteriormente gli ospiti e intensificando l’attesa. La matriarca, donna dalla lingua tagliente e dal cuore di pietra, accoglie i suoi figli e nipoti con una freddezza che congela l’aria. Bess, la giovane nipote, si sente prigioniera di quella casa, sognando una vita lontana da zia Mildred e dai suoi riti rigidi. Marion, la figlia maggiore, donna in carriera e madre di due figli, cerca di conciliare le esigenze della famiglia con le proprie ambizioni, ma la madre non le perdona di aver scelto una strada diversa dalla propria. Adrian, il figlio minore, è un eterno Peter Pan, incapace di assumersi responsabilità e costantemente alla ricerca di attenzioni. Piers, il nipote più giovane, è un dongiovanni incallito che vede Bess come la sua prossima conquista, ignaro del tormento che sta seminando.

Mentre i giorni passano, le tensioni si fanno sempre più palpabili. Le conversazioni, inizialmente formali e cortesi, degenerano in scontri verbali e accuse reciproche. Un’eredità inattesa getta ulteriore benzina sul fuoco, risvegliando vecchi rancori e alimentando nuove rivalità. Bess, stanca di subire, decide di ribellarsi, mettendo in discussione l’autorità della zia e cercando di liberarsi dalle sue catene. Marion, esasperata dal comportamento del marito, si avvicina pericolosamente a un vecchio amico, mettendo a rischio il suo matrimonio. Adrian, sempre più instabile, si lascia andare all’alcol, creando scompiglio e imbarazzo. E Piers, accecato dalla sua arroganza, non si rende conto delle conseguenze delle sue azioni.

La notte di Natale, con la casa addobbata a festa e la tavola imbandita, si rivelerà l’apice della tensione. Un segreto inconfessabile verrà finalmente svelato, sconvolgendo gli equilibri familiari e portando alla luce verità inaspettate. In questa notte magica, i personaggi dovranno fare i conti con il proprio passato e affrontare le conseguenze delle loro scelte, in un crescendo di colpi di scena e rivelazioni.

Più che un thriller, il libro ci immerge in un’atmosfera familiare, dove le tensioni si intrecciano con le tradizioni natalizie. I colpi di scena, pur presenti, sono come fiocchi di neve che cadono su un paesaggio familiare, alterando leggermente il panorama senza stravolgerlo. In questa famiglia disfunzionale, i sentimenti contrastanti si svelano come regali inaspettati, scoperti sotto l’albero delle emozioni. Ma Natale è un momento di condivisione, e così, tra una passeggiata nella neve e un tè pomeridiano, i protagonisti cercano di ritrovare un equilibrio precario.

QUI potete leggere l’incipit del romanzo.

Nata a Londra in una famiglia agiata, Kathleen Farrell durante la seconda guerra mondiale lavorò come assistente per un membro del Partito Laburista. Fondò poi una sua agenzia letteraria. Il suo primo libro fu pubblicato nel 1942, seguito da cinque romanzi ben recensiti ma poi ingiustamente dimenticati. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta visse a Hampstead con la partner Kay Dick, frequentò assiduamente i circoli letterari del tempo e fu grande amica di Ivy Compton-Burnett. In seguito si trasferì a Hove, dove morì nel 1999. Con La malizia del vischio, pubblicato in Inghilterra nel 1951, arriva per la prima volta nelle librerie italiane.