Il mese di maggio mi ha regalato un vero e proprio banchetto letterario. Che sia stato l’eco del Salone del Libro di Torino o la complicità di giornate piovose che invitavano alla lettura, il risultato è un tempo dedicato ai libri che mi ha colmata di emozioni.
Ancora una volta, grazie alle pagine ho varcato confini e attraversato mondi: dalla Germania agli Stati Uniti, alla Nigeria, per poi spingermi nel Caucaso, in Russia, in Cina e, ovviamente, nella mia amata Italia. Ogni terra ha svelato le sue peculiarità attraverso storie di famiglia, intricati misteri, esistenze sospese tra realtà diverse, prospezioni distopiche autoritarie e società in continua e rapida trasformazione. Un lungo, appagante viaggio letterario, insomma! Ma c’è un libro, tra tutti, che mi ha toccata più profondamente. Siete curiosi di sapere quale?
Intanto ecco le mie letture di maggio:

Bothayna Al-Essa, La biblioteca del censore di libri
Alina Bronsky, Barbara non sta morendo
Jane Smiley, Erediterai la terra
Ayòbámi Adébáyò, Un lampo di fortuna
Olga Grjasnowa, Il figlio perduto
Valerio Aiolli, Portofino blues
Louise Erdrich, La grande piena
Una lista di opere davvero stimolanti, di altissimo valore letterario e con la straordinaria capacità di emozionare. La decisione è stata ardua, ha richiesto lunghe riflessioni, ma alla fine ho scelto il testo che più di tutti mi ha spalancato un mondo: mi ha fatto conoscere un Paese di cui ignoravo molto, mi ha trascinato in una storia magistralmente sviluppata e mi ha presentato un’umanità vibrante e indimenticabile.

Nella Nigeria dei primi anni Duemila, segnata da una corruzione endemica e da investimenti insufficienti in settori cruciali come sanità e istruzione, si annidano le radici di profonde ingiustizie. È in questo contesto vibrante eppure problematico di un’anonima città nel cuore del sud-ovest nigeriano che Ayòbámi Adébáyò ambienta il suo intenso secondo romanzo, Un lampo di fortuna.
Il racconto si dipana attraverso le esistenze di due nuclei familiari distanti socialmente. Intrecciando con maestria i destini delle due famiglie, la narrazione di Adébáyò illumina con forza impietosa come le deficienze politiche del paese si riverberino direttamente sulle esistenze individuali, innescando una catena di eventi che culminano in profonde tragedie personali.
Con Un lampo di fortuna, Ayòbámi Adébáyò lancia un’accusa vibrante contro una classe politica che ostenta una sconcertante indifferenza verso le terribili realtà vissute dai propri elettori, arrivando anzi a sfruttare cinicamente tali difficoltà per il proprio tornaconto. Come il romanzo stesso dimostra con amara lucidità, il virulento settarismo politico che ne scaturisce si manifesta con tragica evidenza nelle strade, infliggendo ferite profonde a coloro che sono lontani dai centri di potere e alimentando una cultura perversa in cui la violenza politica perpetrata ai danni della gente comune è divenuta una normalità inquietante.
Un lampo di fortuna si impone come un’opera di indubbia complessità e ricchezza di dettagli, pur mantenendo una tale intimità narrativa che i suoi personaggi si sedimentano profondamente nella memoria del lettore.
In definitiva, Un lampo di fortuna si rivela un’esperienza di lettura intensa e profondamente coinvolgente, un’esplorazione senza sconti delle dinamiche di potere, della corruzione e delle fragili esistenze individuali sullo sfondo di una Nigeria contemporanea lacerata dalle disuguaglianze.
Qual è stata la vostra migliore lettura di maggio? Quali titoli vorreste consigliare?



Grazie per i tuoi consigli cara Pina ❤
"Mi piace"Piace a 1 persona
Buona domenica 🌷
"Mi piace""Mi piace"
io ho letto con molto piacere e interess
DIARIO PARTIGIANO
Di
ADA GOBETTI
"Mi piace"Piace a 1 persona
Un testo di assoluto interesse, grazie
"Mi piace""Mi piace"