Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

Country Dark

INCIPIT

1954

Capitolo primo

Era mattina presto, e da sei ore Tucker camminava nella nebbia, che si alzava da terra a ondate scintillanti. Solo un veicolo gli era passato accanto, un contadino con un carico di legna da ardere, due bambini imbronciati e una moglie ossuta con un neonato in braccio. Tucker sapeva che non lo avrebbero fatto salire. Non incolpava quell’uomo dall’aria sinistra che teneva il volante, col cappello piegato sulla testa a proteggersi dal sole e una cicca stretta tra i denti. Quel poveretto aveva già abbastanza problemi.
Tucker cercò un po’ d’ombra e ne trovò una striscia, gettata dal palo di un cartellone pubblicitario che lo incoraggiava a comprare della crema da barba. Aveva bisogno di radersi, ma non pensava certo che un’immagine gigantesca lo avrebbe convinto a spendere soldi per qualcosa che poteva fabbricare con un po’ di borace, olio e scaglie di sapone. Lasciò cadere lo zaino, aprì un barattolo di würstel Libby’s e li mangiò con dei cracker salati. Stappò una bottiglia di Ale-8 con l’apribottiglie e ne bevve metà.
Una cavalletta verde gli si posò sul braccio e lui la guardò, ammirandone il corpo che sembrava di seta, le zampe posteriori seghettate e le fragili ali. Era più bella di una semplice cavalletta e non ti avrebbe pisciato addosso come facevano le rane. L’insetto si appoggiò all’indietro e si gonfiò tutto, espandendo il torace, aprendo le ali come se si preparasse a combattere. Tucker lo mandò via con un colpetto del dito. Gettò il barattolo vuoto in un fosso pieno di felci e riprese a camminare.

Chris Offutt

Recensione