Tra giornate roventi, temporali improvvisi, sbalzi di temperatura, il primo vero mese estivo è ormai alle spalle. Il riposo dal lavoro e la fuga in Toscana mi hanno concesso tempo libero da dedicare ai libri. Ecco le letture che mi hanno tenuto compagnia questo luglio. È stato un vero e proprio mini-giro del mondo letterario: partendo dall’Italia, ho viaggiato fino in Finlandia e Tanzania, per poi spingermi in Bulgaria e negli Stati Uniti. Mi sono imbarcata su una nave da crociera per risolvere un avvincente mistero, mi sono emozionata con la storia de “Il cardellino” e ho ritrovato un vecchio amico, Marcel Proust, e la sua fuggitiva nell’amata Francia.
Insomma, un mese di scoperte continue, ma uno dei libri ha decisamente brillato più degli altri. Siete curiosi di scoprire qual è? Continuate a leggere!

Livio Frittella, Agnizione fatale. Un giallo in alto mare
Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare
Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo
Juhani Karila, Pesca estiva in Lapponia
Georgi Gospodinov, Il giardiniere e la morte
Douglas Bauer, Il mondo che chiama
Ed ecco qual è il mio libro del mese di luglio 2025:

Tra tutte le letture che mi hanno accompagnato a luglio, una si è distinta in modo particolare, meritandosi il titolo di libro del mese: Furto di Abdulrazak Gurnah. Questo è un libro speciale non solo perché è la sua prima pubblicazione dopo il prestigioso Premio Nobel per la Letteratura 2021, ma soprattutto per la profondità e l’avvincente narrazione che lo contraddistinguono.
Gurnah ci trascina nella Tanzania degli anni Novanta, seguendo le vicende di tre giovani le cui vite si intrecciano in un periodo di grandi cambiamenti. La sua scrittura è lucida e toccante, capace di esplorare le sfide e le speranze di una generazione che cerca il proprio posto in un paese in rapida trasformazione. Furto non è solo una storia, ma un ritratto intimo e potente di un’epoca e di un luogo, che mi ha catturato fin dalle prime pagine e non mi ha più lasciato.
Gurnah ci porta in un viaggio coinvolgente tra Zanzibar e la vibrante metropoli di Dar es Salaam. Al centro della narrazione ci sono tre giovani – Karim, Fauzia e Badar – le cui vite si intrecciano e si trasformano sotto il peso dei cambiamenti generazionali. Il romanzo esplora in profondità l’impatto di queste trasformazioni non solo sulla società, ma in particolare sul nucleo familiare, con un’attenzione acuta al patriarcato e al ruolo mutevole delle donne. Gurnah dipinge un quadro complesso delle dinamiche familiari, dove le convenzioni sociali e i ruoli genitoriali vengono messi in discussione.
La globalizzazione funge da catalizzatore, introducendo punti di vista alieni dalla mentalità tradizionale che viene così messa in discussione. Il boom turistico, le attività delle organizzazioni internazionali, impattano sulla società; la conoscenza di altre culture e sistemi di valori incrina le rigide concezioni sui diritti degli uomini e delle donne, aprendo la strada a nuove possibilità e conflitti.
Gurnah eccelle nel creare personaggi complessi e sfaccettati, che si rivelano al lettore a pennellate leggere ma incisive. Karim rappresenta la nuova generazione africana, istruita e con ambizioni, ma non immune dalle pressioni sociali e dalle difficoltà di un paese in cerca della propria identità. Fauzia è una figura femminile forte e resiliente, che cerca di emanciparsi dalle costrizioni del patriarcato e dalle aspettative familiari, simboleggiando la lotta per l’autonomia femminile in un contesto tradizionale. Badar è forse il personaggio più emblematico del romanzo. Senza potere e privo di una famiglia, è un osservatore attento, capace di imparare e di agire, nonostante le avversità. La sua apparente passività nasconde una profonda forza interiore e una capacità di resistenza che lo rendono un esempio di come anche gli individui più svantaggiati possano trovare il modo di affermarsi.
Gurnah mostra come questi giovani, pur figli della loro epoca, siano costretti a navigare un mondo in rapida trasformazione, mettendo in discussione le loro certezze e imparando a prendere decisioni fondamentali per la propria vita.


Sto finendo l’ultimo di Stephen king con molta fatica
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