INCIPIT
I
La mamma è scomparsa
- Le prime case a schiera
«Tu da dove vieni?»
È la prima domanda che gli ha fatto T. T gli ha dato tanto, tantissimo: un passaporto tedesco, una nuova casa, l’opportunità di fuggire e un milione di dubbi. All’inizio T amava fare domande. Com’è il posto dove sei nato. Quanti fratelli e sorelle hai. D’estate fa caldo a Taiwan. Ci sono le cicale. E i serpenti. Che alberi avete. Come si chiamano. Ci sono fiumi. Canali. Quando arriva la stagione delle piogge. Ci sono inondazioni. La terra è fertile. Cosa coltivate. Perché non posso venire al funerale con te. Perché torni a casa. Perché non torni a casa.
Quegli interrogativi graffiano, lo tirano per i capelli. Rispondere è difficile, quindi evita. Glissa, racconta bugie, e le storie che s’inventa sono piene di buchi e incongruenze. Il suo passato è un romanzo scritto male. Il primo capitolo ruota intorno a un tavolo con sopra una pistola, due coltelli e tre diari. Nel corso dei capitoli successivi la pistola sparerà, le lame affonderanno nella carne smembrandola e nelle pagine di diario si troverà la soluzione a tutti i misteri. Ma il romanzo della sua vita è un pasticcio senza capo né coda. Lui scrive, scrive e si dimentica la pistola, i coltelli, i diari per soffermarsi su altre porcherie sparse sul tavolo. Si perde in dettagli inutili. I poster alla parete, i pantaloncini rosso vivo, la testa nel sacchetto di plastica. È marcio fino al midollo e il libro fa schifo come lui. Buchi ovunque.
Kevin Chen

