La rotta per Lepanto, di Paolo Rumiz, Bottega Errante Edizioni 2024, pp. 145

Dopo mille miglia il tempo è diventato una pulsazione lenta, il cuore di un maratoneta a riposo. Il presente è una cosa che scappa di mano, mentre i secoli tornano.

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Ancora una volta, Paolo Rumiz ci accompagna in un viaggio pieno di fascino e suggestioni che si presenta come un’immersione profonda nel cuore del Mediterraneo, dentro un’Europa multiculturale: un’esplorazione che intreccia storia, cultura e natura divenendo un’esperienza indimenticabile per raggiungere Lepanto. Tutti abbiamo sentito almeno una volta a scuola questo nome ma credo che in pochi saprebbero collocare geograficamente la località. Ecco allora che Paolo Rumiz ci conduce proprio là, a Lepanto, sulla costa settentrionale dello stretto che separa il Golfo di Corinto da quello di Patrasso.

Lepanto fu teatro dell’omonima battaglia navale del 1571 tra la flotta ottomana e la Lega Santa. Oggi la città è un importante centro turistico greco, nella parte occidentale della regione di Akarnania-Etolia.

Rumiz si lascia alle spalle la Serenissima Repubblica di Venezia, con un ultimo saluto agli Arsenali, simbolo del potere marittimo di Venezia, fucina di migliaia di imbarcazioni, tra cui quelle che furono ingaggiate nella battaglia di Lepanto, a bordo di un dodici metri a vela e si spinge lungo la costa dalmata, incontrando marinai e gente di mare, respirando l’aria salmastra e assaporando la malinconia dell’orizzonte.

Dopo Parenzo e Pola, la navigazione prosegue tra le isole del Quarnaro, un arcipelago di rara bellezza con paesaggi incontaminati e acque cristalline, poi a Lussino e Ragusa, oggi Dubrovnik, le Bocche di Cattaro, Durazzo, Corfù.

Il viaggio è l’opportunità di incontrare e conoscere i popoli che abitano la costa dalmata e le isole dell’Adriatico. Dai morlacchi, con le loro tradizioni millenarie, ai turchi, che hanno lasciato la loro impronta nella storia e nella cultura della regione, fino agli slavi, con la loro lingua e le loro usanze. Un incontro con la diversità che arricchisce e apre nuovi orizzonti.

Dopo una notte così non sei più lo stesso, le tue idee sul tempo e la distanza cambiano. Quattro nodi sono un’andatura esasperante per un uomo del terzo millennio. Ma lentamente questa lentezza ti possiede. Ti invade un immenso, taciturno e incomunicabile rispetto della natura. Non sei più nessuno come individuo. Sei solo una delle anime che a milioni sono passate di qui. Pensi alle vite perdute, emigranti, pellegrini, illegali, soldati, contrabbandieri. Allora capisci le leggende di mare sulle voci, le ombre e i morti
che ritornano.

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Il Mar Adriatico, con la sua posizione geografica unica, ha sempre avuto un ruolo importante nella storia europea. Un mare che ha visto nascere e fiorire grandi imperi, che ha favorito scambi commerciali e culturali tra popoli diversi. Un mare che guarda a est, ma che allo stesso tempo racconta la nostra storia, le nostre origini, le nostre radici europee.

Rumiz ci racconta la battaglia, terribile carneficina in cui persero la vita decine di migliaia di uomini, il toccante epilogo di un viaggio carico di storia e memoria. La battaglia è conclusa, lasciando dietro di sé un mare di ricordi e un tributo ai caduti di ogni schieramento. Il mazzo di fiori gettato in acqua rappresenta un atto di pietà universale, che supera le divisioni nazionali e abbraccia tutti coloro che hanno perso la vita in questo conflitto.

La rotta per Lepanto di Paolo Rumiz non è un semplice diario di viaggio, ma un’opera ricca di spunti di riflessione; è un’occasione per riscoprire se stessi, per entrare in contatto con la propria storia e identità. Un viaggio per assaporare la bellezza del Mediterraneo, per conoscere culture diverse e per riflettere sul senso profondo dell’Europa. Rumiz ci mostra come la storia abbia plasmato la geografia di questi luoghi, e come la geografia, a sua volta, abbia influenzato le culture e le tradizioni dei popoli che vi abitano. Le sue parole ci fanno riflettere sulle tensioni che ancora oggi esistono tra Oriente e Occidente, e sull’importanza del dialogo e della reciproca comprensione per costruire un futuro di pace.

La rotta per Lepanto è un libro che consiglio a tutti coloro che amano la storia, i viaggi e la letteratura.

Qui potete leggere l’incipit.

PAOLO RUMIZ 
Scrittore e giornalista triestino, inviato speciale del “Piccolo” di Trieste ed editorialista de “La Repubblica”. Esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana. Nel 2001 invece segue, prima da Islamabad e poi da Kabul, l’attacco statunitense all’Afghanistan. Vince tra gli altri il prix Bouvier (2015) e la medaglia d’oro per l’impegno europeo assegnato dalla Fördergesellschaft für Europäische Kommunikation. Tra i suoi libri, quasi tutti pubblicati da Feltrinelli, ricordiamo: Tre uomini in biciclettaÈ Oriente; La leggenda dei monti naviganti; Annibale, Il bene ostinato; Maschere per un massacro; A piedi; Trans Europa Express; Morimondo, Come cavalli che dormono in piedi; Il ciclope; Appia; La cotogna di Istanbul; Il filo infinito; Il veliero sul tetto; Canto per Europa. Per BEE ha pubblicato nel 2020 Vento di terra (3 edizioni) e nel 2022 La linea dei mirtilli.