A volte i cambiamenti avvengono violentemente. Una lama affilata ci ghigliottina le mani e le redini ci sfuggono del tutto. È quello che crediamo, finché non ci rendiamo conto che le redini non c’erano mai state.

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L’amore è un fiume, di Carla Madeira, Fazi 2024, traduzione di Daniele Petruccioli, pp. 180

L’amore è un fiume di Carla Madeira è come un vortice di emozioni. La storia ci trascina in un flusso impetuoso di eventi, proprio come un fiume che scorre inarrestabile. Proprio come nella vita reale, gli eventi si susseguono uno dopo l’altro, a volte senza darci il tempo di metabolizzare ciò che è appena accaduto. Questo ritmo incalzante rispecchia la forza incontrollabile della vita stessa. Indipendentemente dalla sofferenza o dalla gioia che proviamo, la vita prosegue il suo corso, indifferente al nostro dolore o alla nostra felicità. Sta a noi, quindi, imparare a rialzarci e ad andare avanti, proprio come i protagonisti del romanzo che, nonostante le difficoltà, trovano la forza di reagire e di continuare a vivere.

L’utilizzo del fiume come metafora centrale è davvero molto efficace. L’acqua, infatti, rappresenta perfettamente l’incontrollabilità e la potenza degli eventi che ci accadono. Proprio come non possiamo fermare il corso di un fiume, così non possiamo controllare tutto ciò che ci capita nella vita. Anche la scrittura di Madeira aderisce alla metafora: potente e impetuosa come la forza dell’acqua, trascina il lettore attraverso i capitoli fino all’ultima pagina.

La forza di questo romanzo risiede anche nella sua capacità di entrare in risonanza con il lettore a livello emotivo. Madeira non si limita a descrivere eventi e personaggi, ma ci invita a riflettere sulla nostra stessa vita e sulle emozioni che proviamo. Le sue parole toccano corde profonde della nostra anima, portandoci a confrontarci con sentimenti come l’amore, l’odio, la rabbia, il dolore, il perdono, il coraggio, la redenzione. L’amore è un fiume è un’opera che ci invita a riflettere su aspetti profondi della nostra esistenza che sfuggono alla razionalità.

Carla Madeira, con la sua scrittura intensa, ci immerge sin da subito nella storia appassionante di Venâncio, Dalva e Lucy. Una storia d’amore travolgente, di quelle che sembrano uscite da una favola, dove i sogni e i progetti per il futuro si intrecciano con il sostegno di famiglia e amici. Venâncio e Dalva, la coppia protagonista, rappresentano l’ideale di amore perfetto, almeno all’apparenza.

Tuttavia, sotto la superficie di questa relazione apparentemente idilliaca, si nascondono ombre di ossessione e gelosia. L’iniziale immaturità e l’esuberanza della passione lasciano spazio a dubbi e insicurezze, che con il tempo si trasformano in qualcosa di più profondo e pericoloso.
Come un fulmine a ciel sereno, un evento tragico sconvolge la vita di Venâncio e Dalva. La loro serenità viene improvvisamente spezzata, creando un abisso incolmabile tra di loro. In questo clima di solitudine e disperazione, entrambi cercano conforto altrove.
Dalva, ferita e confusa, si rifugia in un’inaccessibile solitudine. Le sue giornate sono scandite da una routine monotona, un viavai senza meta che rappresenta il suo dolore interiore.
Venâncio, invece, cede alla disperazione e si rifugia nel bordello della città, in cerca di sollievo e oblio; è qui che incontra Lucy.

Nella rappresentazione di Carla Madeira, Lucy emerge come un personaggio ben lontano dal mero stereotipo della prostituta che s’intromette nella coppia felice. La sua storia di vita, ricca di sfumature e complessità, ci offre una prospettiva diversa sulla sua professione e sulle sue motivazioni.

Scopriamo che Lucy non è vittima di circostanze avverse o costretta alla prostituzione per necessità. Al contrario, la sua scelta lavorativa è dettata da una precisa volontà di affermazione personale e di indipendenza. Ben presto diventa la più ricercata e pagata prostituta del bordello dove lavora. Il suo successo nel campo la gratifica e le offre una realizzazione professionale che va oltre la mera sussistenza. Lucy ama fare sesso, godere del suo corpo e donare godimento; lo fa con tutta la convinzione e la sincerità di cui dispone, in modo disarmante.

L’atteggiamento di Lucy nei confronti di Venâncio è emblematico del suo carattere forte e determinato. Quando lui la respinge, non si arrende al dolore o alla rabbia per vedere sminuita la sua fama di irresistibile. Anzi, la sua sfida diventa quella di conquistarlo, di dimostrare il suo valore e di non cedere ai preconcetti sociali.

La storia di Lucy, quindi, si intreccia inevitabilmente con le vite di Venâncio e Dalva, creando un vortice di emozioni contrastanti. Amore, odio, gelosia e desiderio si mescolano in un crescendo di tensione che tiene il lettore con il fiato sospeso. La sua figura rappresenta una sfida agli schemi precostituiti e ci invita a riflettere sulla complessità delle relazioni umane e sulle sfumature che si celano dietro ogni individuo.

Venâncio, a sua volta, porta con sé il peso di un amore perduto e di un dolore profondo. La sua relazione con Dalva, un tempo fonte di grande gioia, si è trasformata in una ferita aperta che condiziona le sue scelte e i suoi sentimenti. L’incontro con Lucy lo spinge ad affrontare il suo dolore e a confrontarsi con la perdita incolmabile di Dalva. Come potrà superare il trauma e trovare la forza di andare avanti?

Come un fiume che cambia corso, la storia di Carla Madeira ci sorprende con nuove svolte e ci porta a conoscere a fondo i protagonisti del romanzo. Attraverso flashback e intrecci narrativi, veniamo a conoscenza del passato di Venâncio, Dalva e Lucy, scoprendo le esperienze che hanno plasmato il loro carattere e le loro scelte.

Man mano che le loro vite nel presente si intrecciano sempre di più, comprendiamo la complessità delle loro emozioni e la profondità dei loro legami. La forza del fiume è una metafora efficace per descrivere la corrente inarrestabile della vita, che trascina i personaggi in un vortice di eventi e li costringe ad affrontare dolori, gioie e scelte difficili.

Oltre ai personaggi principali, il romanzo presenta figure secondarie indimenticabili, come Aurora e Francisca. Aurora, madre di Dalva, rappresenta un faro di luce e saggezza. Il suo amore incondizionato per la figlia e la sua forza interiore sono fonte di conforto e sostegno in un momento difficile. Francisca, vecchia amica della famiglia di Dalva, è un’altra figura femminile importante. La sua lealtà, la sua saggezza e il suo coraggio la rendono un punto di riferimento per coloro che la circondano.
Queste due donne, con la loro dolcezza e la loro tenacia, incarnano la forza e la resilienza dell’universo femminile. Il loro ruolo nella storia è fondamentale per sostenere i protagonisti e guidarli verso la speranza e la redenzione.

Il romanzo di Carla Madeira si conclude lasciando il lettore con molte domande aperte. Non tutte le decisioni e i comportamenti dei personaggi sono completamente chiariti, proprio come accade nella vita reale. Questa scelta narrativa, lungi dall’essere un difetto, rappresenta uno dei punti di forza del romanzo. Madeira ci invita a riflettere sul fatto che spesso agiamo seguendo intuizioni e certezze che non sempre riusciamo a verbalizzare.
Come nella vita reale, non tutto è spiegabile e definito. Le nostre scelte e i nostri sentimenti sono spesso guidati da motivazioni profonde e complesse che sfuggono alla razionalità.
È proprio in questa sua indefinitezza che risiede la bellezza de L’amore è un fiume. Come la vita stessa, il romanzo si presenta ricco di sfumature e di ambiguità, che ci invitano a una lettura profonda e a una riflessione personale; non ci fornisce risposte definitive, ma ci invita a interrogarci su noi stessi, sui nostri rapporti con gli altri e sul significato stesso dell’esistenza.

Inventivo nella forma, il romanzo è organizzato in capitoli che rompono l’ordine cronologico e vanno avanti e indietro, con una costruzione molto cinematografica dove in ogni capitolo ci troviamo in una scena che riusciamo a visualizzare. Il tema dell’amore e della tragedia non è niente di originale, ma la più grande risorsa di Carla Madeira è il modo in cui il suo linguaggio diretto, d’impatto emotivo, e poetico ci racconta questa storia; siamo di fronte a una scrittura poetica particolarmente fluida – proprio come l’acqua del titolo e che è la metafora che governa l’intero libro.

Qui potete leggere l’incipit del romanzo.

Nata a Belo Horizonte nel 1964, Carla Madeira ha abbandonato gli studi di Matematica e si è laureata in Giornalismo e pubblicità. È stata professoressa di Scrittura pubblicitaria presso l’Università Federale del Minas Gerais ed è socia e direttrice creativa dell’agenzia di comunicazione Lápis Raro. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo, L’amore è un fiume: uscito inizialmente in poche copie, grazie a un passaparola davvero inarrestabile è diventato un bestseller da 400.000 copie, rendendola l’autrice più venduta del Brasile.