Il mestiere di leggere. Blog di Pina Bertoli

Letture, riflessioni sull'arte, sulla musica.

La più brava

INCIPIT

Emma Sestieri si sveglia alle otto nel letto troppo morbido della Grande Casa in Affitto.
Ettore, suo fratello, la prima volta che era andato a trovarla, aveva detto: “Non abiterai mai più in una casa così grande e bella”. E forse aveva ragione, come spesso accade a Ettore.
Dopo aver lasciato suonare la sveglia per cinque volte, Emma si alza e in quattro passi contati arriva al lavandino: “Che meraviglia la comodità alberghiera del bagno in camera”.
Di fronte allo specchio con il viso ancora bagnato saluta la linea che le si sta formando tra le sopracciglia.
Emma ha trentasei anni e proprio ora realizza di aver coltivato in modo stupido il pensiero fantastico di essere eterna, o almeno esento dagli effetti del tempo sul corpo.
E invece no.

Stasera verranno le sue amiche a cena.
Violante, in visita a Londra per il fine settimana, ha lasciato le due figlie piccole con Saverio, a Firenze, nell’appartamento ereditato dalla nonna; Veronica, che vive in cinquanta metri quadrati nei caseggiati popolari del sud di Londra, mentre i muratori distruggono e ricostruiscono la porzione di villetta vittoriana che ha comprato insieme a Tom; e Rachele, a Londra per lavoro, una casa appena finita di rimettere a posto, i lavori guidati dal fidanzato: per anni aveva sognato una vita metropolitana e globale, molti aerei e appuntamenti fissi alla Parigi Fashion Week, per poi innamorarsi di un geometra di Signa con una famiglia numerosa e una passione sfrenata per la politica locale. Adesso è felice, i grattacieli sono sopravvalutati. Olimpia non è potuta venire, ha appena partorito, prematuramente, ma è andato tutto bene, non come a quella che è finita sul giornale: era così stanca che si è addormentata (è svenuta?) e ha soffocato la bambina girandosi nel letto. L’ostetrica le aveva detto di cavarsela da sola, l’aveva voluta la figlia, no? Poi era corsa ad assistere altre decine di puerpere prima di tornare a casa stremata passando giusto dal supermercato a comprare due pizze surgelate. Olimpia non si è addormentata, non è svenuta, non è collassata, e quindi sua figlia è viva. Dopo qualche giorno di incubatrice l’ha portata a casa.
All’ultimo momento ha confermato che verrà anche Matilde: ha lasciato la figlia piccola ai genitori perché del compagno non si fida. Quando parla dei maschi dice: “Sono uomini, non capiscono”. E lo dice con gli occhi azzurri enormi e il sorriso aperto di chi accetta con allegria una realtà immutabile.

Emma vuole bene a tutte loro, sono le sue amiche storiche, Violante la conosce addirittura dalla prima elementare, ma ha la nausea al pensiero che tra circa dieci ore ospiterà una reunion. Non si tratta di una semplice cena, un incontro o una serata, piuttosto il ri-assemblamento di persone che si conoscono da sempre pur non vedendosi quasi mai. In quanto tale, la reunion, ha un inconscio troppo grande per permettere alle conversazioni di fluire leggere.
E poi vorranno sapere cos’ha deciso.

Carolina Bandinelli

Recensione