Come ogni anno è stata grande attesa per l’annuncio dei finalisti dell’International Booker Prize 2025, uno dei premi più prestigiosi al mondo per la narrativa tradotta in lingua inglese. Il riconoscimento, accompagnato da un premio di 50.000 sterline condiviso tra autore/autrice e traduttore/traduttrice, ha visto una giuria d’eccezione – presieduta dallo scrittore Max Porter e composta da Caleb Femi, Wasafiri Sana Goyal, Anton Hur e Beth Orton – selezionare sei opere straordinarie: cinque romanzi e una raccolta di racconti.
L’International Booker Prize premia l’eccellenza nella narrativa tradotta in inglese e pubblicata nel Regno Unito e/o in Irlanda tra il 1° maggio 2024 e il 30 aprile 2025. Quest’anno, la giuria ha valutato ben 154 opere proposte dagli editori, segnando un record di partecipazioni dalla sua riorganizzazione nel 2016. Pur distinguendosi dal Booker Prize, che celebra la migliore narrativa originale in inglese pubblicata negli stessi territori, l’International Booker Prize gode di un’ampia e meritata considerazione internazionale. Il vincitore dell’edizione 2025 sarà annunciato martedì 20 maggio durante una cerimonia alla Tate Modern di Londra.
Questi i finalisti (quattro autrici e due autori), tra cui un libro italiano, Le perfezioni di Vincenzo Latronico:
- L’enigma. Il volume del tempo. Vol. 1 di Solvej Balle, tradotto dal danese da Barbara J. Haveland e portato in Italia da Add con la traduzione di Eva Kampmann;
- Naufragio di Vincent Delecroix tradotto dal francese da Helen Stevenson e portato in Italia da Edizioni Clichy con la traduzione di Fabrizio Di Majo;
- Under the Eye of the Big Bird di Hiromi Kawakami, tradotto dal giapponese da Asa Yoneda;
- Heart Lamp di Banu Mushtaq, tradotto dalla lingua kannada da Deepa Bhasthi;
- A Leopard-Skin Hat di Anne Serre, tradotto dal francese da Mark Hutchinson;
- Le perfezioni di Vincenzo Latronico, tradotto dall’italiano da Sophi Hughes e pubblicato in Italia da Bompiani
Nonostante la sua pubblicazione in Italia nel 2022 da Bompiani e la precedente candidatura al Premio Strega, Le Perfezioni ha potuto accedere alla shortlist dell’International Booker Prize solo quest’anno. La traduzione in inglese, avvenuta a febbraio, ha infatti reso l’opera eleggibile per il prestigioso premio. A me era piaciuto molto questo romanzo, ve ne avevo parlato in questa recensione, di cui vi ripropongo una sintesi.
Nella longlist 2024 gli italiani erano stati ben due (Veronica Raimo con Lost On Me, pubblicato da Virago e tradotto da Leah Janeczko, e Domenico Starnone con The House On Via Gemito, pubblicato da Europa Editions, la casa editrice in lingua inglese delle Edizioni E/O, nella traduzione di Oonagh Stransky), ma nessuno dei due era poi arrivato in shortlist.

Il romanzo di Vincenzo Latronico racconta la crisi generazionale dei millennials che hanno provato a seguire una strada diversa. Non ci sono dialoghi, si percepisce una volontaria presa di distanza della voce narrante, un volontario intervento a tagliare la tridimensionalità dei personaggi, che vengono raccontati, osservati come attraverso un filtro. Anche gli umani che ruotano attorno a loro – a Berlino come in madrepatria – sono delle presenze mi verrebbe da dire simili a un coro fuori campo. E in realtà non se ne sente la mancanza, anzi tutto appare così molto più a fuoco, perché è chiaro che stiamo osservando il tutto mirando a quell’unità cellulare – infatti il narratore si riferisce sempre a “Anna e Tom”, mai all’uno o l’altra singolarmente.
L’alternanza temporale generica – Presente, Imperfetto, Remoto, Futuro – definisce l’aspetto “liquido” delle loro esistenze, colte per immagini, così come le si vedono nei feed dei social network. Un’esposizione pubblica continua, un mostrare la propria vita, ciò che si fa, i luoghi che si frequentano, come una continua messa in mostra, tesa a rassicurare che ebbene sì, esiste davvero, si è felici davvero, le foto sono lì a dimostrarlo. Ma quando poi questa sublime impostura si sfalda, tutto si svuota, fino a perdere di significato, fino a rimpiangere qualcosa di concreto, di reale.
Alla fine di una strisciante ansia da prestazione, di una nevrosi comune di ricerca della perfezione, non resta, forse, che accettarsi, magari reinventandosi nelle diverse fasi della vita, senza volersi vestire di abiti che non ci appartengono, con flessibilità e consapevolezza che anche se si è fatta una scelta sbagliata, si può sempre cambiare rotta.
Vediamo in breve di cosa parlano gli altri libri:
L’enigma. Il volume del tempo. Vol. 1 di Solvej Balle: un libraio antiquario è intrappolato in un loop temporale, svegliandosi ogni mattina e scoprendo che è sempre il 18 novembre, giorno dopo giorno. Prima parte di una settologia, l’edizione originale danese è stata autopubblicata – i diritti di traduzione sono stati venduti in oltre 20 paesi.
Naufragio di Vincent Delecroix racconta la vera storia del tragico tentativo di un gruppo di migranti di attraversare la Manica su un gommone nel 2021, che ha causato la morte di 27 persone a bordo, e la trasforma in una scioccante favola morale moderna. È narrata in gran parte dal punto di vista di una donna che lavora per la guardia costiera francese, che ha ricevuto – ma respinto – le disperate richieste di aiuto dei migranti e ora deve spiegare le sue azioni alle autorità.
Under the Eye of the Big Bird di Hiromi Kawakami, gli esseri umani in un futuro remoto si trovano sull’orlo dell’estinzione: i bambini vengono creati nelle fabbriche, mentre gli adulti sono sorvegliati da esseri dotati di intelligenza artificiale noti come Madri. Saltando avanti e indietro attraverso migliaia di anni, il libro pone interrogativi audaci sui punti di forza e i difetti dell’umanità e sulla nostra resilienza collettiva di fronte alla devastazione.
Heart Lamp di Banu Mushtaq, attivista e avvocato, cattura vividamente la straordinaria vita quotidiana di donne e ragazze musulmane emarginate nell’India meridionale, in 12 storie argute, vivide e strazianti, originariamente pubblicate tra il 1990 e il 2023. Ciascuno dei personaggi memorabili di Mushtaq – figlie combattive, nonne audaci, madri altruiste – lotta per sopravvivere e prosperare in una società in cui le probabilità sono decisamente a loro sfavore.
A Leopard-Skin Hat di Anne Serre cattura l’amore e la disperazione di un’intensa amicizia platonica tra il narratore e la sua migliore amica d’infanzia, Fanny, che soffre di gravi problemi psicologici. Attraverso una serie di frammenti di memoria che saltano avanti e indietro nel tempo, il narratore si sforza di catturare l’essenza dell’enigmatica e contraddittoria Fanny, che sembra sempre rimanere irraggiungibile. Profondamente toccante, il libro è stato scritto all’indomani della morte della sorella minore di Anne Serre.
Una breve presentazione di autrici/autori:
Solvej Balle è una scrittrice, editrice, traduttrice e poetessa danese, che ha pubblicato la sua prima opera di narrativa nel 1986 e che fino a poco tempo fa era nota soprattutto per l’autrice di “Secondo la legge: quattro racconti dell’umanità”, un romanzo di successo internazionale.
Nato a Parigi, Vincent Delecroix è un filosofo e scrittore francese, che insegna all’École Pratique des Hautes Études. Nel 2007 ha ricevuto il Premio Valery Larbaud per il suo romanzo “Ce qui est perdu”.
Hiromi Kawakami è nata a Tokyo nel 1958 ed è una delle scrittrici contemporanee più popolari in Giappone. È forse più nota ai lettori di lingua inglese per essere l’autrice di “Strano tempo a Tokyo” del 2001, diventato un bestseller internazionale.
Nato a Roma, Vincenzo Latronico è uno scrittore, traduttore e critico d’arte italiano. Ha tradotto numerosi libri in italiano, di autori come George Orwell, Oscar Wilde, F. Scott Fitzgerald e Hanif Kureishi.
Banu Mushtaq è una scrittrice, attivista e avvocata dello stato del Karnataka, nell’India meridionale. Ha iniziato a scrivere nei circoli letterari progressisti di protesta dell’India sud-occidentale negli anni ’70 ed è autrice di sei raccolte di racconti, un romanzo, una raccolta di saggi e una di poesie.
Nata a Bordeaux nel 1960, Anne Serre è autrice di 17 opere di narrativa, oltre a numerosi racconti e saggi. Il suo acclamato romanzo d’esordio, Les Gouvernantes (Le governanti), è stato pubblicato nel 1992. Negli anni ’90, ha lavorato sotto pseudonimo come curatrice editoriale di un’importante rivista femminile.
Nessuno degli autori è mai stato selezionato per l’International Booker Prize in precedenza, e tre di loro – Vincent Delecroix, Vincenzo Latronico e Banu Mushtaq – sono candidati per il primo dei loro libri ad essere pubblicato in inglese. Tutti e sei gli autori, pur non essendo necessariamente noti ai lettori anglofoni, hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nei loro paesi d’origine e all’estero.
Cinque traduttori sono stati selezionati per la prima volta, anche se uno di loro, Helen Stevenson, traduttrice di Small Boat, era stato inserito nella longlist nel 2017. Sophie Hughes, traduttrice di Perfection, è stata selezionata per la terza volta (più di qualsiasi altra traduttrice nella storia del premio), essendo stata selezionata nel 2020 per la sua traduzione di Hurricane Season di Fernanda Melchor e nel 2019 per la sua traduzione di The Remainder di Alia Trabucco Zeran.


