Il fulmine, di Pierric Bailly, Edizioni Clichy 2025, traduzione di Luca Bondioli, pp. 328

Il prossimo 19 febbraio arriverà in libreria il nuovo romanzo di un autore francese particolarmente apprezzato, definito «Libro dell’anno» dalla prestigiosa rivista LIRE.

Il fulmine è il romanzo della passione amorosa e della desolazione che reinventa in chiave europea la tradizione del «nature writing» americano. John, il narratore, trent’anni circa, fa il pastore nel Giura. Ogni anno passa cinque mesi in una baita con la sola compagnia di un gregge di pecore. Percorre le foreste di faggi e di abeti rossi della valle, e incontra ogni tipo di animale: conigli, camosci, linci. Un giorno, scorrendo le notizie, scopre un fatto di cronaca che riguarda un certo Alexandre Perrin, accusato di omicidio. Alexandre, suo ex compagno di liceo, diventato veterinario, ecologista e militante della causa animalista, ha ucciso uno dei suoi vicini, un giovane cacciatore di vent’anni. Un litigio finito male. Alexandre è stato arrestato e si trova in custodia cautelare in carcere. John, molto turbato, lascia il suo rifugio e cerca di saperne di più. Prende contatto con Nadia, la moglie di Alexandre, anche lei al liceo con lui. E si ritrova trascinato in una storia passionale inattesa che sconvolgerà la sua vita.
Dopo L’amore ha tre dimensioni e L’uomo dei boschi, un nuovo romanzo con venature noir di uno degli autori più interessanti e appartati del panorama letterario francese.

I titoli della stampa francese:
«Geniale, elettrizzante, inconsueto. Bailly reinterpreta e reinventa con stile magistrale il triangolo amoroso» Le Monde

«Un romanzo potente e travolgente che ti cade addosso con una valanga di emozioni e che ha l’odore aspro della montagna» L’Obs

Io sono molto attratta da questo romanzo per cui l’ho messo in lista. Vi saprò dire di più quando lo avrò letto (cioè a marzo, credo). Voi che ne pensate? Vi incuriosisce?