Il luogo del cuore di Pablo Neruda, “marinero en tierra“, quello che gli ha donato ispirazione e felicità, è la Casa de Isla Negra, una delle tre residenze di Pablo Neruda in Cile. Si trova a Isla Negra, sulla costa di El Quisco, a circa 45 km a sud di Valparaíso e a 96 km ad ovest di Santiago del Cile.
Situata ai piedi dell’Oceano Pacifico, circondata di rocce scure e pini che franano sulla scogliera di questa costa, qui Pablo Neruda scelse di costruire il proprio rifugio più amato: la sua imbarcazione sulla terra ferma che venne poi ampliata nel corso degli anni.

Il posto si chiama in realtà Las Gaviotas. Circondato da questo paesaggio, nel 1939 Neruda decise di comprare questa casa in pietra e ribattezzò la casa come Isla Negra per il colore delle rocce bagnate dal mare ai piedi della dimora.

Era la sua casa preferita, dove lui e la sua terza moglie, Matilde Urrutia, trascorrevano la maggior parte del loro tempo in Cile. Neruda, amante del mare e di tutte le cose marittime, costruì la casa in maniera che assomigliasse a una nave con soffitti bassi, pavimenti in legno scricchiolante e passaggi stretti. Da collezionista appassionato, ogni stanza ha una diversa collezione di bottiglie, polene di navi, mappe, navi in bottiglia e un’impressionante serie di conchiglie, che si trovano nella stanza denominata Sotto il mare.

Neruda si innamorò della casa visitando la zona e chiese un anticipo al suo editore Carlos George-Nascimento, che gli fornì i soldi per l’acquisto. Neruda originariamente intendeva che la casa fosse utilizzata come punto d’incontro per gli scrittori e dedicò il posto a Nascimento come segno della sua gratitudine.

Neruda e Urrutia sono stati sepolti nella casa. Dal giardino si accede alla tomba dei due, da cui si può vedere la spiaggia, le rocce e il mare che tanto amò, adempiendo alla sua volontà espressa anni prima nel suo poema “Disposizioni” del Canto General: “Compagni, seppellitemi nell’isola Negra, di fronte al mare che conosco, ad ogni angolo di terra e di onde che i miei occhi perduti non vedranno più”.

Durante l’inverno, l’area è soggetta a forti piogge, che ispirarono Neruda a scrivere la sua Ode alla tempestaIsla Negra è stata anche l’ispiratrice per molte altre poesie di Neruda.

La casa è stata trasformata in un museo, gestito dalla Pablo Neruda Foundation, ed è visitata da numerosi turisti.

Disposiciones

Compañeros, enterradme en Isla Negra,
frente al mar que conozco, a cada área rugosa
de piedras y de olas que mis ojos perdidos
no volverán a ver.
                         Cada día de océano
me trajo niebla o puros derrumbes de
    turquesa,
o simple extensión, agua rectilínea, invariable,
lo que pedí, el espacio que devoró mi frente.

    Cada paso enlutado de cormorán, el vuelo
    de grandes aves grises que amaban el
             invierno,
    y cada tenebroso círculo de sargazo
    y cada grave ola que sacude su frío,
    y más aún, la tierra que un escondido herbario
    secreto, hijo de brumas y de sales, roído
    por el ácido viento, minúsculas corolas
    de la costa pegadas a la infinita arena:
    todas las llaves húmedas de la tierra marina
    conocen cada estado de mi alegría,
                                                         saben
    que allí quiero dormir entre los párpados
    del mar y de la tierra . . .
                                    Quiero ser arrastrado
    hacia abajo en las lluvias que el salvaje
    viento del mar combate y desmenuza,
    yluego por los cauces subterráneos, seguir
    hacia la primavera profunda que renace.

    Abrid junto a mí el hueco de la que amo, y
            un día
    dajadla que otra vez me acompañe en la
            tierra.

Copertina: foto by Sara Facio