L’aria frizzante di ottobre porta con sé un’atmosfera di malinconica bellezza. Le foglie cadono dagli alberi, creando un tappeto colorato sotto i nostri piedi. È il momento ideale per passeggiare in un parco, o allungarsi sul divano, sorseggiando una tazza di tè caldo e leggendo un libro. La luce soffusa che filtra dalle finestre crea l’atmosfera perfetta per immergersi in una nuova storia.
Ecco le mie letture di ottobre:

Mike Wilson, Dio dorme nella pietra
Franco Faggiani, Basta un filo di vento
Floriana Porta/Anna Maria Scocozza, Siamo fatte di carta
Gianrico Carofiglio, Il passato è una terra straniera
Un mese di letture intense, un mix perfetto tra autori già conosciuti e nuove scoperte. Tra i tanti titoli letti, quello che mi ha maggiormente colpito è stato il romanzo di Faggiani ambientato nell’Oltrepò pavese. L’autore dimostra ancora una volta la sua maestria nel dipingere con parole vive e vibranti il paesaggio e la comunità che lo abita; è riuscito a creare un’atmosfera coinvolgente, grazie a una trama avvincente, a personaggi memorabili e un’ambientazione che mi ha particolarmente toccato.

Con il suo nuovo romanzo Franco Faggiani ci regala un toccante affresco della vita – come già ci ha abituato con le sue precedenti opere – intrecciando magistralmente le storie degli uomini con quelle della natura.
Lo scrittore, con la sua sensibilità unica, ci conduce in un viaggio attraverso le relazioni familiari, gli amori e le passioni, immergendoci in atmosfere che sembrano sospese nel tempo. Le sue narrazioni, pur radicate nel passato, sono illuminate da una luce di speranza che ci invita a riflettere sul nostro presente e a immaginare un futuro migliore.
Faggiani possiede il dono di farci sentire a casa, di farci riscoprire il valore delle piccole cose e di ricordarci che la natura, con la sua forza e la sua bellezza, può essere una fonte inesauribile di conforto e ispirazione.
Ambientato nelle suggestive colline dell’Oltrepò Pavese, il romanzo racconta la storia di Gregorio, un uomo alle prese con una scelta difficile che metterà alla prova i suoi legami affettivi e la sua visione del futuro. Da questa scelta dipende il futuro della Conventina, la grande azienda agricola che ha ereditato appena diciassettenne, quando i suoi genitori sono prematuramente scomparsi.
Faggiani ci immerge in un caleidoscopio di emozioni umane, intrecciando con maestria temi universali come le radici, l’identità, la solidarietà e il dolore. La natura, presente in ogni pagina come un personaggio a sé, diventa lo sfondo su cui si dipanano le vicende dei suoi personaggi, amplificando la loro gioia e il loro tormento, scandendo con i suoi ritmi stagionali anche i le stagioni dei sentimenti umani.
Basta un filo di vento è un racconto che celebra la forza della natura, in un paesaggio che accoglie e consola, dove una comunità si stringe attorno ai suoi membri celebrando il valore dei legami, della forza della collettività e della necessità di fare i conti con le proprie radici. L’amicizia, come un soffio di vento, può cambiare il corso delle vite, mentre l’attaccamento alla terra diventa un baluardo contro le avversità.



Gamberale e Carofiglio, grazie 🙏 🐈⬛🌹
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Ottime letture 👍👍
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ma la copertina di Basta un filo di vento è stupenda 🤯 che colori sgargianti! soprattutto nelle colline!
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Si, è stupenda
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