INCIPIT
PROLOGO
L’ uomo camminava a passi rapidi sullo sfondo delle rovine di una città mediorientale. Dietro di lui la fila aguzza delle case devastate sembrava una dentatura frantumata. Sulla strada buche, cavalli di Frisia e filo spinato. Pochi passanti procedevano frettolosi. L’ uomo, che indossava un giubbotto con la scritta UNICEF, ogni tanto si guardava intorno e indietro, teso.
1
Il pullman Firenze-Strada in Chianti, in quella mattina di metà settembre era parcheggiato nel deposito, un chilometro prima del paese. La donna era seduta immobile nell’ultima fila. Aveva gli occhi sbarrati, grandi occhi verde acqua iniettati di puntini rossi. Il viso era appesantito ma bello. Una striscia porpora le segnava il collo. Stava quasi dritta, appoggiata col capo al finestrino.
L’ autista l’aveva vista appena salito e aveva pensato che fosse rimasta lì dalla sera precedente, forse si era addormentata durante la corsa serale: una donna corpulenta, alta. Aveva guardato meglio, l’immobilità gli era parsa innaturale, così si era avvicinato, in allarme, e il segno sul collo gli aveva tolto ogni dubbio.
L’ ispettore Taddei, che aveva il turno di notte al centralino della Squadra Mobile di Firenze, prese la chiamata alle cinque e mezzo del mattino e svegliò l’ispettore capo Belgrandi, non osando disturbare la commissaria, per l’infinita deferenza che le portava, ma soprattutto perché sapeva che amava dormire
fino a tardi.
Manuele Belgrandi abitava vicino alla sede della Mobile, dall’altra parte dell’Arno, ed era veloce in ogni sua attività.
Venti minuti dopo percorreva con l’auto di servizio, insieme al grosso Toselli, la bella strada che porta in Chianti passando dal Poggio Imperiale. Sulla campagna serena si stendeva la luce viva del mattino, posandosi sulle vigne che rivestivano il pendio esposto al sole, coi grappoli gonfi in mezzo alle foglie. Era il quattordici settembre e le viti erano pronte per la vendemmia. Il cielo era stato ripulito dall’acquazzone della notte,
ancora le gocce brillavano sulle erbe delle prode.
Maria Letizia Grossi

